Lucca, domenica 25 novembre 2012, ore 9:00
Sono cose che capitano...
Tipo che tu passeggi in un'umida mattina di novembre per le stradine di Lucca in compagnia di Antonio Perrone, vice-presidente del Circolo Fotografico MicroMosso, e mentre ti dirigi verso la saletta della 6a Mostra fotografica "Scatti dal Web" affianchi un signore con coppola e barba bianca che cammina lentamente con le mani dietro la schiena, lo guardi e... ti assale il dubbio di conoscerlo.
Lui ti guarda e, dopo qualche secondo, ti chiede: "Ci conosciamo?"
O cavoli, ma è il Maestro Berengo Gardin!!
"In effetti... lei non ci conosce, ma noi conosciamo lei!" gli dico io; poi ci stringe la mano, ci auguriamo il buongiorno e riprendiamo il nostro passo avvantaggiandoci di qualche metro.
Ma ad Antonio si accende una scintilla: "Libero, invitalo alla nostra mostra!" mi fa.
Rallentiamo il passo e ci facciamo affiancare: "Mi scusi Maestro, ha impegni stamattina? Posso invitarla a fare un giro alla nostra mostra? E' qua vicino, ci farebbe piacere!" e lui "Va bene, ma ho 82 anni e cammino adagio, non abbiate fretta..."
E così ci si incammina verso la saletta vicino Piazza San Michele, con Antonio che nel frattempo telefona a Fiorella per far mettere tutto in ordine in attesa dell'arrivo di "una bella sorpresa".
Nel frattempo, passeggiando, il maestro mi chiede da dove vengo, e saputo che sono di Senigallia subito aggiunge "Senigallia, la città di Giacomelli! Passavo a fargli visita tutte le volte che mi spostavo al Sud, in tipografia o nel suo campeggio..."
Si arriva alla saletta e lì troviamo tutto lo staff del Circolo MicroMosso che attende fremente il prestigioso ospite: Fiorella Lamnidis, Susanna Bertoni, Furio Nuti, Leone Nottoli e il presidente Paolo Bini, oltre ad Antonio Perrone (già con me) ed Enrico Barbieri che avevo avvisato telefonicamente.
Berengo Gardin entra salutando, fa un giro osservando tutte le foto esposte, fa un unico commento "Vedo parecchie foto in bianco e nero!" e poi, senza che nessuno lo avesse invitato a farlo, lascia un saluto sul libro degli ospiti.
Quindi un autografo, una foto di rito, un invito alla conferenza di Fulvio Merlak rifiutato causa altri impegni, un saluto e via.
Del Maestro restano le impronte, una dedica e un bellissimo ricordo.