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domenica 10 maggio 2009

Tiziano Ferro "Alla mia età Tour 2009" - Ancona 09/05/2009

E' stato un gran bel concerto quello di Tiziano Ferro, sabato 9 marzo 2009, al PalaRossini di Ancona.
Per il suo primo grande tour, partito da Rimini lo scorso 18 aprile e giunto ad Ancona registrando il tutto esaurito, Tiziano ha scelto un repertorio che include un concentrato dei 4 album, da "Rosso Relativo" fino all'ultimo, recente "Alla mia età".
Tra i brani più famosi e cantati: "Ti scatterò una foto", "Il sole esiste per tutti", "Il regalo più grande", fino a "Alla mia età" e "Non me lo so spiegare", che ha chiuso in un tripudio di cori e applausi due ore di spettacolo.
Uno show travolgente, con un palco altamente tecnologico dotato di tre schermi come sfondo e composto da scale, scivoli, rampe su cui si sono esibiti esibiscono anche due breakers; l'artista di Latina ha usato ascensori, elevatori e pedane mobili per la realizzazione di una scenografia che si ispira al teatro, con l'aggiunta di tanti effetti speciali.

Ecco qualche scatto della serata; a breve la galleria completa, rimanete sintonizzati! :-)


Canon EOS50D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/160 - F2.8 - ISO400 @ 200 mm.

Canon EOS50D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/200 - F2.8 - ISO400 @ 126 mm.

Canon EOS50D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/200 - F2.8 - ISO400 @ 200 mm.

Canon EOS50D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/200 - F2.8 - ISO400 @ 200 mm.

Canon EOS50D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/200 - F2.8 - ISO400 @ 200 mm.














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Aggiornamento dell'11/05/2009:
queste foto accompagnano il servizio di Anconanotizie.it

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Aggiornamento del 12/04/2009:
la galleria completa del concerto è ora online; clicca sul bottone e buona visione!


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Aggiornamento del 13/04/2009:
queste foto sono anche su tizianoferro.fansblog.it

venerdì 8 maggio 2009

flowers!

Canon EOS450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/500 - F2.8 - ISO200 @ 200 mm.

Canon EOS450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/1.000 - F2.8 - ISO200 @ 200 mm.

Canon EOS450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/1.600 - F2.8 - ISO400 @ 200 mm.

giovedì 7 maggio 2009

"La profezia dei Romanov" di Steve Berry: impressioni a caldo

Steve Berry - LA PROFEZIA DEI ROMANOV

Ekaterinburg, 16 luglio 1918. Sono trascorsi alcuni mesi da quando i bolscevichi hanno preso il potere. È notte e l'Armata Bianca sta avanzando verso la città in cui Nicola II e la sua famiglia sono tenuti prigionieri dai rivoluzionari. Lo zar confida ancora nella salvezza. Invece i Romanov vengono freddamente giustiziati. Mosca, oggi. Il popolo russo ha deciso: dopo la caduta del comunismo e una serie di governi deboli, la monarchia sarà ristabilita e una commissione sceglierà il nuovo zar tra i lontani discendenti di Nicola II. E Miles Lord, un avvocato di Atlanta profondo conoscitore della cultura russa, è stato mandato a Mosca proprio per sostenere la rivendicazione al trono di uno di essi. Tuttavia Miles non può immaginare che le sue ricerche d'archivio potrebbero cambiare il destino della Russia... Prima viene avvicinato da un anziano professore, che gli rivela l'importanza dei documenti da lui ritrovati, e in particolare della profezia con cui Rasputin annuncia la scomparsa e la successiva rinascita della dinastia Romanov. Poi scopre di essere diventato il bersaglio di un gruppo di criminali, determinato a manipolare la scelta del nuovo sovrano. L'unica possibilità di salvezza per Miles è trovare il vero successore dello zar. Ma, per riuscirci, dovrà seguire messaggi enigmatici e indici criptici, e ricostruire la tragica fine della famiglia imperiale russa, perché, forse, quella terribile notte di luglio, non tutte le tracce del sangue Romanov si sono disperse per sempre...

Editrice Nord (Collana "Narrativa Nord")
traduzione di Beatrice Verri
2007 - 391 pagine, rilegato - € 18,60



"La profezia dei Romanov" ("The Romanov Prophecy" 2004) di Steve Berry è, secondo me, un libro da leggere.
Ho comprato questo romanzo dopo aver letto "Il terzo segreto", spinto dalla curiosità ma soprattutto per avere la conferma sulle doti di ottimo scrittore di thriller storici dell'avvocato statunitense.
E la conferma è arrivata: Steve Berry è ormai entrato nella rosa dei miei scrittori preferiti (ho infatti già iniziato a leggere "L'ultima cospirazione") e "La profezia dei Romanov" si è rivelato un racconto emozionante, ideato e realizzato in maniera ottima, con riferimenti storici legati alle vicende della famiglia Romanov molto ben documentati.
Risulta davvero difficile scindere le vicende storiche reali da quelle di fantasia senza leggere le note inserite dall'autore a fine racconto; una conferma sia dell'abilità dello scrittore che della meticolosa documentazione storica che ha portato alla stesura del romanzo.
Il racconto è scorrevole, la trama avvincente e il ritmo incalzante soprattutto nel finale, anche se una nota negativa possono essere le eccessive "americanate" in alcuni passaggi... ma si perdona tutto, l'obiettivo di trattenere il lettore incollato alle pagine è raggiunto in pieno.

Ecco, di seguito, qualche commento trovato in rete su questo racconto, tanto per avere un'idea di cosa ne pensano gli altri lettori... buona lettura!

Veramente avvincente. Mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine.

A volte mi chiedo se davvero esistano le combinazioni. Ho letto da poco "L'ESULE" di Allan Folsom, poi mi sono ritrovato tra le mani "LA PROFEZIA DEI ROMANOV" di Steve Berry ed infine eccomi ammaliato da "IL DIAVOLO CON LA CODA" di Daniel Chavarria. Tutti tre, guarda caso, trattano lo stesso argomento. Sviscerano la storia di Nicola II, di Rasputin, di Alessio e della sua epilessia... alla ricerca di un erede, quasi che ci fosse di mezzo il Santo Graal. Non è che adesso arriva Dan Brown a spiegarci come stanno davvero le cose?

Un buon libro, originale nella trama ma ritengo lievemente inferiore alle precedenti uscite editoriali dell'autore. Comunque da consigliare.

Ho finito il romanzo giusto ieri sera; é il primo di Berry che leggo, attirata dalla curiosità che mi attanaglia da qualche tempo a questa parte, ovvero quella sul destino della famiglia Romanov. Ho recuperato anche le altre due opere pubblicate in italiano dello stesso autore, quindi é inutile dire che questa "profezia" mi é piaciuta davvero molto! Stile scorrevole e trama coinvolgente, lo accosto alla prosa di Dan Brown, su cui si può dire qualunque cosa, ma certo non che scriva male! (a me comunque piace molto) Auspico al più presto che il signor Berry sforni altri romanzi altrettanto avvincenti (anche se ho visto nella sezione inglese del sito che ce ne sono almeno già altri due, "The amber room" -citata anche dallo stesso Berry alla fine del libro- e "The Alexandria link", che già dal titolo mi ispira...). In parole povere, consigliatissimo!

Ottimo: interessante, originale, ben scritto; la trama è accattivante come quella di un libro di Ken Follet, anche se i personaggi vengono descritti con meno completezza. Il lato storico è molto interessante anche perchè è un argomento originale del quale poco si conosce. Ha il "difetto" di seguire il filone di Dan Brown! Comunque lo consiglio perchè è proprio bello.

Bello e avvincente. Di sicuro il libro più riuscito di Steve Berry. Ma le qualità migliori sono la semplicità e la linearità del linguaggio e la scorrevolezza del testo, qualità di cui la grandissima parte degli odierni novelists mostra di essersi dimenticata.

Veramente molto bello e avvincente. Steve si sta confermando un dei migliori scrittori del genere.

Voto 2/5. Avrei dato volentieri un voto più alto a questo romanzo, che è avvincente e scorrevole e soprattutto ha il pregio di costruire la sua trama non sull'ennesimo ritrovamento di Vangeli di Gesù, della Maddalena, ecc. o sui superinflazionati ed onnipresenti Templari. Purtroppo ci sono due nei. In primis i personaggi sono piatti, piattissimi, privi di qualsivoglia caratterizzazione, e talvolta stupidissimi (non faccio esempi per non rivelare la trama). E secondo, ma per me veramente grave, si auspica che un autore, che sembra essere attento ed ha cercato di mantenere verosimiglianza storica documentandosi, non dica castronerie scientifiche, soprattutto quando parla di DNA. Ed invece, eccola là la perla, il nipote maschio dello zar (figlio del figlio) ha lo stesso DNA mitocondriale del nonno: penso che con l'attuale diffusione delle conoscenze biologiche, ormai la maggior parte delle persone (ma comunque uno scrittore un minimo attento e meticoloso) sappiano che il DNA mitocondriale è ereditato solo per linea matrilineare e non mi addentro nei particolari (a chi vuole approfondire, basta un libro di biologia delle superiori, ma forse anche solo delle medie). E questo pressappochismo non lo perdono!

Davvero interessante ed originale l'argomento riguardante la tragica fine dei Romanov. Unica nota dolente, la fine un po' approssimativa e sicuramente troppo "americanizzata".

Non riesco davvero a capire come si possa trovare qualcosa di bello in questo libro, il tema è sicuramente interessante ma la trama è scontata! Le vicissitudini del protagonista sono credibili quanto quelle di Beautiful!

Deludente e superficiale nella ricostruzione storica. Mi è sembrato debole anche nel tipo di narrazione e nella presentazione dei personaggi. La trama è a tratti anche prevedibile e un po' banale... L'unico dato positivo è la curiosità natami per il destino dei Romanov...

Berry si conferma un grande autore, con questa storia appassionante da leggere tutta d'un fiato. Molto bello il resoconto sulla famiglia Romanov, un po' meno credibili le vicende ambientate ai giorni nostri.

Sulla scia dei suoi precedenti racconti, fluido e appassionante. Consigliato.

Molto avvincente... da laggere...

Bello! Mi è proprio piaciuto. Finalmente un romanzo che intreccia storia e mistero senza seguire l'ormai scontato filone di Leonardo, il Graal, Gesù e i Templari. La trama è interessante e la narrazione veloce; sinceramente l'imprecisione di carattere scientifico (il dna mitocondriale) penso sia una svista che non modifica il contenuto - insomma una parentesi e nulla più. Però mi apettavo un finale diverso! Non credevo che il nuovo zar sarebbe stato davvero incoronato. Continuerò a leggere i romanzi di questo autore!

martedì 5 maggio 2009

Fotografi nel web #81: Francesca Sciarra



Francesca Sciarra: chi è?
Preferisco dire che faccio la fotografa... non credo che siamo quello che facciamo.

Quando hai iniziato a fotografare?
Da ragazzina, con una Polaroid.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
In una lettera che George Rodger scrisse al figlio, il celebre fotografo della Magnum disse che per fotografare bene occorreva provare una certa affinità con ciò che si stava fotografando: essere "una parte di esso" e però "restare sufficientemente distaccato" per poterlo vedere obiettivamente. Ho impiegato molti anni a capire cosa volevo realmente fotografare, con che cosa e con chi provavo affinità: mi piace la vita quotidiana, la gente, mi piacciono i luoghi e le situazioni, e tutto ciò mescolato per bene.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho fatto solo molta pratica, prima di tutto con mio padre fotografo e direttore di fotografia, poi con i colleghi.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Difficile domanda, perché ogni giorno conosco sempre nuovi fotografi. Henry Cartier-Bresson resta per me un punto di riferimento, così come Sebastião Salgado e Andrea Pistolesi che amano l’idea del "viaggio" fotografico... ma tra i giovani ce ne sono così tanti che è impossibile nominarli tutti!

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Canon, prima analogica e ora digitale: oggi fotografo con la splendida 5D.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Più che una foto in particolare ricordo le emozioni vissute in alcune situazioni. Mi vengono in mente tre luoghi: il canale di Otranto, la Kalsa a Palermo e l’Alfama a Lisbona.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Vorrei sempre avere l’opportunità di vedere e conoscere il mondo nella sua dimensione reale, l’unica che vale la pena di fotografare.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Sì, ma non credo che sia la mia vocazione, esporre. Preferisco vedere le mie foto pubblicate su una buona rivista.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Più che di riconoscimenti ufficiali parlerei di soddisfazioni personali, che sono sempre molto soggettive: a volte una pubblicazione insignificante per il lettore ha un valore enorme per il fotografo che ha scattato.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
E’ un’attività mentale prima ancora che materiale... dunque molto tempo.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legati alla tua esperienza.
Ricordo sempre con simpatia tutte le persone che mi hanno offerto un caffè in situazioni umane e fotografiche disagevoli: campi rom, campi profughi, manifestazioni di disoccupati, demolizioni di palazzi, occupazioni abusive di alloggi e, viceversa, blitz della polizia per sloggiare abusivi. A Napoli, ed in genere nel sud, un caffè è sempre un pensiero affettuoso.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che fotografo come vivo: con passione.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.fotos.it e poi un po’ in giro...

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
La prima cosa è capire sé stessi, capire come si vede il mondo e cosa si vuole scoprire: fotografare è contatto, comunicazione, avventura e persino gioco. Comunque esperienza di vita.








Fotografie: © Francesca Sciarra

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web

"Waiting for Summer Jamboree!" 25/04/2009: un po' di scatti

E' iniziato il conto alla rovescia per la X edizione del Summer Jamboree, grandioso Festival internazionale di musica e cultura dell'America anni '40 e '50 che quest'anno si svolgerà dal 14 al 23 agosto 2009, come sempre, a Senigallia.
Per prepararsi alla decima baldoria più hot dell'estate, il percorso pensato dall'associazione Summer Jamboree (Angelo Di Liberto, Andrea Celidoni e Alessandro Piccinini) prevede appuntamenti ogni ultimo fine settimana del mese fino al 26 luglio con musica live e dj set, ballo, cultura e cinema col marchio dell'autentico rock and roll; hanno animato l'inverno della spiaggia di velluto marchigiana con il "Winter Jamboree" e ora continuano con il "Waiting for Summer Jamboree!".
Il primo appuntamento è stato il 25 aprile alla Rotonda a Mare di Senigallia: adrenalina in pieno circolo per tutta la notte, dalle 21 alle 3 del mattino, tra i dj set di The Two Moes e gli spettacolari live di The Starliters e The Climbers.
Naturalmente... io c'ero! :-)


Waiting for Summer Jamboree!
Sabato 25 aprile 2009 - Rotonda a Mare di Senigallia

Canon EOS450D - Tamron 17-50 F/2.8 XR Di II
1/200 - F2.8 - ISO400 @ 50 mm.

Canon EOS450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/160 - F2.8 - ISO400 @ 103 mm.













Se vuoi vedere il reportage completo della serata, clicca sul bottone qua sotto e... buona visione!


Visita il blog dedicato alla manifestazione: (my) Summer Jamboree