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giovedì 22 gennaio 2009

Fuoco su... Libero Api!!

E' con immensa soddisfazione che segnalo questa intervista al sottoscritto realizzata da Paolo Perbellini (Perbe) dello staff della Community di Fotografia "OltreLaFoto" per la rubrica "Fuoco su...".

Ringrazio Paolo e tutto lo staff di OltreLaFoto; sono onoratissimo di passare, per una volta, da intervistatore ad intervistato.


Dopo una lunga pausa, torna la rubrica "Fuoco su..." proponendo un utente che non conosciamo molto bene per le sue foto, ma sicuramente per le sue interviste di "Fotografi nel web" che di tanto in tanto appaiano anche sul nostro forum di OLF.
Si tratta di Libero Api, l'intervistatore dei fotografi nel web, che oggi viene a sua volta intervistato!
Buona lettura ;)


Libero Api, chi è?

Piacerebbe saperlo anche a me… ;-)
Posso dire… 42 anni, sposato e padre di due splendidi bimbi, vivo a Senigallia, scatto qualche foto e gestisco blogs a tempo perso.


Siamo abituati a vederti postare le tue interviste qui su OltreLaFoto. Ma oltre a questo non conosciamo Libero Api… Dai, presentati per bene!

Qua su OltreLaFoto sono presenti numerosi “fotografi”, di quelli bravi, che fanno Fotografia con la Effe maiuscola.
Io non ritengo di potermi inserire tra loro; mi definirei un fotoamatore autodidatta, non avendo basi né di tecnica né di cultura fotografica in genere; ma mi considero, però, naturalmente dotato nel “vedere” e nel comporre l’inquadratura.
Ho iniziato a “respirare” il mondo della fotografia non troppi anni fa, grazie alla scoperta di siti e forum di condivisione fotografica che mi hanno aiutato molto sia a conoscere altri fotoamatori davvero bravi che a crescere “stilisticamente” e tecnicamente; ho partecipato anche a meeting e raduni di appassionati fotoamatori che mi hanno dato modo di trasformare amicizie “virtuali” in reali; ho assistito in questi anni alla crescita di appassionati conosciuti in rete, dal loro primo approccio con la fotografia fino al professionismo… ho avuto anche parecchie manifestazioni di sincera stima che mi hanno appagato non poco.
Ho frequentato davvero molti siti e forum dedicati alla fotografia sia italiani che stranieri, arrivando quasi a “saturazione” al punto che due anni fa decisi di fermarmi, di non pubblicare e commentare più (o almeno di dare al tutto una brusca ridimensionata) e dedicarmi invece ad un’altra realtà in espansione che stava catturando il mio interesse: il mondo dei blog.
Il mio “primo” blog vide la luce nel novembre 2006; “Dentro al Replay” nacque come spazio destinato a diario fotografico personale e raccoglitore di notizie legate alla fotografia, ma in seguito si è evoluto anche in altri campi, dai reportages alla blogosfera, dalla musica fino all’altra mia passione, i libri.
Un anno dopo creai un secondo blog, stavolta dedicato alla manifestazione internazionale sulla cultura e musica americana degli anni ’40 e ’50 che si tiene ogni agosto a Senigallia e che mi coinvolge (e travolge) in prima persona: il “Summer Jamboree”, una vera miniera d’oro per gli appassionati di fotografia.
Recentemente poi si è aggiunto al piccolo “network” un altro blog, in pratica un raccoglitore delle mie interviste fotografiche… ma di questo parlerò più avanti.

Insomma, di carne al fuoco non ne manca…


Come è nata la tua passione per la fotografia?

Fin da ragazzino la mia compattina a rullino mi seguiva in ogni occasione buona per far foto. Però, nel 2002, grazie ad una ormai preistorica fotocamera Canon PowerShot da 1.2 megapixel avuta in prestito da un amico, scoprii le potenzialità del digitale ed iniziai a guardare il mondo con “occhi fotografici”… fu una cosa per me travolgente!


Hai dei fotografi di riferimento, delle opere di riferimento alle quali ti ispiri correntemente o ti sei ispirato?

Bisogna sapere che abito nella città che diede i natali e nella quale visse tutta la sua vita il grande Mario Giacomelli, città che fu protagonista di una rivoluzionaria epoca della fotografia italiana grazie al Gruppo Misa e a fotografi come lo stesso Giacomelli, Cavalli, Ferroni, Branzi e molti altri; è quindi inevitabile, per qualsiasi fotografo di Senigallia, crescere, confrontarsi e sperare di ripercorrere la strada di questi Maestri della Fotografia.
Qui nella mia città si è costantemente alla ricerca di un “erede” di Mario Giacomelli, ma a mio parere un erede non potrà mai esserci, anche se non è difficile trovare bravi fotografi che interpretano la realtà usando il suo stile (io però non sono tra quelli).
Non mi sento di dire di avere fotografi di riferimento, mi sono avvicinato alla fotografia in maniera autodidatta, senza basi di tecnica fotografica e senza aver mai “studiato” le opere dei “Grandi”.
Credo forse di essere stato maggiormente influenzato dallo stile degli amici conosciuti nei numerosi forum su internet che ho frequentato in questi anni di passione, piuttosto che dai grandi maestri…


Hai un genere fotografico preferito?

Il mio genere fotografico “preferito” varia a secondo del periodo che sto vivendo; nel mio portfolio c’è un po’ di tutto, forse perché non ho ancora trovato una mia “direzione” ma continuo a sperimentare e fotografare ciò che in quel determinato periodo mi va maggiormente, senza pormi obiettivi né limiti.
Adoro da sempre fare foto ai concerti, e soprattutto cogliere l’intima intesa che si crea tra musicista e strumento musicale (in particolare trovo fantastico il dualismo uomo/contrabbasso); ma mi piace anche cogliere di sorpresa la gente comune, usando il teleobiettivo “a tradimento” per immortalare le espressioni, i gesti, i sentimenti di chi non sa di essere il mio modello in quel momento.
Credo comunque di essere in fase di evoluzione e dirigermi sempre di più verso una fotografia “reportagistica” (documentazione di manifestazioni e concerti), forse anche per il tempo sempre minore che posso dedicare alla “ricerca” di una foto più intimistica o artistica che dir si voglia.


Purtoppo non ci sono tue foto su OLF e dobbiamo accontentarci dei link ad altri siti per vederle. Spero che presto arrivino anche su OLF queste tue belle opere ;)










Che attrezzatura hai usato ed usi generalmente?

In passato ho usato fotocamere compatte come la Sony DSC-F717 o la Panasonic Lumix DMC-FZ30 prima di passare al sistema reflex, quasi due anni fa, con una Canon EOS 400D.
Attualmente utilizzo una Canon EOS 450D con tre ottiche che mi garantiscono una copertura di focale che va dai 10 ai 300 mm.: Sigma 10-20, Tamron 17-50 F/2.8, Sigma 70-200 F2.8. Non ho mai scattato in RAW (forse per pigrizia?), e affido la post-produzione ad una vecchia versione di Photoshop.


Bianco e nero o colore? E perchè?

Dipende. Alcune foto nascono in bianco e nero, altre lo diventano; alcune non potranno mai esserlo.
Ultimamente vedo il mondo più a colori (e storto) che in monocromatico…


Passiamo ora alla tua bella rubrica: FOTOGRAFI NEL WEB. Raccontaci come è nata questa tua iniziativa e come si è sviluppata. Illustraci il tuo progetto.

“Fotografi nel Web” è nata nel gennaio 2008 come una rubrica del mio blog “Dentro al Replay” un po’ per scherzo.
Un giorno, anche leggendo qua e là sul web interviste ad alcuni fotografi, decisi di buttare giù alcune domande standard e di inviare il questionario a diversi amici conosciuti negli anni di frequentazione di siti e forum a tema. In parecchi mi risposero entusiasti dell’iniziativa e da lì, con pubblicazioni più o meno regolari, ho pubblicato oltre 60 foto-interviste nell’anno 2008 (ma le pubblicazioni continuano anche nel 2009!) con un riscontro molto positivo su diverse comunità fotografiche, le quali mi hanno anche fatto richiesta di segnalare le nuove uscite sui propri forum.
E’ stata un’iniziativa che mi ha dato molte soddisfazioni, mi ha fatto conoscere nuovi amici ma soprattutto dà a tutti la possibilità di conoscere in maniera più approfondita le persone intervistate, mettendo in luce lati della personalità non visibili “oltre” le immagini da loro prodotte.


Hai partecipato a mostre o concorsi?

Giusto un paio di mostre e di scarsa rilevanza, nella mia città; la prima alcuni anni fa della durata di un pomeriggio per una manifestazione legata ai bambini, la seconda questa estate in concomitanza con il Summer Jamboree dal titolo “Sogni di Rock’n’Roll”, con foto in tema “vintage”.
Di concorsi ne ho fatti diversi, sia di tipo “classico” che esclusivamente su internet; qualcuno ne ho anche vinto, ma anche in questo caso niente di rilevante, anche se mi hanno fatto conoscere sia nella mia città che nella rete. Oltretutto le mie foto sono molto diffuse in internet, all’interno di blog personali o di gallerie su MySpace, sia di amici che di artisti musicali.
Mi ha invece fatto molto piacere essere stato chiamato a far parte di una giuria per un concorso fotografico legato al mondo dei blog, in occasione del “Festival dei Blog 2008” ad Urbino, lo scorso ottobre.


Che cosa pensi delle comunità fotografiche su internet?
Penso che siano un ottimo strumento per chi si avvicina a questa passione: attraverso la condivisione, il mettersi in mostra ricevendo giudizi sul proprio lavoro, l’osservazione del lavori “di quelli più bravi”, si può davvero crescere e migliorarsi.
Sono anche ottimi luoghi di socializzazione, personalmente io devo molto a queste comunità.


Qualche tua personale riflessione in generale sul modo di commentare, sulle critiche, sugli atteggiamenti dei fotografi che popolano il web?

Ti dico come dovrebbe essere, secondo me, la comunità fotografica “ideale”: un luogo con persone innamorate della fotografia, che mettono a disposizione il loro tempo e la loro esperienza per dare consigli agli utenti alle prime armi, che scrivono commenti costruttivi sulle foto sia belle che brutte, che sono disposti a ricevere un commento anche negativo alle proprie foto pubblicate senza risentimento, che partecipano alle iniziative della community e partecipano ai contests ed ai raduni…
Utopia.
Anche se, fortunatamente, nella miriade di siti e forum fotografici italiani qualche piccola isola felice si può ancora trovare.
Nel web, purtroppo, si ritrovano (spesso amplificati dall’anonimato) tutti gli elementi umani negativi presenti nella vita reale; sono quindi normali le invidie tra utenti o tra gli stessi siti, l’arrivismo, le malelingue, le discussioni e le guerre verbali per cose spesso futili.
Secondo me basta poco per “vivere felice” in una comunità fotografica: saper gestire le proprie amicizie e non dare importanza alle cose che non la meritano, ma soprattutto non prendersi troppo sul serio e ricordarsi che si sta nel web per osservare, condividere e passare qualche momento della giornata insieme ad amici con la nostra stessa passione.
Forse sono stato troppo “buonista”? ;-)


Di tanto in tanto, ti vediamo postare sul forum i link delle tue interviste su FOTOGRAFI NEL WEB. Saremmo felici di vederti partecipare anche alla vita fotografica della community, postando tue foto e contribuendo al confronto fotografico con commenti ed interventi sul forum.
Ad ogni modo, caro Libero, personalmente ed a nome di Oltrelafoto.com, ti ringraziamo per il tempo dedicato a questa piacevole intervista, avendo dato modo a tutti noi, di conoscere meglio un utente “speciale” di OLF.


Grazie per l’aggettivo “speciale”. Purtroppo, come ho scritto in precedenza, ho un po’ perso lo stimolo di commentare i lavori degli altri fotografi sui forums, spendo moltissimo del mio tempo libero dietro ai progetti sui miei blogs e su altri spazi del “social-web”, ma prendo il tuo invito come un impegno per il futuro. Siete una bella community, continuate su questi binari.
Un saluto e un ringraziamento a te e a tutto lo staff di Oltrelafoto.

Grazie ed alla prossima intervista ;)
Perbe


L'intervista originale è qua!

mercoledì 21 gennaio 2009

Fotografi nel web #69: Paolo Inselvini



Paolo Inselvini: chi è?
Nasco a Milano nel 1982 dove tutt’ora vivo. Mi ritengo, come è di moda dire, "fotoamatore evoluto"; confesso che non mi dispiacerebbe trasformare la mia passione in professione, ma so bene di non essere ancora all’altezza ma soprattutto è un settore molto saturo quindi non è facile al giorno d’oggi campare solo di fotografia, tuttavia non escludo magari in un futuro. Per il momento ho un’altra professione e quando gli impegni lo permettono scatto.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato circa 3 anni fa per gioco.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho iniziato con la fotografia paesaggistica e di natura. E’ stato il mio primo "amore", mi sono avvicinato alla fotografia fashion da circa un anno. Ora il 90% delle mie fotografie è dedicato esclusivamente alla fotografia di moda e al ritratto. Non nego che ogni tanto per "staccare la spina" vado magari in qualche parco o in montagna per riprendere la mia vecchia passione.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, nessun corso al momento, magari in un futuro lo farò, chi può dirlo. Ho letto qualche libro, ho collaborato con fotografi più bravi di me per poterne carpire i segreti e scambiarci opinioni. Credo che si impari molto meglio sul campo e sbagliando ovviamente.



Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sicuramente Richard Avedon, Patrick Demarchelier, Peter Lindbergh. Tra i giovani fotografi posso citare Nikola Borissov quasi coetaneo che stimo moltissimo per il suo stile assolutamente impeccabile.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con una reflex a pellicola. Sono passato ben presto al digitale ora uso una Nikon D3 e qualche buona ottica e posso considerarmi soddisfatto appieno.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Ogni sessione ha uno scatto a me caro. Difficile veramente rispondere soprattutto perché farei torto a tutti gli altri quindi preferisco che siano i lettori a scegliere uno scatto che piace particolarmente e nel caso farmelo sapere!!

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Per il futuro? Migliorarmi con la fotografia in studio, questo sicuramente è un mio punto debole; come potete vedere dalle mie foto ho sempre preferito gli esterni, è ora di cambiare e provare nuove esperienze, nei prossimi mesi sicuramente vedrete più foto indoor.



Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
No, mai fatte per ora.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Il mio tempo libero. Quindi alla sera per i ritocchi e durante i weekend per scattare!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso che avrei potuto fare meglio ma ogni tanto è anche bello guardarsi indietro vedere i propri errori e anche che si sta migliorando.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un mio sito: www.paoloinselvini.net e la mia galleria su Photo.net, senza contare i vari Myspace, Facebook ecc... Trovate comunque tutti i link nel mio sito.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Scattare, scattare, scattare non penso ci siano altri suggerimenti da dare ;-)








Fotografie: © Paolo Inselvini

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
In primis ringrazio le ragazze, senza di loro non avrei potuto fare nulla ;-)
Poi ringrazio tutti gli amici che con le loro critiche e consigli hanno aiutato a migliorarmi, Fabio Capoccia (ottimo fotografo milanese oltre che carissimo amico non appena i nostri impegni ce lo permettono ci vediamo),
Marcello Rapallino (fotografo a Genova, sicuramente la persona che mi ha fatto appassionare a questo tipo di fotografia oltre ad essere anche un eccellente fotografo che stimo) ed Enrico Odano (fotoamatore anche se così non lo definirei in quanto fa ottime fotografie e con il quale sovente ci sentiamo per scambiarci opinioni e critiche).


Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web

martedì 20 gennaio 2009

"Incontri con l'autore 2009": una serata con Marco Mandolini

Come anticipato su questo blog qualche giorno fa, si è tenuto ieri sera, lunedì 19 gennaio, nella nuova sede del Gruppo Fotografico Ostra, presso l'ex Ospedale di Ostra (AN) al primo piano, il primo appuntamento degli "Incontri con l'autore 2009".
Ospite dell'interessante serata è stato il fotografo Marco Mandolini, nome noto della fotografia senigalliese che, oltre ad essere uno dei protagonisti nonché fondatori del "Gruppo F7" di Senigallia, ha anche recentemente donato al Musinf cento sue fotografie, considerate un prezioso contributo alla documentazione della storia della cittadina adriatica.

Marco, accompagnato dall'amico Massimo Marchini, da alcuni altri membri del "Gruppo F7", ma soprattutto da una cospicuo numero di stampe rigorosamente prodotte personalmente con grande maestria in camera oscura, ha illustrato agli attenti e curiosi partecipanti della serata il proprio lavoro che ha il mare come motivo portante, ripreso esclusivamente nelle prime ore del giorno o all'approssimarsi del tramonto.
L'amicizia con i maestri senigalliesi, primo fra i quali Mario Giacomelli, lo ha reso cosciente delle proprie potenzialità e della necessità di esprimersi assecondando le proprie attitudini, e l'influsso si riscontra soprattutto nei forti contrasti e nell'essenzialità delle forme.
Ma Marco Mandolini ha uno stile tutto suo che si esprime nella ricerca di "textures" create dalla sabbia, dal vento, dalla pioggia, dalle tracce lasciate sulla spiaggia da persone o automezzi, dalle lunghe ombre create dalla luce radente; riesce così a creare, usando esclusivamente ottiche grandangolari e con la quasi totale assenza di figure umane, paesaggi alieni, surreali, spettrali, con geometrie che guidano lo sguardo dell'osservatore verso l'infinito.

Non solo il mare, ma anche asfalto, cartelloni strappati, ombre, doppie esposizioni sapientemente miscelate... sono questi i pochi ma semplici elementi che, uniti alla luce, danno vita alle suggestive immagini di Marco Mandolini.

Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/100 - F4.5 - ISO400 @ 12 mm.





lunedì 19 gennaio 2009

utenti connessi alla rete: due!

Canon EOS450D - Sigma 70-200 F2.8 APO EX DC HSM
1/1.000 - F2.8 - ISO200 @ 159 mm.

venerdì 16 gennaio 2009

Fotografi nel web #68: Elisabeth D'Amico (Elielid)



Elisabeth D'Amico (Elielid): chi è?
Forse questa è la domanda più difficile a cui rispondere. A parte le generalità anagrafiche che poco spiegano di una persona, il resto è difficilmente esprimibile, se non conoscendomi. In genere amo definirmi un essere in continua evoluzione, quindi difficilmente catalogabile o inseribile in quelle scatoline che la società tende a creare per poi etichettarti con una caratteristica che poi non è sempre quella reale in quel momento. In genere, quando questo succede, faccio di tutto per ribellarmi alla cosa. Odio qualsiasi status simbol che non sia quello che io scelgo, odio tutte quelle mode che non mi si addicono, odio in genere il potere per come è espresso in questo periodo: insomma, odio tutto quello che mi si vuole imporre e non mi si spiega perché. Questo non significa che sia contraria a tutto. Sono curiosa, mi piace capire le cose, entrarci dentro e farmi un’idea mia. Credo che ognuno di noi sia tante cose messe insieme che si manifestano a seconda delle situazioni, delle persone che si frequentano e a seconda dello stato d’animo che si ha in quel momento.
Il mio nick è nato per una casualità, la non disponibilità su vari siti del mio nome. Così mi sono inventata questo: il mio nome ripetuto due volte e l'iniziale del mio cognome. Dicono che le sigle fanno molto chic :). Sui vari siti quindi le mie foto vengono spesso associate al mio nick. Da quando però ho cominciato a fare qualche lavoretto, ho preferito usare il mio vero nome: lo trovo più professionale.

Quando hai iniziato a fotografare?
Sono praticamente figlia d'arte. Mio nonno faceva il fotografo a La Spezia all'inizio del secolo e l'attrezzatura fotografica ha sempre fatto parte della mia vita. Anche mio padre ne era appassionato. Ho ricevuto la mia prima macchina fotografica di plastica all'età di 5 anni con i punti di... non mi ricordo cosa, ma con i punti premio che tanto andavano a quei tempi. Il mio interesse per la fotografia ha avuto alti e bassi, fino a una decina di anni fa, quando il digitale mi ha permesso di sperimentare, a costi più accessibili, inquadrature, tecniche di camera chiara da associarsi a quelli di camera oscura che avevo imparato da mio nonno quando ero piccola. La possibilità di fare esperimenti ha stimolato la mia curiosità e la mia voglia di cimentarmi in tecniche nuove per scoprire sempre nuovi mezzi espressivi e di comunicazione. Il bello della fotografia è che non si smette mai di imparare.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non ho un genere fotografico preferito. Mi piace fotografare tutto quello che attira la mia attenzione e che mi dà emozioni. Il fatto di non fotografare per professione mi rende libera in questo senso. Pur non avendo un genere particolare di fotografia ho forse un modo particolare di fotografare. Uso qualsiasi tecnica che mi permetta di immortalare un momento o un soggetto nella sua essenza emotiva. Questo è per me molto importante.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
C'è stato un periodo in cui quello che fotografavo non mi soddisfaceva più. Ci sono delle crescite e dei percorsi anche nelle esperienze. Nonostante avessi diverse nozioni fotografiche, mi mancava quella tecnica che puoi acquisire solo a scuola. Poi magari la puoi stravolgere con il tuo estro, ma devi comunque conoscerla. Ho quindi fatto un corso di fotografia avanzato e uno di ritratto. Inoltre mi ha intrigato moltissimo l'argomento della percezione visiva, delle luci e del rapporto pellicola e digitale sui quali sto ancora facendo esperimenti per mio conto.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Ce ne sono diversi. Salgado per il reportage, McCurry per il ritratto, ma spesso tendo a dimenticare i nomi e mi rimangono impresse solo le loro immagini. Tendo per natura a non volermi identificare con nessuno di loro. Mi piacerebbe un giorno raggiungere una maturità fotografica tale da poter essere identificata per un mio stile. Li apprezzo, guardo molte immagini, ma cerco di rendere mio solo quello che più mi attrae facendo un collage adatto a me, al mio essere ed al mio modo di comunicare.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Mi è praticamente passato di mano di tutto. Dalla Leica, alla Rolleiflex, alle compattine digitali fino al mio ultimo acquisto: la Nikon D50. A scuola ho provato anche ad usare il banco ottico. Ma mi sono detta che non è per me. Troppo complicato: io fotografo ad istinto. Non ho mai usato per le mie foto apparecchiature troppo complicate e costose. Oggi uso la Nikon F di mio padre per l'analogico, e la Rolleiflex biottica per il medio formato. Più spesso la mia inseparabile Nikon D50 con obbiettivi vari, spesso fondi di bottiglia, come li chiamo io. Ho in programma l'acquisto di qualche obbiettivo luminoso e di un flash professionale. Credo sia arrivato il momento. Attrezzatura luci? Di tutto di più: faccio esperimenti con le candele, i faretti da giardino, i lampioni per strada e chi più ne ha più ne metta. E come pannelli riflettenti qualsiasi materiale che si adatta all'uso. Mi diverto parecchio a scovare effetti nuovi. Mi piace molto anche l'effetto dei filtri. Ma non quelli classici: cartelline colorate, posaceneri ecc. Tutto home made :)

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
Ce ne sono diversi, ma forse quello a cui sono più legata è questo:


L'ho scattato in un periodo molto particolare della mia vita. Forse uno di quei momenti in cui si volta pagina: si chiude un capitolo e se ne inizia un altro. Uno di quei momenti importanti che solo un'immagine riesce a descrivere.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Fotograficamente mi piace pensare a questa passione, perché si tratta proprio di questo, come qualcosa di mio. Accetto qualche lavoro quando mi va, ma nella più completa libertà di scelta. Penso che questo sia fondamentale. Continuo i miei studi sulla luce e su come riprodurre gli effetti della pellicola in digitale e faccio qualche mostra qua e là quando capita.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ne ho in progetto qualcuna. Al momento mi sono occupata dell'organizzazione di una mostra collettiva itinerante a scopo di beneficienza, nella quale è esposta una delle mie immagini. E' stata una bella palestra.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Le mie foto di natura sono state pubblicate sul mensile svizzero: "Vivere la montagna" sul quale curo ancora uno spazio delle recensioni delle foto dei lettori.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ogni momento che riesco a rubare ad altre cose :)

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Quello più simpatico è che, grazie alla mia esperienza, ho conosciuto un sacco di gente che condivide con me questo interesse. Spesso scattare è per me anche un'esperienza umana importante. E' il riuscire a vedere le cose da diverse angolazioni.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso che di strada ne ho fatta parecchia. Mi rendo conto anche di quanto io sia cambiata.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
I miei scatti sono pubblicati un po' ovunque sui siti fotografici sul web. Mi piace potermi confrontare su quello che faccio. Inoltre ho un sito personale che devo ancora finire, e che prima o poi finirò:
elielid.altervista.org

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Siate voi stessi e siate sinceri! Solo così si possono scattare belle foto. Mollate se non fa per voi, ma se vi innamorate di questo mezzo, non demordete: i risultati arrivano sempre. Emozionatevi.







Fotografie: © Elisabeth D'Amico

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto, quelli che hanno condiviso con me passioni, gioie e tristezze, quelli che mi hanno insegnato qualcosa anche con un semplice commento, quelli che con le loro facce hanno permesso ai miei scatti di essere unici, quelli che mi vogliono bene e quelli che mi odiano. Ringrazio insomma tutti quelli che hanno incontrato il mio cammino in questi anni. Senza di loro non sarei quella che sono.

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web