Google
 

martedì 22 febbraio 2011

Fotografi nel web #147: Alessandra Tommei



Alessandra Tommei: chi è?
Sono nata a Bergamo nel 1967 ma vivo ormai da trent’anni nell’amata Liguria. Ho svolto diverse attività commerciali in passato, l’ultima un pub rumeria a Camogli che ho lasciato nel 2008 per dedicarmi completamente alla passione per la fotografia e trasformarla, finalmente, in una professione.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato nel 1986 con una Nikon F301 alla quale ero molto affezionata. All’epoca cercavo di emulare il fratello maggiore che si stava cimentando nella fotografia e il cugino Armando, conosciuto fotografo subacqueo di Genova. Nell’87 e 88 feci due reportage che ancora conservo con amore. Uno nella Savana del Kenya e uno a New York che furono pubblicati nella rivista genovese "Il Buongiorno" per la quale ho anche scritto qualche articolo. In seguito feci il grande errore di abbandonare la mia Nikon in un cassetto per dedicarmi ad altro. Errori di gioventù, li chiamo, per consolarmi. Ho ripreso in mano una fotocamera digitale solo tre anni fa e, come se il tempo non fosse mai passato, ho sentito battere forte il cuore. Me ne sono innamorata e non l’ho più lasciata.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo due generi diametralmente opposti: i ritratti e i paesaggi. Nei paesaggi, spesso, cerco la completa assenza di presenza umana che amo enfatizzare con tonalità di colore soft piuttosto scuro dove la luce possa risaltare in maniera dirompente rispetto alle ombre creando forti contrasti. Credo che il colore giochi un ruolo fondamentale in questo genere di fotografie ed è su questo che ho cercato di lavorare per avere una mia personale impronta. Anche nel ritratto prediligo il colore, le tonalità dell’incarnato che sembrano prendere vita da una fotografia sono ciò che più mi attrae. Risaltare la pelle utilizzando la luce, ricercare la massima definizione dei suoi dettagli ed esaltare l’armonia delle linee di un viso sono particolari a cui faccio spesso molta attenzione durante lo scatto. [...]


L'intervista continua su Fotografi nel Web





Fotografie: © Alessandra Tommei

mercoledì 16 febbraio 2011

Fotografi nel web #146: Michele Rieri



Michele Rieri: chi è?
La prima domanda e già mi metti in difficoltà. Per risponderti prenderò spunto da un passaggio del celebre monologo tratto dal film The Big Kahuna: "Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco, ancora non lo sanno." Ecco, a 34 anni suonati Michele Rieri non sa ancora esattamente chi è. Di certo la macchina fotografica è una passione. Che possa procurarmi anche il tozzo di pane negli anni a venire, beh, questo staremo a vederlo.

Quando hai iniziato a fotografare?
Intorno ai 20 anni. Per gioco, direi. Il fascino dello scatto l'ho subito da sempre. Col tempo ho capito che non potevo resistergli e così ho deciso di abbandonarmici per vedere se, instaurando una relazione più seria, potevo tirare fuori qualche opera degna di tale attributo.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho un forte bagkground letterario e cinematografico. Vengo letteralmente rapito dagli scenari urbani delle grandi metropoli occidentali ed in special modo di quelle statunitensi. Le storie ambientate nella Grande Mela, a Los Angeles, Chicago, piuttosto che nelle strade e nelle periferie di Milano, Londra, Parigi, o nelle stazioni degli autobus, della metro, davanti ad insegne di hotels derelitti o dentro bettole frequentate da disperati e reietti, mi fanno salire i brividi lungo la schiena. E sono emozioni buone, intendo, non di ribrezzo o paura. Forse saranno banali, stereotipati. Forse rappresenteranno clichè oramai iper-inflazionati. Ma se potessi scegliere, dovendo vivere di fotografia, quali soggetti rappresentare e quali storie narrare, non avrei dubbi nel concentrarmi su reportages assemblati calandomi in pieno in quei contesti e in quei luoghi. [...]


L'intervista continua su Fotografi nel Web





Fotografie: © Michele Rieri

lunedì 14 febbraio 2011

THE DI MAGGIO BROS. @ Fun House Tattoo Club - 11/02/2011

The DI MAGGIO BROS.
La band nasce nel ‘97 dall’incontro di tre esperti musicisti del circuito Rockabilly italiano: Marco Di Maggio, Massimo Di Maggio e Sasso Battaglia.
La band, dopo un tour estivo approda al Tam-Tam Studio di Cesena che co-produce il loro primo album: "Rockabilly from the Boots Up".
Non è ancora ultimato il mixaggio del master quando, nel Gennaio del ‘98 Marco riceve una chiamata da Nashville, Tennessee; al telefono è Mister Bob Timmers (presidente della ROCKABILLY HALL OF FAME) il quale, sbalordito dalla qualità del promo, decide di produrre l’album che verrà poi pubblicato nell’Agosto dello stesso anno dalla Rabhof.
Da allora l’escalation del trio è costante; Matteo Giannetti sostituisce al contrabbasso Sasso Battaglia, il disco viene promosso a pieni voti dalla stampa specializzata mondiale con giudizi estremamente entusiastici; tra i più eclatanti:
"Con un pizzico di fortuna i Di Maggio Bros. potrebbero divenire gli Straycats del 2000. Con loro il Rockabilly può esprimersi a grandi livelli" (Bob Timmers – Usa)
"Perchè i gruppi americani non sono così bravi? prevedo che "Rockabilly from theBoots Up" sarà il disco del '98" (Joe Waigel – Las Vegas)
Suonano nei seguenti paesi: USA, CINA, REGNO UNITO, FINLANDIA, RUSSIA, NORVEGIA, HONG KONG, OLANDA, GERMANIA, FRANCIA, SPAGNA, SVIZZERA, LETTONIA, GRECIA, ITALIA
Dopo molte recensioni di questo calibro, i D.M.B. vengono inseriti in numerose e prestigiose compilations al fianco di Country e Rockabilly stars americane ed inglesi. Prendono parte ad importanti meetings mondiali quali il VIVA LAS VEGAS 2000 e 2001, l’apertura del JACKSON ROCKABILLY MUSEUM - Tennessee – USA, The ROCKABILLY RAVE ’98 - UK e nel Dicembre 2001 tornano in studio per incidere il loro secondo album "AT FULL SPEED", prodotto dall’etichetta tedesca Whampire Rec, distribuito dalla Polygram e recensito con note entusiastiche dalla stampa che li consacra come una tra la migliori bands mondiali del settore.
Nel frattempo, Marco e Massimo registrano un’album (The Golden Age Of R’n’R – Flipper Music) con il quale approdano nell’ambito delle colonne sonore, piu di loro 10 pezzi vengono infatti utilizzati in famosi spots televisivi (Santal, Honda Scooter), programmi Tv quali Le Iene, in onda su Italia1, ma soprattutto in molti films internazionali, tra tutti la celebre serie televisiva mericana "Friends".
Marco continua la sua attività da solista registrando altri 3 albums nel giro di 3 anni e con l’altro suo progetto, The Di Maggio Connection, inizia la collaborazione con Greg (Le Iene, 6unozero, Ottavo Nano, Bla Bla, etc...), il popolare entertainer romano e nel Marzo 2007 effettua un tour di 5 date in Cina.
Nel 2002 partecipano a molti importanti festivals e vengono invitati quale unico gruppo italiano ad esibirsi nel palco del ROCKIN' 50's Fest di Greenbay, USA 2002, considerato come l'evento Rockabilly del secolo. Di ritorno dagli Usa, effettuano un tour in Europa dove si esibiscono al festival Country di SANT’AGRAVE, Francia (unica band europea in un cast di soli artisti americani) e chiudono come headliners il R’n’R festival di Monaco di Baviera.
Nel frattempo lo stile dei D.M.B. subisce l’influenza del Country/Surf’n’Roll tipico del Nashville Sound early '60’s, dove la potente voce di Massimo Di Maggio (via di mezzo tra Elvis e Johnny Cash) s’intreccia in efficaci armonie vocali con quella di Marco Di Maggio, quest’ultimo alle prese con uno stile che fonde in modo geniale tutti gli stili Country, Surf, R’n’R e Western Swing in un mix che negli ultimi anni è divenuto il marchio inconfondibile dei Bros.
Nell’estate del 2006, dopo alcune problematiche contrattuali con la loro
ex etichetta tedesca, i Bros. tornano in studio per le registrazioni del loro terzo album, "When i Hit My Stride", pubblicato da Area Pirata Rec. Nell’Aprile 2007 e con il quale mettono in risalto tutta la maturità acquisita in oltre 700 concerti in tutto il mondo.

MARCO DI MAGGIO – Chitarra elettrica e Voce
MASSIMO DI MAGGIO – Chitarra acustica e Voce
MATTEO GIANNETTI – Contrabbasso
(Guest) MARCO BARSANTI – Batteria


Marco Di Maggio e i suoi the Di Maggio Bros. si sono esibiti venerdì 11 febbraio 2011 al Fun House Tattoo Club Rock'n'Roll live club music di Osimo Stazione (AN) - Via Adriatica km 314.60.

Io c'ero, e questo è il mio reportage della strepitosa serata rockabilly...


THE DI MAGGIO BROS.
Venerdì 11 febbraio 2011
@ Fun House Tattoo Club


Canon EOS 50D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/160 - F4.0 - ISO800 @ 10 mm.

Canon EOS 50D - Canon EF50 F1.8 II
1/200 - F1.8 - ISO800 @ 50 mm.

Canon EOS 50D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/160 - F4.0 - ISO800 @ 10 mm.
















Guarda la galleria completa:


E per finire...
lo sapevate che anche the Di Maggio Bros. leggono "Dentro al Replay"??

venerdì 11 febbraio 2011

"Il quinto giorno" di Frank Schätzing: impressioni a caldo

Frank Schätzing - IL QUINTO GIORNO

14 gennaio, Huanchaco, costa del Perù. Il povero pescatore Juan Narciso Ucañan non crede ai suoi occhi: dopo settimane di magra, davanti a lui si stende un enorme banco di pesci. Ma ben presto il terrore cancella la sua felicità: i pesci, muovendosi come un unico essere, prima gli distruggono la rete, poi rovesciano la sua barca e infine si compattano, impedendogli di tornare in superficie. 13 marzo, costa norvegese. A bordo della nave oceanografica Thorvaldson, il biologo marino Sigur Johanson e Tina Lund, responsabile della Statoil per la scoperta di giacimenti petroliferi, guardano il monitor che rimanda le immagini di un robot calato sul fondo del mare: milioni di "vermi" sembrano aver invaso lo zoccolo continentale. 5 aprile, Vancouver Island, Canada. Leon Anawak fa da guida ai turisti che vogliono osservare le balene nelle acque della British Columbia. Ma i mammiferi marini non si vedono più, come se si fossero "smarriti" da qualche parte. Poi, improvvisamente, riappaiono e si comportano in modo del tutto anomalo. Tre avvenimenti lontani, un unico tratto comune: il mare. Un mondo brulicante di esseri misteriosi, un enigma che avvolge i sette decimi del nostro pianeta. Dall'Europa all'America, dal Polo Nord al Giappone, il mondo dovrà confrontarsi con questo enigma: scienziati, militari, capi di governo e individui comuni saranno trascinati in un'avventura senza precedenti, verso uno scontro titanico in cui si deciderà se la specie umana può avere ancora un futuro.

Titolo originale: Der Schwarm (2005)
Casa Editrice TeaDue
Trad. di Sergio Vicini
2007 - pp. 1032 - € 13,00


Bello. Decisamente bello. Un libro lungo, lunghissimo, ma il numero delle pagine non pesa, anzi... arrivati alla fine vorresti che ce ne fossero state ancora da leggere.
Di Frank Schätzing avevo già letto "Silenzio assoluto", un thriller con una bella trama ma dallo stile eccessivamente prolisso nel descrivere luoghi, situazioni e stati d'animo dei personaggi; "Il quinto giorno" è ugualmente molto prolisso nelle descrizioni, nelle spiegazioni di carattere scientifico e naturalistico, nei retroscena dei (tanti) personaggi, ma in questo caso la cosa non pesa eccessivamente.
Il libro è un diesel: tanti eventi collocati in varie parti del globo richiedono parecchie pagine prima di far entrare la storia nel vivo, ma una volta partiti si procede spediti, e la tensione è costantemente tenuta molto alta. [...]

...continua la lettura su Replay Books