Quando, qualche tempo fa, vidi sullo scaffale della libreria la familiare figura di Indiana Jones con sotto il nome del mio autore preferito ci rimasi di stucco e pensai: "...ma dài, James Rollins ha scritto il soggetto dell'ultimo film di avventure dell'archeologo più famoso della storia del cinema???"
No, niente di tutto questo...
E' invece successo che quei due marpioni di Spielberg e Lucas hanno deciso che, per garantire il giusto successo anche alla versione "cartacea" dell'ultima avventura di Indy, bisognava affidarsi ad uno dei più quotati autori del momento di libri d'azione, uno scrittore capace di tenere i lettori incollati al romanzo dalla prima all'ultima pagina e... la scelta è caduta su James Rollins.
Ma sono riusciti nell'intento?
Nè si, né no... nel senso che, a mio parere, il libro non è "irresistibile", ma daltronde non lo è neanche il film, che non avevo visto prima di comprare il romanzo e che ho guardato in dvd in parallelo con la lettura del racconto, in una sorta di confronto "in diretta".
Il racconto non mi ha "preso" come in altre occasioni, lo stile adrenalinico tipico di Rollins si è spesso perso per strada, forse anche per colpa della traduzione o del dover necessariamente seguire la trama del film, a parte piccole variazioni, spiegazioni o descrizioni degli stati d'animo dei soggetti; soprattutto nelle fasi più movimentate, poi, ci si sperde a volte nelle varie scene senza raccapezzarsi.
Insomma, non so se per Rollins questa sia stata una mossa azzeccata (per il suo conto in banca sicuramente sì); attenderò l'uscita in libreria del suo ultimo libro "The Last Oracle", da poco distribuito sui mercati anglosassoni, per tornare a gustare "il vero stile" dell'autore californiano e, soprattutto, le avvincenti avventure della "Sigma Force".
Leggi qua le mie altre "impressioni a caldo" sui romanzi di James Rollins.
No, niente di tutto questo...
E' invece successo che quei due marpioni di Spielberg e Lucas hanno deciso che, per garantire il giusto successo anche alla versione "cartacea" dell'ultima avventura di Indy, bisognava affidarsi ad uno dei più quotati autori del momento di libri d'azione, uno scrittore capace di tenere i lettori incollati al romanzo dalla prima all'ultima pagina e... la scelta è caduta su James Rollins.
Ma sono riusciti nell'intento?
Nè si, né no... nel senso che, a mio parere, il libro non è "irresistibile", ma daltronde non lo è neanche il film, che non avevo visto prima di comprare il romanzo e che ho guardato in dvd in parallelo con la lettura del racconto, in una sorta di confronto "in diretta".
Il racconto non mi ha "preso" come in altre occasioni, lo stile adrenalinico tipico di Rollins si è spesso perso per strada, forse anche per colpa della traduzione o del dover necessariamente seguire la trama del film, a parte piccole variazioni, spiegazioni o descrizioni degli stati d'animo dei soggetti; soprattutto nelle fasi più movimentate, poi, ci si sperde a volte nelle varie scene senza raccapezzarsi.
Insomma, non so se per Rollins questa sia stata una mossa azzeccata (per il suo conto in banca sicuramente sì); attenderò l'uscita in libreria del suo ultimo libro "The Last Oracle", da poco distribuito sui mercati anglosassoni, per tornare a gustare "il vero stile" dell'autore californiano e, soprattutto, le avvincenti avventure della "Sigma Force".
Leggi qua le mie altre "impressioni a caldo" sui romanzi di James Rollins.
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