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sabato 24 novembre 2007

Mario Giacomelli: 25/11/2000 - 25/11/2007

"Io non credo che la morte chiuda certe storie, perché, se c'è tanto di strano in questi occhi che vedono, e in queste orecchie che sentono, vi è posto per altre cose strane che non capisco."
(Mario Giacomelli)


Il 25 novembre 2000 moriva Mario Giacomelli.
Senigallia, la sua città, gli renderà omaggio sette anni dopo, come tutti gli anni, ricordandolo così.

Non voglio fare polemica, ma in queste occasioni tutti sono amici e/o confidenti di Giacomelli, tutti riportano aneddoti di Giacomelli, tutti esaltano e hanno da sempre esaltato l'opera di Giacomelli, tutti rimpiangono la scomparsa di Giacomelli come un fratello... insomma, tutti lo conoscevano, chi benissimo, chi meno bene.
Ma tutti lo conoscevano.

Io non conoscevo Mario Giacomelli; l'ho conosciuto artisticamente solo pochi anni dopo la sua morte.
Fino a qualche anno fa non ero appassionato di fotografia, ma ho saputo da sempre che "quel signore lì con i capelli bianchi" era un fotografo famoso: lo incontravo spesso mentre, col sigaro in bocca e i capelli portati via dal vento, saliva sulla Wolksvagen Scirocco mezza scassata dopo aver chiuso la porta della sua tipografia dietro il Comune.

Quella tipografia me la ricordo: ci ero entrato una sola volta con i miei genitori, da bambino, per scegliere le bomboniere per la mia prima comunione (un angioletto di cartone ricoperto di tela di juta colorata, davvero bruttino), e mi aveva colpito la gran quantità di oggetti, carta, stampe e cornici ammassate ovunque.
E mi colpì "quel signore lì con i capelli bianchi" dietro il banco.

Le fotografie che vedevo appese sui muri o appoggiate a terra non le capivo molto, anzi... mi parevano proprio brutte: c'erano figure in bianco e nero, campi arati, preti che ballavano, facce di vecchi più morti che vivi...
Però mio padre mi disse che le foto di
"quel signore lì con i capelli bianchi" erano esposte perfino in un museo a New York!

E nella mia mente di bambino degli anni '70
"quel signore lì con i capelli bianchi" che aveva le sue "brutte" foto esposte addirittura in un museo a New York... era una cosa di una grandezza estrema.

Io me lo ricordo così...

Fonte foto: www.mariogiacomelli.it

8 commenti:

  1. bellissimo ricordo, grazie per averlo condiviso con noi!

    un anonimo

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  2. Ciao, concordo con te ... oggi tutti conoscono Mario Giacomelli!
    E soprattutto dopo la sua morte si sono impegnati molto ad oganizzare mostre, scrivere libri ecc. ecc. E prima?
    Ricordo ancora quando nel 1993 al corso di scenografia (sezione fotografia) al Politecnico di Milano il docente illustrando i grandi della fotografia parlava proprio di lui, Mario Giacomelli!

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  3. Ringrazio entrambi gli amici "anonimi" per il loro intervento.

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  4. Giacomelli, Senigallia......quanti ricordi! Nel giugno del '97 ho comprato una roulotte per trascorrere le vacanze estive con la famiglia. Dove andare? Edicola, acquisto il portolano e inizio a telefonare a vari campeggi, tutto pieno, fino a quando il destino mi porta e Senigallia: campeggio Summerland.
    Uno dei titolari era "quel signore lì con i capelli bianchi" che i ragazzini del campeggio avevano soprannominato "penna bianca".
    Non sapevo quasi cosa fosse una macchina fotografica, non sapevo scattare una foto se non per qualche rara foto ricordo con una banale compatta.
    Ogni volta che entravo al bar del campeggio rimanevo ad osservare le sue foto in bianco e nero appese alle pareti e ne rimanevo stregato.
    In quei giorni è iniziato il mio amore eterno per la fotografia.
    Poi, come dice qualcuno "saggio", tutto passa, tutto finisce........
    Ricordo come fosse adesso il giorno in cui, terminate le vacanze, nell'estate del 2000, ho salutato Giacomelli che già sofferente per la malattia mi disse: non so se ci rivedremo, il mio momento si sta avvicinando e quel giorno in tanti saranno felici, perchè la mia morte farà ricche molte persone......
    In effetti non ci siamo più rivisti, ma dentro di me vive il ricordo di una persona straordinaria che mi ha insegnato a guardare le cose in modo diverso.

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  5. Bellissimi questi pensieri, caro "Anonimo".
    Leggerli mi ha fatto pensare a delle riflessioni su Giacomelli lette tempo fa in un sito internet di non ricordo quale fotografo: non è che siete la stessa persona? ;-)

    Se ti va di scrivermi: liberoapi (at) gmail.com

    Grazie!

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  6. no, non sono io, è la prima volta che scrivo i MIEI ricordi e l'ho fatto unicamente perchè il TUO ricordo mi ha portato indietro nel tempo in modo semplice e "onesto"

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  7. nel 2006 mi sono recato a Milano a vedere "cose mai viste": ORRORE!
    Quella mostra doveva intitolarsi "cose che Giacomelli non avrebbe mai fatto vedere"....
    Penso che vedendo l'allestimento della mostra il Maestro si sia rotolato più volte imprecando contro chi, con soli intenti commerciali, si è permesso di stampare immagini recuperate dai suoi "scarti"

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  8. Ho visto anch'io quella mostra, qua a Senigallia, a questo link c'è anche qualche scatto:
    http://www.pbase.com/krycek/giacomelli_cosemaiviste

    Cosa dire... in effetti alcuni scatti, se li avessi fatti io, non me li avrebbero di certo fatti esporre in una mostra, ma alcuni non erano affatto da buttare.
    Certo è che si è andati a raschiare il barile...

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