La notizia non è delle più fresche, risale infatti a circa un mese fa, ma la storia, se confermata, appare molto intrigante...
Sono stati recuperati in Messico un migliaio di negativi del grande fotografo di guerra spagnolo Robert Capa, che immortalò le fasi della guerra civile spagnola; sono "il ritrovamento del Santo Graal della fotografia", come ha detto Brian Wallis, direttore del centro internazionale di fotografia di New York.
Per gli storici e appassionati di fotografia è uno dei regali più insperati e proprio per questo più belli.
"Il miliziano che cade" è, senza dubbio, la foto più famosa di Robert Capa.
Secondo la versione di Capa, ormai diventata leggenda, i negativi originali del miliziano spagnolo Federico Borrell Garcìa, ucciso a Cordova il 5 settembre 1936 durante la guerra civile, andarono perduti nel precipitoso trasloco dell'autore da una Parigi invasa dai nazisti, nel 1939.
Capa aveva qualche motivo per fuggire: il suo vero nome era Friedman, ed era ebreo ungherese.
Dopo 70 anni, l'International Center of Photography di Manhattan ha recuperato i negativi; e insieme alla caduta del soldato, altre migliaia di pellicole sono riemerse dall'oblio.
I negativi erano conservati in tre valigie custodite in un luogo imprecisato di Città del Messico, tra i possedimenti di un ex diplomatico messicano che aveva addirittura combattuto ai tempi del generale Pancho Villa.
Le fotografie erano state affidate al generale messicano Francisco Javier Aguilar Gonzalez nel 1940 quindi dimenticate e ritrovate negli anni '90, dopo la morte del generale, dai suoi eredi senza che questi ne riconoscessero il valore artistico.
È soltanto nel dicembre 2007 che i negativi sono stati inviati all'International Center of Photography di New York, fondato dal fratello di Capa, Cornell, consentendo di allargare la collezione fotografica a 3.500 unità.
L'ufficializzazione del ritrovamento ha messo in fibrillazione l'intero mondo della fotografia.
Si spera che i negativi possano permettere di stabilire, una volta per tutte, se la famosa immagine del miliziano che muore sia stato o no uno scatto autentico.
In questi anni non sono mancate le polemiche circa l'autenticità di quella foto; c'è stato pure chi ha sostenuto che lo scatto fosse stato "costruito".
Capa affermava infatti di aver ripreso la morte di Borrell in mattinata; i documenti degli archivi storici della Guerra Civile Spagnola certificano invece che la morte del miliziano spagnolo avvenne il 5 settembre 1936 nel pomeriggio, colpito da una pallottola vagante.
Le due versioni non combaciano: labilità della memoria umana o imprecisione di un furiere?
Esistono però dei provini a contatto in cui Federico Borrell è fotografato lo stesso giorno, sempre da Capa, sorridente e guascone assieme ai suoi camerati.
Quegli scatti sono stati effettuati prima o dopo la foto in cui Borrell appare colpito a morte?
Sarà in quelle valigette la sequenza di scatti in grado di mettere la parola fine alla controversia sulla famosa foto del miliziano morente?
La sequenza sarà resa pubblica e ci dirà, finalmente, se la foto incriminata fissa la vera morte di Federico Borrell o piuttosto la sua messa in scena, quasi macabro presagio dell'uccisione che avvenne nel pomeriggio dello stesso giorno.
Robert Capa è considerato il pioniere della fotografia di guerra e più in generale uno dei capisaldi della storia della fotografia del XX secolo.
Il suo motto era: "Se le tue foto non sono abbastanza buone è perché non sei abbastanza vicino".
Un altro grande fotografo, Henri Cartier-Bresson, lo definì "un avventuriero con un'etica".
Capa, di avventure, ne ha attraversate molte, da quando se ne è andato a diciassette anni, nel 1930, dalla sua tranquilla posizione di figlio della borghesia ungherese diventando, da Endre Friedman che era, Robert Capa.
Ha solo venticinque anni quando scatta le sue famose undici foto dalla Spagna repubblicana in guerra pubblicate appunto da Picture Post.
Tra molte birre e molti gin, tra molti amici meravigliosi e molte guerre, Capa nel 1938 è in Indocina a fotografare la resistenza del popolo cinese contro l'invasione giapponese; poi di nuovo in Spagna, e in Francia.
Emigrò pure negli Stati Uniti, dove gli negano il passaporto ma lo mandano a documentare lo sbarco in Normandia.
E' sua la foto del contadino che indica al soldato americano, appena sbarcato in Sicilia, la strada che hanno preso i tedeschi in ritirata.
Infine il Vietnam, e la mina che, nel '54, uccide Capa a soli quarant'anni.
Fonte notizie:
www.photographers.it
FotoCult, anno V num. 41, marzo 2008, pag. 36.
Fonte foto: dal web
THE FALLING SOLDIE R, 1936
RispondiEliminaI have wrestled with the dilemma of how to deal with a photograph that one believes to be genuine but that one cannot know with absolute certainty to be a truthful documentation.
What does one do with a photograph that is now often published
with a caption mentioning the doubts that have been raised about its authenticity ?
Has the taint of suspicion rendered it permanently impotent ?
Will Capa’s photograph have to be relegated to the dustbin of history ?
As I will attempt to demonstrate here, the truth concerning The Falling Soldier is neither black nor white. It is neither a photograph of a man pretending to have been shot, nor an image made during what we would normally consider the heat of battle.
The last image in the ICP notebook is numbered 653. 14
We may assume that the lost third notebook would have contained images from Madrid, Toledo, and the Córdoba front, including Cerro Muriano. Since we have neither that notebook nor an original contact sheet, it is impossible to definitively establish the sequence of images in The Falling Soldier series.
The negatives of both “moment of death” pictures, as well as of numerous other images from The Falling Soldier series, were lost long ago, presumably during the 1930s or 1940s.
All modern prints of The Falling Soldier have been made from a copy negative of the vintage print in the collection of the Museum of Modern Art, New York.
E' cambiata la storia della fotografia di reportage...
RispondiEliminaVisiti la pagina con il mio deposito SIAE del 1997:
www.photographers.it/articoli/cd_capa/img/siae1997.pdf
Richard Whelan nel 2007
nel libro"This Is War! Robert Capa at Work" pubblicato dall'I.C.P.
ha scritto:
"The image, known as Death of a Loyalist militiaman or simply The Falling Soldier, has become almost universally recognized as one of the greatest war photographs ever made. The photograph has also generated a great deal of controversy. In recent years, it has been alleged that Capa staged the scene, a charge that has forced me to undertake a fantastic amount of research over the course of two decades. (Nota 3)
I have wrestled with the dilemma of how to deal with a photograph that one believes to be genuine but that one cannot know with absolute certainty to be a truthful documentation. with a caption mentioning the doubts that
have been raised about its authenticity ?
Has the taint of suspicion rendered it permanently impotent ?
Will Capa's photograph have to be relegated to the dustbin
of history ?
As I will attempt to demonstrate here, the truth concerning
The Falling Soldier is neither black nor white.
It is neither a photograph of a man pretending to have been
shot, nor an image made during what we would normally consider the heat of battle. "
Richard Whelan mi cita in 3 note:
" 3 For a review of the debates and evidence both pro and con, see the comprehensive dossier compiled by photography critic Luca Pagni at
http://www.photographers.it/articoli/cd_capa/index.html
Proponents of the argument that The Falling Soldier was faked include Phillip Knightley (to be discussed below) and Caroline Brothers; for the latter, see her War and Photography: A Cultural History (London: Routledge, 1997),
pp. 178-84."
E...
" 23 Francisco Moreno Gómez, La Guerra Civil en Córdoba
(1936-1939), 2d ed. (Madrid: Editorial Alpuerto, 1986). Ed. note: Richard Whelan was in the process of rethinking this text in light of new information when he died in May 2007, and the editors have here supplemented his argument with relevant documentation. Unfortunately, despite Brotóns's claim, no
such conclusive evidence of the date and place of Borrell's
death, much less that he was the only member of the Columna
Alcoyana to die on September 5, 1936, has been found, by either Brotóns or other interested historians. It does not exist, as previously thought, in Moreno Gómez's study. Subsequent research in other archives has likewise produced no official documentation of Borrell's death. For example, photo historian Luca Pagni has contacted and received negative responses from several archives,
including the Archivo General Militar in Madrid and in
Segovia;
see
http://www.photographers.it/articoli/cd_capa/index.html
See also
http://www.photographers.it/articoli/miliciano.htm
for the views of another Alcoy historian, Miguel Pascual
Mira , who believes that Federico Borrell was killed at Cerro Muriano on September 5, 1936, but has been unable to locate supporting documentation in any archive. Nevertheless, strong circumstantial evidence does support the identification of Federico Borrell García as Capa's
falling soldier, and the date and place of his death as September 5, 1936, at Cerro Muriano."
E...
" 25 See
http://www.photographers.it/articoli/miliciano.htm "
la foto è semplicemente falsa ..
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