Un pensiero su Caterina (la donna da un dente solo... Romania) da claun Inciampina:
Dedicata a Caterina (27/08/07)
E' arrivata così, all'improvviso, Caterina, la rivelazione, una donna di strada , vestita di stracci e sotto il suo grande cappello di paglia una testa infasciata (sei caduta? E' caduta è caduta!) ed un unico dente a far capolino…
Con la sua spontaneità e furbizia è riuscita a conquistarci ed alla fine le abbiamo regalato la maglietta VIP ed il naso rosso e il cappello di Verdone.
Abbiamo cantato e ballato insieme, lei ha tenuto la scena, era la protagonista ed il nostro regalo è stato farla sentire così, al centro dello show, delle nostre attenzioni ed affetto perché come non si può provare affetto per Caterina? Ma quello che ci ha dato lei è stato molto di più: i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce melodica e le parole inventate ci hanno riempito il cuore!
Caterina, 33 anni dichiarati, ma forse molti di più, un viso segnato dalla vita e rughe che come orme marcano ricodi, un unico dente che fa tenerezza in una bocca così spoglia, ma così piena quando sorride!
Grazie Caterina per le emozioni che nella tua semplicità ed immediatezza sei riuscita a regalarci. Vederti andar via così felice come se oggi fosse Natale è stato un grande regalo che ci ha fatto capire che la naturalezza dell'amore e di pochi, ma di sinceri gesti, può cambiare tanto, può rendere bello per un'istante anche l'inferno.
Ma perché è poi così difficile farlo tutti i giorni? Perché si ergono barriere così difficili da abbattere?
Perché ci si isola nel nostro piccolo mondo e ci si sente così impotenti?
Grazie allora a Caterina per averci riportato alla vita, nella sua concretezza e semplicità e nella magia che l'accompagna….
E' la gratitudine che riempe il cuore e che trasforma il mondo…
La testimonianza dal Brasile di claun Ghirighere:
Il Brasile è ormai fisicamente lontano ma la testa e il cuore sembrano non voler tornare.
Non è semplice tornare alla mia vita, nonostante tutte le comodità sembra che manchi qualcosa di principale importanza, sembra che niente abbia più senso.
E' una sensazione strana che prima di ora non avevo mai avuto la sfortuna-fortuna di sentire e vivere.
Manca quella semplicità e purezza che nei paesi come il nostro sono passati decisamente in secondo piano se non addirittura dimenticati.
I bambini di Marcos Moura non hanno la play-station, in pochissimi hanno il cellulare (una ragazza l'ha barattato con la propria chitarra), non hanno soldi per salire sui giochi del Luna Park ma si divertono a vederli da terra, alcuni non hanno l'acqua, non hanno un pasto se non un piatto di riso dalle suore, spesso non hanno l'affetto dei genitori, mai quello di un papà.
A 10 anni si devono già organizzare la vita, custodire le sorelline e i fratellini più piccoli e in alcuni casi sono costretti ad imboccare una borsetta ed un rossetto e a prostituirsi (a soli 10 anni) o a spacciare droga.
Ma hanno il più grande dei doni... la purezza dei gesti più semplici.
Hanno un cuore che pulpita in modo speciale, hanno sorrisi leali e sinceri, hanno la musica che scivola libera nelle vene, hanno la voglia e la gioia di rendere tutto imprevedibile, di regalarti letterine piene di affetto, hanno la capacità di donarti degli abbracci che scoppiano di amore.
Ho nostalgia di tutto: del risveglio allegro con la musica brasiliana, dei viaggi in 9 su una macchina, dei laboratori riusciti alla grandissima, dei bulletti più vivaci che ci hanno fatto sgolare, di quelle meravigliose donne che sono le suore, di tutti gli occhioni profondi che ti sorridono, delle due fanciulle padrone di casa che ci hanno ospitati e accompagnati premurose in questa avventura, dei balli che inutilmente abbiamo cercato di imparare, dei bambini che ad ogni angolo delle strade ti salutavano e ti correvano tra le braccia (si partiva dal centro in 10 e si arrivava a casa in 40), dei fantastici compagni che hanno condiviso con me questa esperienza di vita.
Proprio a loro va la mia stima e i miei ringraziamenti: siete stati unici, un equilibrio e una sintonia che mai avrei pensato di trovare, sempre pronti e disponibili nel momento del bisogno, sempre pazienti e sensibili... ...
Grazie ad ALBY - BOGUS perché ha saputo superare nei migliori dei modi il suo ruolo di chefe, ha saputo trasmettere in modo efficace e significativo i valori del claun (o pagliaço come ci chiamavano); mi ha dato la possibilità di esplorare alcuni aspetti importanti della sua personalità.
Grazie a FELY - CODIBUGNOLO perché ho trovato in lei un'ottima compagnera di missione, grazie per le reciproche confidenze, per le chiacchierate al letto aspettando Giugiolon che ci spegneva la luce, per le sbeciaccolate da donnine.
Grazie a DANY - GIUGIOLON perché è claun dentro e ovunque, perché è stato davvero un eroe, perché ha fatto sognare i bambini con Babbo Natale, perché non passava un giorno che non combinasse qualche danno e ci faceva ridere a crepapelle.
Grazie a SIMO - ZIBIBO perché è stata un'esperienza importante per il nostro cammino di vita insieme.
Grazie a TEO - STRAUN perché ha coinvolto i più "bulletti" con l'arte della giocoleria ed ha regalato loro tenacia e autostima. E grazie perché ti brillavano gli occhi quando guardavi i ragazzi giocolare.
Grazie ad ALE - ALESLOSH perché mi hai fatto scoprire e mi hai sorpreso con la tua estrema sensibilità. Ho conosciuto una parte di te di cui mi sono molto affezionata. Grazie per le tue immancabili barzellette e la tua "arte principale".
Grazie a FILY - MAGICONDO perché sei davvero una persona stupenda, grazie per le chiacchierate che abbiamo fatto e per le mega risate. Grazie perché trasformando i fazzoletti in un naso rosso hai fatto tornare il sorriso alla bambola triste.
E GRAZIE PROPRIO A QUESTO SPLENDIDO NASO ROSSO (come direbbe Bogus un pezzo del nostro cuore) CHE MI HA FATTO VIVERE TUTTO QUESTO SOGNO MAGICO, CON LA SPERANZA E LA CONVINZIONE CHE I SOGNI PIU' BELLI TORNANO SEMPRE.
Con muito afeto
Ghirighere