Le immagini fanno parte di una serie dal titolo "Ai confini del reale"; lo stile è inconfondibile, come sempre.
Fateci un salto, ne vale la pena! ;-)
"AI CONFINI DEL REALE" di Walter Ferro
Vi segnaliamo una nuova iniziativa che consiste in un ulteriore spazio espositivo per i nostri utenti, una sorta di "personale" on line.
Questo spazio, per adesso, sarà a disposizione dei soli soci sostenitori ma aperto a tutti per la lettura e consiste in una breve nota biografica dell'autore con alcune foto più rappresentative...
La ricetta per un matrimonio perfetto?
Seguire i desideri e la personalità degli sposi, aggiungere un pizzico di bon ton e buon gusto, una spruzzata di ironia e il gioco è fatto!
Clive Cussler con Craig Dirgo - "LA PIETRA SACRA"
Groenlandia, cinquantamila anni fa: un meteorite radioattivo colpisce la Terra. I primi uomini a ritrovarlo sono i vichinghi di Erik il Rosso, intorno al Mille dopo Cristo, stregati dalla sfera dalla superficie fredda e levigata, i cui effetti letali non tardano a manifestarsi... Sepolto in una caverna fino ai giorni nostri, viene riportato alla luce, insieme al suo impalpabile veleno, da un archeologo. Nel caotico contesto internazionale, una scoperta del genere può trasformarsi nell’occasione attesa da una cellula terroristica per costruire una «bomba sporca», o da un folle miliardario che persegue un perverso disegno di vendetta. Le agenzie di intelligence sono in allarme; e il gruppo di ex appartenenti alle forze speciali guidato dal capitano Juan Cabrillo è la risposta migliore a una minaccia di questa portata. La Corporation deve muoversi, subito, rapida, determinata, pronta a tutto: la posta in gioco è troppo alta.
Titolo originale: Sacred Stone, 2004
2009, 456 pagine, € 8,90
Traduzione di Manuela Frassi
Casa Editrice Tea (collana TeaDue)
Il thriller avventuroso "La pietra sacra" (Sacred Stone, 2004) è il secondo episodio della saga "Oregon - Juan Cabrillo", scritto a quattro mani da Clive Cussler e Craig Dirgo.
La nuova avventura della Corporation mantiene inalterato il ritmo e la confusione causati dalla freneticità degli eventi che avevano caratterizzato il primo libro ("L'oro dei Lama") [...]
...continua la lettura su Replay Books
Immagino che come accade per chi sente o legge l’oroscopo (molti), qualche fotoamatore sarà curioso di sapere se si potrà prevedere un futuro (immediato) per la fotografia; forse nella serendipità degli eventi, utilizzando la sua memoria storica e tracciando un bilancio di come si è mossa la fotografia (e non solo negli ultimi tempi), alla luce delle nuove ed incalzanti tecnologie( per esempi tra l’analogico e il digitale) potremmo azzardare una direzione per il 2010.(In realtà non abbiamo la pretesa di essere così veggenti e se lo fossimo saremmo più occupati con le lotterie).
E’ però certo che, come sempre, la fotografia nel 2010 andrà con le idee degli uomini. Come ho già avuto occasione di scrivere la fotografia ha la funzione di aiutarci a superare l’angoscia provocata dal fluire del tempo, sia come sostituzione magica di qualcosa che il tempo annulla, sia registrando le pause della memoria, evocando momenti e situazioni ormai perse che suscitano l’illusione di vincere il potere distruttivo del tempo. La fotografia è immaginazione, pretesto per un percorso interiore ma anche percezione e certamente analogia del reale e quindi come succedanea della realtà fornisce il punto sulla visione sociale, sui miti e sulle angosce, sui mali e sulle bellezze di questo mondo.(Quante immagini della società ci implicheranno!) La fotografia può essere tutto: creazione, ispirazione, estro, poesia, partecipazione, estemporaneità, emozione, conoscenza.
Si sperimentano più direzioni di ricerca nelle arti visive contemporanee e la fotografia ha, nella società dell’immagine una parte preminente; contestualmente per il proprio paradosso è nello stesso istante, esanime. Un momento prima e uno dopo, tracciano un movimento. Le immagini anche se appaiono ferme sono sempre in movimento, camminano con noi e vivono un po’ anche per gli altri. La fotografia e forse solo lei, ha il potere di evocare il tempo a volte passato ma a volte un tempo indefinito, certamente quello delle nostre storie e passioni. La fotografia può essere tutto o niente: non ci interessa in questa sede parlare di belle, buone o brutte fotografie ma è niente quando ci si dimentica della sua funzione, del suo linguaggio, della sua capacità espressiva ed estetica (ritorniamo alla forma e al contenuto) e si utilizza per altre questioni. Le immagini sono in movimento ed incontrano sempre più spettatori senza un proprio territorio, dentro un apparente universalismo caratterizzato da un’esuberanza di culture e una miriade di simboli.
La nostra formazione e conoscenza è in permanente movimento ed ogni identità ma anche ogni immagine va cercata in questo continuo rinnovamento. Questo è il segnale che voglio mandare agli amici e ben venga se qualcuno, al termine di queste brevi riflessioni, potrebbe avere avuto una felice intuizione. Anche se i segnali non sono poi così entusiasmanti, speriamo che questo sia un buon anno; per realizzare tutte le cose che abbiamo a cuore e ancora per migliorare questo mondo che ne ha proprio bisogno.
I miei più cari auguri a Voi tutti e buone fotografie.
Enzo Carli