Andrea Elli: chi è? Fotografo per professione o per passione?
Per passione. Un po’ ereditando un hobby già di mio papà, poi ci ho messo del mio.Ho sempre amato guardare riviste ricche di foto, adoro certe pubblicazioni di design o certe riviste tecniche di comunicazione, ma anche moda e costumi.Una foto può esprimere molto di più di un testo, addirittura può suscitare emozioni che a volte nemmeno l’autore ci ha visto mentre la scattava. Questa è la forza della fotografia. E non richiede l’impegno di tempo di una lettura.Con una foto raggiungi molte più persone in molto meno tempo. Inoltre non sei influenzato dalle parole usate da chi scrive, ma le metti tu, le parole che senti più adatte.
Quando hai iniziato?
Pochi scatti su compatte a pellicola, poi il vero inizio con la prima digitale aziendale una 800Kpixel… era il 1998.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare? (ritratto, paesaggio, macro, reportage...)
Mi sto formando, non ho ancora un genere ben definito. Riprendo tutto ciò che mi può sembrare interessante. In generale mi piace “rubare” scatti a persone.Non sono un ritrattista, non ne ho la tecnica, né l’attrezzatura. Non sono un paesaggista, preferisco gli scorci o i dettagli architettonici.Qualche ragnetto l’ho fotografato pure io, ma per curiosità più che altro, non per la ricerca del macro.Ecco, il reportage farebbe più per me, mi vedrei a seguire eventi, dove occorre essere rapidi, adattarsi a posizioni e condizioni di luce di emergenza, dove non hai il tempo per pensare ma a malapena quello per cambiare il rullino (o la card).Il fotografo di guerra è il mito che non raggiungerò mai, un po’ per paura, un po’ per amore per la mia famiglia, non potrei farli stare in ansia così tanto, ma un giorno mi piacerebbe seguire la "Parigi-Dakar" o l’America’s Cup.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non sono un tecnico, ma un autodidatta, un pasticcione più che altro. Trovo info sul web, ascolto i consigli e li testo, più che altro cerco di imparare dai miei errori, e ne faccio tantissimi.A volte osservo certe “licenze” in certe foto d’autore, e per questo motivo conservo spesso foto palesemente “sbagliate”, dovessi diventare famoso, un giorno.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Herbert List, un mito del passato; Raffaele Ciriello, il mio fotografo d’assalto preferito; Uliano Lucas, grande maestro, testimone del passare dei tempi; Erik Messori, per il suo fotogiornalismo artistico.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Epson pc800 – 1998-1999Sony Mavica FD 1,4Mp – 2000-2001Olympus Camedia C3020Z 3,2Mp – 2002-2005Olympus E-300 8Mp – 2005 (14-45mm e 70-300mm)Nikon S3 6Mp – 2006
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Non è la più bella foto che ho mai fatto, ma è la prima foto che ho potuto scattare a mia figlia e ciò la rende unica e irripetibile, testimonianza eterna di un momento di emozione grandissimo.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
I miei blog, e un progetto, "Andrea's in serch of art" inaugurato con un blog dedicato dal 21 febbraio.Una collaborazione con un giovane poeta, vedremo se porterà frutti, lui è bravo, ho già pubblicato un suo lavoro sul mio blog.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Mostre in gallerie d’arte non ancora, il mio obiettivo è e rimane una personale entro il 2010, ma forse sono troppo ambizioso, magari non ci arriverò mai.Nel frattempo, a breve, esporrò in una “personale” su una parete di un parrucchiere, poi ne ho in programma altre due in sedi diverse della mia azienda, di cui una a Parigi.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato a qualche concorso sul web dal 2006 ad oggi.Ho vinto due cordless al concorso “1254 Scrivilo dove vuoi ma scrivilo” di Telecom.Due abbonamenti a Focus per il 2008.La copertina di Tuttocittà di Varese 2007.Le copertine di Tuttocittà di Modena e Piacenza (in collaborazione con gli autori Paolo, Antonella e Raffaella Sacchitelli e Giuseppe Elli.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Sono scatti di passaggio per lo più, non vere “battute”. Molti scatti a Letizia purtroppo molto flash e il risultato è molto “intimo” e poco artistico. Ma il blog di Letizia è nato proprio per far sentire più vicini i nonni e gli zii che abitano lontano, sparsi per tutta Italia e così possono seguirne la crescita. La maggior parte del tempo è dedicata alla post-produzione, dove mi diverto nelle ore notturne, sto scoprendo molte cose. A me non piace leggere i manuali.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico durante una sessione fotografica.
Di solito mi nascondo abbastanza quando vado a caccia, cerco di non farmi notare, per “rubare” meglio. Ho sempre un po’ paura di urtare la suscettibilità di qualcuno, violandone un pochino la privacy.Una volta a Torino mi capitò di essere ingaggiato su due piedi per fare le foto ad un incidente stradale e poi di inviarle via mail. In un secondo tempo capii che uno dei due si distrasse proprio per guardare cosa stessi fotografando di così interessante in quella via così “normale”...Un giorno farò un post su questo avvenimento.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
In generale rivedo quei momenti in cui stavo decidendo se scattare o meno, spesso penso che sarebbe stato interessante farne altre da diversi punti di vista.Ma ormai è tardi. Raramente sono pienamente soddisfatto di una mia foto.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Blog:le foto nascoste e relativi blogs correlati.
Gallerie:http://www.fotoantologia.it/foto/?ud=947http://www.maxartis.it/showgallery.php?cat=500&ppuser=2147http://www.photosig.com/go/users/viewportfolio;jsessionid=age4dPxdPN8-rlWrTh?id=85972www.usefilm.com
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Per fare una fotografia che colpisca ci vogliono fortuna e sensazione. E’ la percentuale di queste due che porta al capolavoro.Naturalmente una buona tecnica e un’attrezzatura da migliaia di euro agevolano l’impresa, ma per dirla alla maniera di mio papà : “Anche con una Graziella Coppi vincerebbe un Giro”.Non esiste ancora una formula per fare foto perfette e di impatto, il sentimento e il piacere devono fare da guida, i risultati verranno, con pazienza.
Per passione. Un po’ ereditando un hobby già di mio papà, poi ci ho messo del mio.Ho sempre amato guardare riviste ricche di foto, adoro certe pubblicazioni di design o certe riviste tecniche di comunicazione, ma anche moda e costumi.Una foto può esprimere molto di più di un testo, addirittura può suscitare emozioni che a volte nemmeno l’autore ci ha visto mentre la scattava. Questa è la forza della fotografia. E non richiede l’impegno di tempo di una lettura.Con una foto raggiungi molte più persone in molto meno tempo. Inoltre non sei influenzato dalle parole usate da chi scrive, ma le metti tu, le parole che senti più adatte.
Quando hai iniziato?
Pochi scatti su compatte a pellicola, poi il vero inizio con la prima digitale aziendale una 800Kpixel… era il 1998.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare? (ritratto, paesaggio, macro, reportage...)
Mi sto formando, non ho ancora un genere ben definito. Riprendo tutto ciò che mi può sembrare interessante. In generale mi piace “rubare” scatti a persone.Non sono un ritrattista, non ne ho la tecnica, né l’attrezzatura. Non sono un paesaggista, preferisco gli scorci o i dettagli architettonici.Qualche ragnetto l’ho fotografato pure io, ma per curiosità più che altro, non per la ricerca del macro.Ecco, il reportage farebbe più per me, mi vedrei a seguire eventi, dove occorre essere rapidi, adattarsi a posizioni e condizioni di luce di emergenza, dove non hai il tempo per pensare ma a malapena quello per cambiare il rullino (o la card).Il fotografo di guerra è il mito che non raggiungerò mai, un po’ per paura, un po’ per amore per la mia famiglia, non potrei farli stare in ansia così tanto, ma un giorno mi piacerebbe seguire la "Parigi-Dakar" o l’America’s Cup.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non sono un tecnico, ma un autodidatta, un pasticcione più che altro. Trovo info sul web, ascolto i consigli e li testo, più che altro cerco di imparare dai miei errori, e ne faccio tantissimi.A volte osservo certe “licenze” in certe foto d’autore, e per questo motivo conservo spesso foto palesemente “sbagliate”, dovessi diventare famoso, un giorno.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Herbert List, un mito del passato; Raffaele Ciriello, il mio fotografo d’assalto preferito; Uliano Lucas, grande maestro, testimone del passare dei tempi; Erik Messori, per il suo fotogiornalismo artistico.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Epson pc800 – 1998-1999Sony Mavica FD 1,4Mp – 2000-2001Olympus Camedia C3020Z 3,2Mp – 2002-2005Olympus E-300 8Mp – 2005 (14-45mm e 70-300mm)Nikon S3 6Mp – 2006
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Non è la più bella foto che ho mai fatto, ma è la prima foto che ho potuto scattare a mia figlia e ciò la rende unica e irripetibile, testimonianza eterna di un momento di emozione grandissimo.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
I miei blog, e un progetto, "Andrea's in serch of art" inaugurato con un blog dedicato dal 21 febbraio.Una collaborazione con un giovane poeta, vedremo se porterà frutti, lui è bravo, ho già pubblicato un suo lavoro sul mio blog.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Mostre in gallerie d’arte non ancora, il mio obiettivo è e rimane una personale entro il 2010, ma forse sono troppo ambizioso, magari non ci arriverò mai.Nel frattempo, a breve, esporrò in una “personale” su una parete di un parrucchiere, poi ne ho in programma altre due in sedi diverse della mia azienda, di cui una a Parigi.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato a qualche concorso sul web dal 2006 ad oggi.Ho vinto due cordless al concorso “1254 Scrivilo dove vuoi ma scrivilo” di Telecom.Due abbonamenti a Focus per il 2008.La copertina di Tuttocittà di Varese 2007.Le copertine di Tuttocittà di Modena e Piacenza (in collaborazione con gli autori Paolo, Antonella e Raffaella Sacchitelli e Giuseppe Elli.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Sono scatti di passaggio per lo più, non vere “battute”. Molti scatti a Letizia purtroppo molto flash e il risultato è molto “intimo” e poco artistico. Ma il blog di Letizia è nato proprio per far sentire più vicini i nonni e gli zii che abitano lontano, sparsi per tutta Italia e così possono seguirne la crescita. La maggior parte del tempo è dedicata alla post-produzione, dove mi diverto nelle ore notturne, sto scoprendo molte cose. A me non piace leggere i manuali.
Raccontaci un episodio curioso o simpatico durante una sessione fotografica.
Di solito mi nascondo abbastanza quando vado a caccia, cerco di non farmi notare, per “rubare” meglio. Ho sempre un po’ paura di urtare la suscettibilità di qualcuno, violandone un pochino la privacy.Una volta a Torino mi capitò di essere ingaggiato su due piedi per fare le foto ad un incidente stradale e poi di inviarle via mail. In un secondo tempo capii che uno dei due si distrasse proprio per guardare cosa stessi fotografando di così interessante in quella via così “normale”...Un giorno farò un post su questo avvenimento.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
In generale rivedo quei momenti in cui stavo decidendo se scattare o meno, spesso penso che sarebbe stato interessante farne altre da diversi punti di vista.Ma ormai è tardi. Raramente sono pienamente soddisfatto di una mia foto.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Blog:le foto nascoste e relativi blogs correlati.
Gallerie:http://www.fotoantologia.it/foto/?ud=947http://www.maxartis.it/showgallery.php?cat=500&ppuser=2147http://www.photosig.com/go/users/viewportfolio;jsessionid=age4dPxdPN8-rlWrTh?id=85972www.usefilm.com
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Per fare una fotografia che colpisca ci vogliono fortuna e sensazione. E’ la percentuale di queste due che porta al capolavoro.Naturalmente una buona tecnica e un’attrezzatura da migliaia di euro agevolano l’impresa, ma per dirla alla maniera di mio papà : “Anche con una Graziella Coppi vincerebbe un Giro”.Non esiste ancora una formula per fare foto perfette e di impatto, il sentimento e il piacere devono fare da guida, i risultati verranno, con pazienza.
Fotografie: © Andrea Elli
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