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mercoledì 31 dicembre 2008

Julia "Dynamite!" Pin Up 2008: tutte le foto!

Come promesso, dopo aver pubblicato la scansione dell'articolo sul #56 di "Dynamite!" (the world of Rock'n'Roll), ecco tutte le foto del servizio fotografico in stile Vintage realizzate alla splendida Julia "Dynamite!" Pin Up 2008 il 21 agosto scorso nella suggestiva location della Rotonda a Mare di Senigallia, in occasione del Summer Jamboree #9.

Quella che segue è una piccola selezione di scatti, il servizio completo è nelle mie gallerie su pbase; per vedere le foto clicca qui o sul bacio di Julia qui a fianco... ;-)



Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/200 - F14 - ISO200 @ 10 mm.








martedì 30 dicembre 2008

"Fotografi nel Web" anche su Facebook

Le interviste fotografiche di "Dentro al Replay" sono ora anche su Facebook.


E' nato ieri il gruppo dedicato ai "Fotografi nel Web"; sei già un utente del social-network del momento? Iscriviti! :-)

lunedì 29 dicembre 2008

Fotografi nel web #64: Marco Furio Perini



Marco Furio Perini: chi è?
Prima ancora che un fotografo, un appassionato dell'immagine, della storia dell'arte, soprattutto moderna e contemporanea, in particolare del cinema e della fotografia. Poi un fotografo molto torinese, molto amatoriale e mai totalmente "evoluto"...

Quando hai iniziato a fotografare?
Tanto tempo fa. Avevo più o meno 16 anni (ne ho compiuti 59 da poco) quando ho iniziato a scattare le prime foto "libere", ovvero slegate dall'ambito strettamente famigliare e dagli schemi della classica foto-ricordo. Devo però precisare che il mio percorso fotografico non è stato sempre costante, continuativo. Ci sono stati lunghi periodi di inattività, dovuti agli impegni di lavoro oppure ad interessi divergenti da quello strettamente fotografico. Per esempio il cinema, che ha sempre assorbito parecchio del mio tempo libero.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Il mio genere preferito in assoluto è il reportage, le foto che scatto più frequentemente sono le cosiddette "street", con qualche escursione ogni tanto nel paesaggio, soprattutto quello legato alla bellezza del mare. Quelle che proprio non saprei fare sono le foto in studio, anche se ammiro molto i fotografi che si dedicano a quel genere di immagini (ritratti, nudi eccetera) perché hanno una padronanza straordinaria della tecnica e spesso una grande creatività.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Solo un corso (sul colore se ricordo bene) alla Società Fotografica Subalpina quando avevo poco più di vent'anni. Per il resto del tutto autodidatta. Per esempio, ricordo che quando mi ero iscritto alla facoltà di Economia e Commercio, anziché assistere alle lezioni preferivo puntare direttamente sulla vicina Biblioteca Civica, dove passavo le mattinate a sfogliare e leggere libri sulla fotografia e sul cinema. Inutile dire che dottore in Economia non lo sono mai diventato... Però mi sono rifatto qualche anno dopo, quando già lavoravo, e per hobby mi sono laureato in materie letterarie, indirizzo artistico, con una tesi su storia e critica del cinema.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Più ancora che "apprezzare", direi quelli ai quali ho cercato di ispirarmi, perché quelli che esprimono l'idea della fotografia più prossima alla mia. I nomi sarebbero tantissimi, dai più celebri (Werner Bischof, Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin...) fino ai validissimi fotografi non professionisti che ho avuto modo di conoscere nel mio modesto percorso, e che tanto mi hanno trasmesso ed insegnato.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La più semplice e leggera possibile. La maggior parte delle mie foto scaturiscono da lunghe passeggiate - per Torino soprattutto o altrove quando mi ci trovo - con la fotocamera al collo, e se dovessi portarmi appresso una di quelle attrezzature professionali che pesano minimo 3 o 4 kg. penso che mi passerebbe anche la voglia di far fotografie... Per questo ho sempre preferito macchine il meno ingombranti possibile. La Olympus OM1 quando fotografavo con pellicola (talvolta supportata da una Minox, che più piccola di così non si poteva...), una compatta Nikon quando sono passato al digitale, una reflex entry-level come la Nikon D40x attualmente.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Questa per esempio.


Forse perché rappresenta il periodo in cui ero fotograficamente più determinato, emotivamente più coinvolto dalla passione per la fotografia. O forse perché ero solo più giovane... La foto ha una trentina d'anni o giù di lì. Fa parte di un ampio reportage che avevo realizzato sulla zona delle risaie del vercellese. Un impegno che mi aveva preso un paio d'anni almeno. Volevo farne un libro fotografico. Non ci sono riuscito, anche se c'ero andato molto vicino. Ma è tempo passato, e non ci voglio più pensare...

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Nessuno in particolare. Solo la consapevolezza che la fotografia continua a piacermi molto. E dunque la voglia di continuare, con passione ed impegno - ma senza ansie - fino a che la vita me lo concederà. Magari cercando di vedere qualche mia foto in più pubblicata su carta stampata oltre che sul web.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Raramente. Ho esposto una volta alla galleria della Marvin (catena di negozi fotografici, forse ora non si chiama più così anche se i negozi ci sono ancora tutti e di più) il reportage sul vercellese che ho citato sopra. Qualche mostra collettiva nel circolo fotografico dell'ambiente di lavoro. E alla bellissima mostra di MicroMosso a Lucca.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Con i pochi concorsi ai quali ho partecipato non ho mai avuto un gran feeling. Al massimo qualche foto ammessa, mai nessuna premiata. Per quanto riguarda la pubblicazione su riviste, non nascondo l'emozione che avevo provato quando ho visto (ottobre 1977) un mio scatto a Dizzie Gillespie pubblicato su "Musica Jazz", allora prestigiosa rivista specializzata nel genere jazz-musicale. Poi ricordo di aver venduto alcune foto alla Regione Piemonte per il suo giornale di informazione, altre ad una piccola locale agenzia fotografica della quale non ricordo neppure il nome. L'ultima in ordine cronologico me l'ha pubblicata la rivista Fotocult (foto a lato).

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ora che da quasi un anno ho terminato di lavorare in banca e posso godermi la pacchia della pensione, molto, molto più tempo di prima... e soprattutto con ancor più piacere di prima...

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Ogni volta che scatto una foto ad un'anima femminile. Perché le donne hanno un rapporto, un feeling con l'obiettivo impensabile per uno come me che quando si sente inquadrato prova un disagio diffuso, una innaturalezza da vero imbranato. Loro sanno assumere ogni volta un atteggiamento straordinariamente naturale e positivo. Anche per strada, quando mi illudo di essere non visto, loro sanno che le sto fotografando, e lasciano fare con la massima disinvoltura... eh sì, le donne sono proprio fantastiche...

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
"Ma sarà piaciuta a qualcuno questa foto...?" Un po' quel che penso quando vedo i miei nuovi scatti: "ma piacerà a qualcuno questa foto...?"

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Da tre anni frequento assiduamente il sito ABC-fotografia. Una vera scuola per me, che mi ha insegnato quasi tutto riguardo al digitale. A volte dura (spesso l'ho scherzosamente definita una "scuola di marines"...), ma sempre sincera e di alto livello. Ora sta per chiudere come sito, ma il suo amministratore Romano Cicognani lo sta già trasformando in un "blog" che da quel che ho visto fino ad ora promette bene, mi piace. Frequento, anche se molto meno ultimamente, il sito Lafotonline. Da un anno circa ho scoperto MicroMosso, che apprezzo tantissimo sia per il clima sempre amichevole che vi si respira, sia per la bravura di tanti suoi iscritti, sia per la qualità davvero straordinaria di tante foto che vengono postate. Ho anche una ventina di foto pubblicate sul sito Fotoincontro.it.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Chi si avvicina ora presumibilmente lo farà solo attraverso il digitale. E sul digitale i giovani hanno molta più naturale dimestichezza di un tradizionalista come me, che fa una fatica immane ad imparare ogni passaggio tecnico attraverso il computer. Al limite potrei consigliare di non trascurare, al di là della tecnica, l'aspetto contenutistico di ciò che si crea. Di saper cercare anche l'anima delle cose prima ancora della forma...








Fotografie: © Marco Furio Perini

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Anzitutto a mia moglie, che sin dal primo giorno mi ha sempre incoraggiato a coltivare questa mia passione, a non demordere neanche nei momenti più difficili. Poi a tutti gli amici fotografi incontrati via via, sia di persona che virtualmente, per tutti gli insegnamenti che mi hanno trasmesso attraverso le loro bellissime immagini o i loro sempre preziosi consigli... e per i valori umani condivisi costantemente con loro. Un infinito grazie a tutti.
Marco

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web

mercoledì 24 dicembre 2008

che fine ha fatto Babbo Natale? [replica della replica]

"Dentro al Replay" mantiene fede al suo nome e offre una replica del post natalizio andato in onda sia lo scorso anno che due anni fa...
meglio della Rai!


...già, che fine avrà mai fatto Babbo Natale??
E' questa la domanda che in tanti si pongono.

Sony DSC-F717 - 1/80 - F2.1 - ISO100

C'è chi giura di averlo visto in spiaggia, la mattina presto, liberare le renne dalla slitta, lasciarle andare a pascolare tranquille per poi sedersi serenamente sulla riva ad ammirare il sole nascere dal mare, gustando soddisfatto, sorso dopo sorso, una bella bibita fresca.

Altri testimoni affermano, invece, di averlo visto spogliarsi dei suoi vestiti ingombranti, e dirigersi, nudo e felice, verso le onde, immergendosi allegramente poco a poco nell'acqua gelida fino a sparire dalla visione.
Non si hanno notizie certe sul suo riemergere dalle acque...

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/50 - F3.6 - ISO80


Che fine avrà mai fatto Babbo Natale?

Un alone di mistero avvolge l'intera vicenda, non ci resta che aspettare (con ansia) la notte di Natale.....

Merry Christmas!

martedì 23 dicembre 2008

"Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo" di James Rollins: impressioni a caldo

James Rollins - INDIANA JONES E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO

Yucatan, 1957. Strisciò con cautela lungo il pavimento circolare su cui era intagliato un calendario maya: un'enorme ruota composta da anelli concentrici di glifi incisi nella roccia. Di fronte a lui, al centro, c'era una grande statua a testa di serpente, incorniciata da piume di pietra, con le fauci aperte, irte di zanne, pronte a ingoiare gli incauti. La bocca era ampia abbastanza da permettere, a un uomo di strisciarvi dentro. Ma dentro, cosa c'era? Doveva saperlo. Se solo fosse riuscito a raggiungerla. Cercò di muoversi più veloce, ma il soffitto gli premeva sulla schiena" non poteva neppure sollevarsi su un gomito. La stanza era costruita in modo che il supplice si muovesse sul pavimento strisciando come un serpente, forse a immagine del dio maya Quetzalcoatl, il serpente piumato. L'attuale adoratore tuttavia non indossava piume, solo un paio di vecchi pantaloni kaki, una giacca di pelle sdrucita e un malconcio cappello di feltro marrone. "Indiana!" L'urlo era arrivato dalle scale alle sue spalle...

Chi può raccontare le avventure di Indiana Jones se non uno scrittore dallo stile unico e adrenalinico come James Rollins? È ciò che hanno pensato George Lucas e Steven Spielberg, i quali, per la prima volta, hanno deciso di affidare a un grande autore di bestseller internazionali l'incarico di scrivere un romanzo all'altezza del leggendario protagonista. E Rollins ovviamente fa centro, creando personaggi, vicende e situazioni inediti, ma soprattutto attingendo al suo formidabile talento per far rivivere sulla pagina scritta le imprese di un personaggio entrato nell'immaginario collettivo. Il risultato è un romanzo più avvincente di un film...

Editrice Nord (collana "Narrativa Nord")
Trad. di V. Ballardini e M. Bongiovanni
2008 - pp. 335 - € 18,60 - rilegato

Quando, qualche tempo fa, vidi sullo scaffale della libreria la familiare figura di Indiana Jones con sotto il nome del mio autore preferito ci rimasi di stucco e pensai: "...ma dài, James Rollins ha scritto il soggetto dell'ultimo film di avventure dell'archeologo più famoso della storia del cinema???"
No, niente di tutto questo...
E' invece successo che quei due marpioni di Spielberg e Lucas hanno deciso che, per garantire il giusto successo anche alla versione "cartacea" dell'ultima avventura di Indy, bisognava affidarsi ad uno dei più quotati autori del momento di libri d'azione, uno scrittore capace di tenere i lettori incollati al romanzo dalla prima all'ultima pagina e... la scelta è caduta su James Rollins.
Ma sono riusciti nell'intento?

Nè si, né no... nel senso che, a mio parere, il libro non è "irresistibile", ma daltronde non lo è neanche il film, che non avevo visto prima di comprare il romanzo e che ho guardato in dvd in parallelo con la lettura del racconto, in una sorta di confronto "in diretta".
Il racconto non mi ha "preso" come in altre occasioni, lo stile adrenalinico tipico di Rollins si è spesso perso per strada, forse anche per colpa della traduzione o del dover necessariamente seguire la trama del film, a parte piccole variazioni, spiegazioni o descrizioni degli stati d'animo dei soggetti; soprattutto nelle fasi più movimentate, poi, ci si sperde a volte nelle varie scene senza raccapezzarsi.

Insomma, non so se per Rollins questa sia stata una mossa azzeccata (per il suo conto in banca sicuramente sì); attenderò l'uscita in libreria del suo ultimo libro "The Last Oracle", da poco distribuito sui mercati anglosassoni, per tornare a gustare "il vero stile" dell'autore californiano e, soprattutto, le avvincenti avventure della "Sigma Force".

Leggi qua le mie altre "impressioni a caldo" sui romanzi di James Rollins.

domenica 21 dicembre 2008

la cena natalizia dei bloggers senigalliesi

Il tema del "tradizionale" incontro di fine 2008 doveva essere questo (via: la Piaga di Velluto) ma... non è stato assolutamente rispettato! :-)
Al Ristorante "la Cantinella" di Ostra c'eravamo quasi tutti, "big" a parte.

Ecco tutte le facce (o quasi) e anche altro, buona visione!


Canon EOS400D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/60 - F2.8 - ISO800 @ 19 mm.