Valeria Bulla: chi è?
Fotografa per passione "timidamente" curiosa, ed estremamente caparbia; penso che un giusto ragionamento, buoni consigli e tanta costanza possano premiare con ottimi risultati...
Quando hai iniziato a fotografare?
Credo di essere sempre stata una fotografa in "potenza" nel senso che prima o poi il mio "guardare" in disparte il mondo che mi circonda mi avrebbe portato ad esternarlo in questa grande passione... certo l'era digitale ha agevolato le cose... Qualche buono scatto posso datarlo al 1997, ma la vera passione è scaturita nel 2002 quando ho preso la mia prima digitale.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Quando ero piccolina amavo osservare la natura, in special modo il microcosmo... sicuramente per i più ero una bambina "strana" che si isolava ore e ore per scrutare quel piccolo e affascinante mondo che si muoveva sotto i fili d'erba, silenzioso e ignorato dalla maggior parte della gente; passavo ore interminabili davanti alla tana per catturare le lucertole, accarezzarle e lasciarle in libertà... studiavo affascinata il comportamento delle formiche, così piccole, e che grandi carichi riuscivano a portare! La mia prima passione è stata perciò la fotografia macro, scrutare con occhi nuovi il piccolo mondo degli insetti; una passione che non abbandono, ma che amo coltivare solo nei momenti di riposo perché mi rilassa e riesce a farmi ritornare un po’ "bambina". Ma ora sono orientata alla fotografia di stampo pubblicitario e commerciale, book per modelle/i, still life... perché inseguo un grande sogno che è quello di lavorare nel settore.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Nessun corso, solo autodidatta...
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Mi piacciono moltissimo gli scatti di Sam Shaw e Larry Shaw, Albert Wotson, Patrick Demarchelier...
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho usato Konika Minolta dimage z10 e Canon Powershot S3 IS. Ora Nikon D80 con obiettivi 18/55 Nikon e 70/300 Tamron... spero di accrescere quanto prima la mia attrezzatura con sempre più vasto corredo di obiettivi.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Questo: "Una vecchia rivista degli anni '50"
Ho scelto questa foto per due motivi: primo perché ho centrato l'obiettivo sia per composizione che per tonalità (mi dicono sembri davvero una vecchia stampa di quell'epoca), poi è lo scatto che fin'ora mi ha dato maggiori soddisfazioni perché comparsa nell'unica mostra alla quale ho partecipato...
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Davvero un grande sogno quello di unire l'utile al dilettevole per poter riuscire ad esprimere tutta la mia creatività in un lavoro redditizio e che mi assorba completamente. L’obiettivo che mi pongo adesso è quello di poter lavorare al fianco di veri professionisti per offrire in un prossimo futuro, con uno studio mio, professionalità e competenza. Per questo ultimamente lavoro alla creazione di un grande book di presentazione.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Solamente una foto per la mostra "Scatti dal web" organizzata dallo staff di Micromosso.com che si è tenuta a Lucca dal 15 novembre al 7 dicembre 2008.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Purtroppo no, ma mi piacerebbe...
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutto il mio tempo libero, principalmente i fine settimana. Ci sono stati dei periodi meno "impegnativi" di altri, nei quali la mia dedizione alla fotografia è arrivata alle 10/12 ore... 300/400 scatti alla volta, per poi selezionarli (una vera scrematura per tenere uno o due scatti appena vicini al risultato desiderato), pulirli con il foto-ritocco e rifare ciò che non mi ha soddisfatto ma con una più precisa e mirata soluzione, modificando luci e location... come si dice: "sbagliando s’impara"!
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
L’esperienza più emozionante e faticosa finora avuta è stata quando la scorsa estate ho deciso di allevare i bruchi di macaone... Desideravo ardentemente vederli mutare da crisalide a farfalla e riprendere fotograficamente in sequenza tutta la scena, ma in realtà tutte le singole fasi del macaone sono strabilianti! Accanto alla mia casa ho a disposizione un grande terreno incolto pieno delle piante selvatiche più varie; la farfalla di macaone ha deposto le sue uova, dove i bruchi poi sono cresciuti nutrendosi di essa, sopra le foglie del finocchietto selvatico; ho portato a casa alcuni esemplari con gran parte delle foglie; ho messo la piantina recisa dentro un’ampollina piena d’acqua per tenerla fresca più a lungo e l’ho sistemata tra la finestra e la zanzariera, in modo che i macaoni potessero brucare e avessero piena libertà di movimento e aria a sufficienza, al riparo anche da eventuali predatori. Ho seguito giorno dopo giorno il loro evolversi "miracoloso", da piccoli bruchini neri, grandi poco più di un centimetro, a grossi macaoni colorati di 3 centimetri circa; di tanto in tanto si fermavano in un punto per cambiare muta poi riprendevano a brucare il finocchietto sempre fresco, cambiato da me ogni 2/3gg. L’evento che più mi ha shoccato è stato quando, passati quei 15-20 gg, hanno smesso definitivamente di mangiare per trovare un luogo sicuro, un ramoscello o un punto dei bordi della finestra a cui si sono ancorati con l’aiuto di due solidi fili bianchi che assomigliano quelli di una ragnatela, per diventare crisalidi. È un processo lento e molto faticoso che dura un intero giorno: si chiudono quasi in se stessi per diventare la metà di quelli che erano, il corpo comincia ad indurirsi e a prendere una colorazione più chiara; poi all’improvviso da quella posizione, alla fine della lunga giornata, cominciano a dimenare l’estremità inferiore, "sudano" parecchio, si vedono persino delle goccioline (come sudore in un corpo stremato da uno sforzo intenso e doloroso); pezzo dopo pezzo la "pelle" di bruco si arrotola verso la parte alta per lasciare dietro di sé una corazza color verde pisello dalla forma geometrica; alla fine il mantello di bruco cadrà per lasciare al suo posto una crisalide che col tempo si asciugherà diventando un pochino più scura. Dopo 15 gg la farfalla è formata, si vedono le ali in trasparenza, e quando è così è questione di ore: l’uscita è così repentina che se non ci si alza all’alba tenendo gli occhi fissi sulla crisalide si rischia di perdere il momento più gratificante e magico di tutto il processo! Quindi sono stata sveglia tante notti per seguire l’evento, e dopo il primo, che sfortunatamente mi ha fregato sul tempo, sono riuscita a godere di questo immenso spettacolo, fotografare la sequenza e più avanti filmarla! Nelle prime due ore le farfalle non possono volare perché hanno le ali bagnate. Pian piano si asciugano le ali, ed allora, facendole posare con le zampette sulle mie dita, una dopo l’altra le ho riportare nel loro campo.
È stata proprio una bella esperienza, molto istruttiva, ma che non ripeterei: credo che tutto sommato sia meglio osservarle in natura e lasciarle dove sono!
Altre foto qua.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che ne ho fatta di strada!
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&uid=650
http://www.flickr.com/photos/84888942@N00/
http://www.lafotonline.net/thumbnails.php?album=lastupby&uid=238
http://www.fotocommunity.it/pc/pc/mypics/948110
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
È molto importante e fondamentale il confronto con gli altri, frequentare alcuni ottimi forum di fotografia mi ha aiutato e ancora mi aiuta tantissimo! È necessaria perciò, secondo il mio modesto punto di vista, per chi si avvicina alla fotografia (e anche per i veterani..) una buona dose di umiltà per poter accettare i consigli e i suggerimenti, imparare a leggere i commenti dei più esperti, riuscendo in un secondo momento ad essere di aiuto agli altri (nel proprio piccolo, s’intende)... poi guardare tanti scatti, imparare a guardarli nella loro completezza (luce, orizzonte, composizione, messaggio ecc...), anche questo aiuta... Quanti scatti meravigliosi fatti da "colleghi/e" ho visto, vera arte e vera poesia che si esprime in tavolozze di colore o in intensi bw... e quando li guardo mi sento una bambina in fasce... quanta strada da fare ancora!
Fotografa per passione "timidamente" curiosa, ed estremamente caparbia; penso che un giusto ragionamento, buoni consigli e tanta costanza possano premiare con ottimi risultati...
Quando hai iniziato a fotografare?
Credo di essere sempre stata una fotografa in "potenza" nel senso che prima o poi il mio "guardare" in disparte il mondo che mi circonda mi avrebbe portato ad esternarlo in questa grande passione... certo l'era digitale ha agevolato le cose... Qualche buono scatto posso datarlo al 1997, ma la vera passione è scaturita nel 2002 quando ho preso la mia prima digitale.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Quando ero piccolina amavo osservare la natura, in special modo il microcosmo... sicuramente per i più ero una bambina "strana" che si isolava ore e ore per scrutare quel piccolo e affascinante mondo che si muoveva sotto i fili d'erba, silenzioso e ignorato dalla maggior parte della gente; passavo ore interminabili davanti alla tana per catturare le lucertole, accarezzarle e lasciarle in libertà... studiavo affascinata il comportamento delle formiche, così piccole, e che grandi carichi riuscivano a portare! La mia prima passione è stata perciò la fotografia macro, scrutare con occhi nuovi il piccolo mondo degli insetti; una passione che non abbandono, ma che amo coltivare solo nei momenti di riposo perché mi rilassa e riesce a farmi ritornare un po’ "bambina". Ma ora sono orientata alla fotografia di stampo pubblicitario e commerciale, book per modelle/i, still life... perché inseguo un grande sogno che è quello di lavorare nel settore.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Nessun corso, solo autodidatta...
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Mi piacciono moltissimo gli scatti di Sam Shaw e Larry Shaw, Albert Wotson, Patrick Demarchelier...
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho usato Konika Minolta dimage z10 e Canon Powershot S3 IS. Ora Nikon D80 con obiettivi 18/55 Nikon e 70/300 Tamron... spero di accrescere quanto prima la mia attrezzatura con sempre più vasto corredo di obiettivi.
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Questo: "Una vecchia rivista degli anni '50"
Ho scelto questa foto per due motivi: primo perché ho centrato l'obiettivo sia per composizione che per tonalità (mi dicono sembri davvero una vecchia stampa di quell'epoca), poi è lo scatto che fin'ora mi ha dato maggiori soddisfazioni perché comparsa nell'unica mostra alla quale ho partecipato...
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Davvero un grande sogno quello di unire l'utile al dilettevole per poter riuscire ad esprimere tutta la mia creatività in un lavoro redditizio e che mi assorba completamente. L’obiettivo che mi pongo adesso è quello di poter lavorare al fianco di veri professionisti per offrire in un prossimo futuro, con uno studio mio, professionalità e competenza. Per questo ultimamente lavoro alla creazione di un grande book di presentazione.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Solamente una foto per la mostra "Scatti dal web" organizzata dallo staff di Micromosso.com che si è tenuta a Lucca dal 15 novembre al 7 dicembre 2008.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Purtroppo no, ma mi piacerebbe...
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutto il mio tempo libero, principalmente i fine settimana. Ci sono stati dei periodi meno "impegnativi" di altri, nei quali la mia dedizione alla fotografia è arrivata alle 10/12 ore... 300/400 scatti alla volta, per poi selezionarli (una vera scrematura per tenere uno o due scatti appena vicini al risultato desiderato), pulirli con il foto-ritocco e rifare ciò che non mi ha soddisfatto ma con una più precisa e mirata soluzione, modificando luci e location... come si dice: "sbagliando s’impara"!
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
L’esperienza più emozionante e faticosa finora avuta è stata quando la scorsa estate ho deciso di allevare i bruchi di macaone... Desideravo ardentemente vederli mutare da crisalide a farfalla e riprendere fotograficamente in sequenza tutta la scena, ma in realtà tutte le singole fasi del macaone sono strabilianti! Accanto alla mia casa ho a disposizione un grande terreno incolto pieno delle piante selvatiche più varie; la farfalla di macaone ha deposto le sue uova, dove i bruchi poi sono cresciuti nutrendosi di essa, sopra le foglie del finocchietto selvatico; ho portato a casa alcuni esemplari con gran parte delle foglie; ho messo la piantina recisa dentro un’ampollina piena d’acqua per tenerla fresca più a lungo e l’ho sistemata tra la finestra e la zanzariera, in modo che i macaoni potessero brucare e avessero piena libertà di movimento e aria a sufficienza, al riparo anche da eventuali predatori. Ho seguito giorno dopo giorno il loro evolversi "miracoloso", da piccoli bruchini neri, grandi poco più di un centimetro, a grossi macaoni colorati di 3 centimetri circa; di tanto in tanto si fermavano in un punto per cambiare muta poi riprendevano a brucare il finocchietto sempre fresco, cambiato da me ogni 2/3gg. L’evento che più mi ha shoccato è stato quando, passati quei 15-20 gg, hanno smesso definitivamente di mangiare per trovare un luogo sicuro, un ramoscello o un punto dei bordi della finestra a cui si sono ancorati con l’aiuto di due solidi fili bianchi che assomigliano quelli di una ragnatela, per diventare crisalidi. È un processo lento e molto faticoso che dura un intero giorno: si chiudono quasi in se stessi per diventare la metà di quelli che erano, il corpo comincia ad indurirsi e a prendere una colorazione più chiara; poi all’improvviso da quella posizione, alla fine della lunga giornata, cominciano a dimenare l’estremità inferiore, "sudano" parecchio, si vedono persino delle goccioline (come sudore in un corpo stremato da uno sforzo intenso e doloroso); pezzo dopo pezzo la "pelle" di bruco si arrotola verso la parte alta per lasciare dietro di sé una corazza color verde pisello dalla forma geometrica; alla fine il mantello di bruco cadrà per lasciare al suo posto una crisalide che col tempo si asciugherà diventando un pochino più scura. Dopo 15 gg la farfalla è formata, si vedono le ali in trasparenza, e quando è così è questione di ore: l’uscita è così repentina che se non ci si alza all’alba tenendo gli occhi fissi sulla crisalide si rischia di perdere il momento più gratificante e magico di tutto il processo! Quindi sono stata sveglia tante notti per seguire l’evento, e dopo il primo, che sfortunatamente mi ha fregato sul tempo, sono riuscita a godere di questo immenso spettacolo, fotografare la sequenza e più avanti filmarla! Nelle prime due ore le farfalle non possono volare perché hanno le ali bagnate. Pian piano si asciugano le ali, ed allora, facendole posare con le zampette sulle mie dita, una dopo l’altra le ho riportare nel loro campo.
È stata proprio una bella esperienza, molto istruttiva, ma che non ripeterei: credo che tutto sommato sia meglio osservarle in natura e lasciarle dove sono!
Altre foto qua.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che ne ho fatta di strada!
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&uid=650
http://www.flickr.com/photos/84888942@N00/
http://www.lafotonline.net/thumbnails.php?album=lastupby&uid=238
http://www.fotocommunity.it/pc/pc/mypics/948110
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
È molto importante e fondamentale il confronto con gli altri, frequentare alcuni ottimi forum di fotografia mi ha aiutato e ancora mi aiuta tantissimo! È necessaria perciò, secondo il mio modesto punto di vista, per chi si avvicina alla fotografia (e anche per i veterani..) una buona dose di umiltà per poter accettare i consigli e i suggerimenti, imparare a leggere i commenti dei più esperti, riuscendo in un secondo momento ad essere di aiuto agli altri (nel proprio piccolo, s’intende)... poi guardare tanti scatti, imparare a guardarli nella loro completezza (luce, orizzonte, composizione, messaggio ecc...), anche questo aiuta... Quanti scatti meravigliosi fatti da "colleghi/e" ho visto, vera arte e vera poesia che si esprime in tavolozze di colore o in intensi bw... e quando li guardo mi sento una bambina in fasce... quanta strada da fare ancora!
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto in me, nelle mie potenzialità, e che mi spronano a seguire i miei sogni di realizzazione, e un grazie anticipato a chi mi darà l’opportunità di mettermi in gioco seriamente dando prova delle mie capacità e della mia voglia di imparare e crescere in questa grande passione. Mille grazie.
Valeria
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno creduto in me, nelle mie potenzialità, e che mi spronano a seguire i miei sogni di realizzazione, e un grazie anticipato a chi mi darà l’opportunità di mettermi in gioco seriamente dando prova delle mie capacità e della mia voglia di imparare e crescere in questa grande passione. Mille grazie.
Valeria
Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web
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