Loris Francoletti: chi è?
Fotografo per passione e anche per professione, nel senso che son professionale e serio nel mio approccio e cerco sempre di migliorarmi ma anche e soprattutto di divertirmi facendo foto. E per professione perché per un periodo la fotografia, o il lavorare come assistente, era il mio lavoro.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato tardi, la prima reflex tutta manuale l'ho presa a 19 anni, la mia ragazza di allora comprava molte riviste di moda ed ero rimasto molto colpito dalle foto di Helmut Newton, Richard Avedon, e degli italiani come Paolo Roversi, Marco Glaviano. Poi c'era anche il fatto di avere a Senigallia un famoso fotografo come Giacomelli che mi ha incuriosito, mi ha portato a scoprire la fotografia non solo come mezzo per raccontare ciò che ci sta intorno ma anche per trasformare, e interpretare ciò che sta dentro e fuori di noi. Son sempre stato attratto dall'arte e dai procedimenti creativi, musica, poesia e arti visive.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo il ritratto per l'interazione che si crea con la persona che devo ritrarre, il paesaggio come ricerca di spazi linee colore, reportage perché mi piace raccontare storie, ma anche la fotografia di moda e quella commerciale perché si tratta di Team Work, persone che lavorano insieme per la realizzazione di una buona immagine. [...]
Fotografo per passione e anche per professione, nel senso che son professionale e serio nel mio approccio e cerco sempre di migliorarmi ma anche e soprattutto di divertirmi facendo foto. E per professione perché per un periodo la fotografia, o il lavorare come assistente, era il mio lavoro.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato tardi, la prima reflex tutta manuale l'ho presa a 19 anni, la mia ragazza di allora comprava molte riviste di moda ed ero rimasto molto colpito dalle foto di Helmut Newton, Richard Avedon, e degli italiani come Paolo Roversi, Marco Glaviano. Poi c'era anche il fatto di avere a Senigallia un famoso fotografo come Giacomelli che mi ha incuriosito, mi ha portato a scoprire la fotografia non solo come mezzo per raccontare ciò che ci sta intorno ma anche per trasformare, e interpretare ciò che sta dentro e fuori di noi. Son sempre stato attratto dall'arte e dai procedimenti creativi, musica, poesia e arti visive.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Amo il ritratto per l'interazione che si crea con la persona che devo ritrarre, il paesaggio come ricerca di spazi linee colore, reportage perché mi piace raccontare storie, ma anche la fotografia di moda e quella commerciale perché si tratta di Team Work, persone che lavorano insieme per la realizzazione di una buona immagine. [...]
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