Alessandro Gaziano: chi è?
Fotografo per passione, fotografo per stupirmi di volta in volta, fotografo per cercare di regalare emozioni, di trasmettere quello che vede la mia mente già prima del click. Non sempre ci riesco... ma continuo nella ricerca.
Quando hai iniziato a fotografare?
Sicuramente tanti anni fa, prima una reflex prestata dallo zio, la Pentax MX che non scorderò mai, compagna di uscite e di foto sature, vive, orribili a pensarci, ma per me indimenticabili, e poi la mia prima vera macchina comprata con le mancette, una Minolta ed infine il passaggio al digitale.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c'è un genere in particolare, ma parlerei di "soggetto". Mi piace fotografare la gente, in ogni sua espressione, dal semplice gesto quotidiano alla foto di beauty. Dalle persone che lavorano allo street puro, quello in cui le luci segnano in maniera netta ed evidente la figura umana. Ultimamente mi sono dato al ritratto, quello che ti porta a vedere gli occhi di chi fotografi, cercare di stabilire un contatto visivo anche dopo aver scattato, bloccare quell'attimo e fermarlo per sempre. [...]
Fotografo per passione, fotografo per stupirmi di volta in volta, fotografo per cercare di regalare emozioni, di trasmettere quello che vede la mia mente già prima del click. Non sempre ci riesco... ma continuo nella ricerca.
Quando hai iniziato a fotografare?
Sicuramente tanti anni fa, prima una reflex prestata dallo zio, la Pentax MX che non scorderò mai, compagna di uscite e di foto sature, vive, orribili a pensarci, ma per me indimenticabili, e poi la mia prima vera macchina comprata con le mancette, una Minolta ed infine il passaggio al digitale.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c'è un genere in particolare, ma parlerei di "soggetto". Mi piace fotografare la gente, in ogni sua espressione, dal semplice gesto quotidiano alla foto di beauty. Dalle persone che lavorano allo street puro, quello in cui le luci segnano in maniera netta ed evidente la figura umana. Ultimamente mi sono dato al ritratto, quello che ti porta a vedere gli occhi di chi fotografi, cercare di stabilire un contatto visivo anche dopo aver scattato, bloccare quell'attimo e fermarlo per sempre. [...]
L'intervista continua su Fotografi nel Web
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