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lunedì 25 febbraio 2008

"Lo scrigno del male" di Martin Langfield: impressioni a caldo

Ho da poco finito di leggere "Lo scrigno del male" di Martin Langfield che, sinceramente, non saprei se definire un thriller, un romanzo di fantascienza, un giallo o un fantasy a sfondo esoterico.
Confesso che mi avevano molto incuriosito, nell'acquisto, il titolo e la copertina, nonché le note che seguono:

Martin Langfield - LO SCRIGNO DEL MALE

La vita di Robert Reckliss, direttore della sede newyorchese di un'agenzia di stampa, sta andando in frantumi: in seguito al suicidio di un industriale intervistato dalla sua redazione, è stato sospeso dal lavoro, e il suo matrimonio sta attraversando una grave crisi, iniziata dopo che la moglie ha perso il figlio tanto atteso. Come se non bastasse, una mattina Robert riceve un pacco speditogli da Adam, un amico di cui ha perso le tracce dopo l'università. L'involucro contiene una piccola scatola di metallo e un biglietto scritto a mano, che recita semplicemente: "Ti prego, aiutami. Non c'è tempo". La scatola contiene poi due chiavi e una parola: "Vitriol". All'inizio, Robert pensa sia solo l'ennesimo rompicapo escogitato da Adam, grande appassionato di enigmi. Ben presto, però, si trova invischiato in una serrata caccia al tesoro, condotta sopra e sotto le strade di Manhattan, che ha ben poco del gioco e della finzione: l'obiettivo è disinnescare un arcano ordigno, che di lì a una settimana distruggerà New York e, probabilmente, l'intero Occidente. Soltanto rintracciando sette chiavi e superando sette prove fisiche e spirituali, Robert potrà trovare e disinnescare l'arma più potente che l'uomo abbia mai conosciuto.

"Lo scrigno del male" di Martin Langfield (The Malice Box, 2007), traduzione di Laura Prandino, Editrice Nord, collana Narrativa 302, pag. 474, euro 18,60.

L’autore è nato nel 1962 a Peterborough, in Inghilterra. Per vent’anni ha lavorato alla Reuters come corrispondente e questo lo ha portato a vivere in numerosi paesi del centro e del sud America e anche a Cuba, in Spagna e negli Stati Uniti, paese dove si è stabilito dal 1999.


Diciamolo pure: un po' me l'aspettavo che non fosse un romanzo "imperdibile" e quindi non posso lamentarmi più di tanto della parziale delusione.
La storia è molto particolare, una sorta di (improbabile) caccia al tesoro via GPS per le strade di Manhattan con l'obiettivo finale di salvare il mondo da una minaccia spaventosa: una bomba psichica di immenso potere distruttivo, lo "Scrigno del Male" appunto, ovvero il Ma'rifat'!
L'ordigno,
per la cui costruzione vengono tirati in ballo gli appunti alchemici dell'ultimo dei maghi, Isaac Newton, che avrebbe segretamente trovato la formula della Pietra Filosofale, è pronto ad esplodere per ripulire il simbolo dell'Occidente dai suoi peccati, e potrà venire disinnescato solo da chi saprà portare a termine una "Via" composta da sette prove spirituali e purificatrici, ispirate alla sequenza dei chakra e alla spiritualità indù: terra, acqua, fuoco, aria, etere, mente e spirito.
Il tutto è amalgamato da una storia d'amore trainante, da rapporti d'amicizia e legami di sangue che vengono svelati con frequentissimi
salti temporali (che a dire il vero, a volte, più che illuminare fanno confondere le idee al lettore).

Insomma, una trama perfetta per un film d'azione di serie B, ma un po' troppo ripetitiva e assurda da leggere in un libro.
Di buono c'è che
Martin Langfield ci fa conoscere in maniera molto ben dettagliata parecchi lati nascosti della Grande Mela, e anche la paura, l'angoscia e il timore di un nuovo 11 settembre provato dal popolo americano; l'autore ha infatti dichiarato di aver tratto ispirazione per il racconto proprio dall'attentato alle torri gemelle del 2001.

Conclusioni: consigliare o sconsigliare la lettura di questo libro?
Non saprei... a me non è piaciuto moltissimo, ho un po' faticato a giungere alla fine della storia, ma sotto certi aspetti qualche nuova conoscenza me l'ha lasciata; insomma, dipende dai vostri gusti.
Magari, però, prima di acquistarlo, andate a cercarvi qualche recensione su internet.
Io ne ho trovate pochine, le riporto a titolo di curiosità:


Assurdo. Nella fase di scelta di questo libro mi sono fatto attrarre della trama che, parlando di una caccia al tesoro con enigmi da risolvere, sembrava intrigante, ma alla fine mi sono trovato ad affrontare poteri della mente e forze spirituali. Più che un thriller mi è sembrato un trattato di esoterismo, sull'onda della New Age. Io non sono riuscito ad andare oltre la pagina numero 100, pertanto lo sconsiglio vivamente ai non amanti del genere. Attenzione ai libri della Nord, perchè alcuni vanno davvero al di là della semplice comprensione.

Forse appartengo ad una generazione che non sa apprezzare romanzi fortemente onirici, fatto sta che ho sinceramente faticato a seguire la trama di questo libro trovandolo, a dire il vero, piuttosto noioso.

La trama è scontata, già nel prologo si capisce come andrà tutto il libro e vengono ripetute mille volte le stesse cose: una noia mortale!
L'unica cosa positiva è che il libro fa conoscere i lati nascosti di Manhattan e fa venire voglia di visitarla.

1 commento:

  1. Io lo sto leggendo e sono arrivata alla quinta prova. E' vero, in certi punti è faticoso da seguire.. tutte quelle coordinate GPS e quei riferimenti dettagliati a luoghi di Manhattan appesantiscono la lettura.
    Ma l'idea di una Via di crescita spirituale e l'acquisizione di poteri superiori mi intriga. Più che un libro sembra la sceneggiatura di un film . A scriverlo meglio, ne sarebbe uscito un volume di 1000 e passa pagine, addirittura una trilogia, a saperci "tirare il sugo" come Larsson!! :-)

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