Monica Iorio: chi è?
Una passionale fotografa per passione! Un po’ pleonastico ma credo mi si addica!!
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare all’età di 8 anni... con una serie sterminata di tramonti dal sole "esploso" come miei primissimi soggetti... Seriamente devo invece rispondere che ho cominciato a fotografare con costanza solo a partire dalla fine del 2005, quando ho acquistato la mia prima fotocamera digitale...
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
I miei generi preferiti sono soprattutto il macro, il ritratto ed il paesaggio; cerco di volta in volta di coniugarli seguendo i miei orientamenti più personali... diciamo che probabilmente il fatto che sia stata quasi immediatamente attratta dal macro discende da una sorta di "deformazione oculistica", come mi piace definirla... con una vista di quindici decimi ho la tendenza congenita a volermi immergere nel piccolo!
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, non ho seguito alcun corso di fotografia, mi lascio guidare esclusivamente dal mio istinto... Ovviamente sono convinta che per qualunque autodidatta guardare le foto altrui sia una importantissima forma di nutrimento ed apprendimento... per anni, prima che mi cimentassi praticamente nella fotografia, sono stata una grande divoratrice di fotografia in qualità di osservatrice, mi sono interessata moltissimo all'interpretazione dell'immagine fotografica e mi sono trovata spesso a contatto con persone che per vari percorsi erano vicine all'ambito fotografico... insomma, il mio innamoramento per la fotografia ha avuto una lunga gestazione... all’origine l’ho vissuta in una dimensione molto teorica e solo successivamente in una di tipo pratico...
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
I miei fotografi preferiti sono sicuramente Edward Weston e Tina Modotti... mi ha sempre affascinato la loro traiettoria artistica, esistenziale ed intellettuale... la carica umana ed artistica che impregna le loro opere... Un'altra figura per me imprescindibile è quella di Francesca Woodman... l'autoritratto è uno dei generi che mi è capitato di sperimentare con maggiore frequenza e la scoperta degli autoritratti di questa artista ha contribuito a farmi riflettere ulteriormente sulle molteplici valenze che l’autorappresentazione di sé può assumere nei termini di una ricerca personale... Tra i fotografi attuali citerei in particolare Flor Garduño, per la sua interpretazione della femminilità, un discorso elaborato attraverso una serie di nudi e still life che considero veramente straordinari. Per me sono inoltre fondamentali, anche se non si sono espressi in fotografia, artisti come Frida Kahlo e Renè Magritte...
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho usato sino ad ora fotocamere compatte digitali, nell'ordine: Fuji FinePix A330, Panasonic Lumix DMC-FX3 ed attualmente Panasonic DMC-FZ18... Possiedo anche una Holga che mi auguro di riusare prima o poi...
Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?
E' davvero difficilissimo rispondere!! Ogni foto è una creatura nata da tante contingenze emotive, fattuali... avverto ogni immagine come un frammento di me stessa e per sentirsi integri, si sa, ogni pezzo è un elemento indispensabile ed irrinunciabile... ogni tassello, bello o brutto, allegro o triste che sia...
Comunque, dovendo sceglierne una esemplificativa, indicherei "Always knocking on my heart"... un autoritratto che – così come il 90% delle immagini del mio portfolio – è stato ispirato da ed è dedicato ad una persona ed un sentimento per me speciali, i più speciali... il cui incontro, la cui presenza e permanenza nel mio cuore fungono da motore creativo, fanno sì che fotografare sia in certi casi un’impellenza, l'unica forma in cui possa comunicarmi interamente...
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Continuare a cercare di tradurre visivamente tutte le emozioni e sentimenti che avverto più potentemente sulla mia pelle... tutto questo è portato dalla vita ed è dunque nell'arbitrio della vita che ci siano fasi di colore, fasi di bianco e nero... in questa alternanza mi auguro che creare e giocare con la fotografia continui ad accompagnarmi, ad essere una parte costitutiva di ciò che sono...
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
No, fino ad ora non ho avuto esperienze significative in tal senso.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Nel Novembre del 2006 la rivista "Vivere la montagna" mi ha dato la possibilità di scrivere un articolo sul mio modo di fare fotografia includendo una selezione di mie immagini.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Può capitare che vi dedichi molto tempo come anche che non ve ne dedichi affatto... possono esserci periodi particolarmente ispirati e periodi del tutto aridi... fotografare per me è come scrivere un diario, al posto delle parole ci sono delle immagini... ci sono frangenti in cui si può avvertire la necessità di appuntare qualcosa ed altri in cui questo non avviene... fasi in cui ovunque mi trovi ho sempre la macchina con me ed altre in cui decido di non portarla perché so già che se lo facessi non la userei comunque...
Raccontaci un episodio curioso o simpatico durante una sessione fotografica.
...se essere considerata una matta può valere per "episodio curioso o simpatico" allora ne avrei da citare a bizzeffe!!! ...per le macro di textures mi sono spesso calata nei posti e negli anfratti più strani (...anche nei pressi di spazzatura per farla breve...) destando l'attenzione di più persone che "giustamente", dal loro punto di vista, si domandavano (...mia interpretazione dei loro sguardi...) cosa mai potessi trovare di fotogenico in quei soggetti... Una volta, poi, mentre ero nei pressi di un giardino di ulivi intenta a fotografare la corteccia degli alberi e sterpaglie di vario genere, una ragazza non si limitò a guardarmi come un soggetto da neuro ma mi chiese esplicitamente cosa trovassi di bello nel fermare tracce di natura che le sembravano lontanissime dalla sua idea di bello... tentai di farle conoscere le mie ragioni dicendo che per me la bellezza spesso si nasconde, parla sottovoce nelle cose che non si fanno notare con clamore... E' esattamente così che la penso... a volte la mia anima cerca un riscontro, vuole riflettersi, nelle cose che mi circondano... e spesso capita che siano dei dettagli trascurati e silenziosi...
C'è un passaggio tratto dalla sceneggiatura del film "American Beauty" che rende molto bene il mio sentire... il personaggio di Ricky Fitts parla alla sua ragazza Jane del motivo per cui nel corso della giornata filma incessantemente con la sua videocamera: "Era uno di quei giorni in cui manca pochissimo a che inizi a nevicare... ti sembra di poter avvertire una sorta di elettricità nell'aria, quasi puoi ascoltarne il suono... c'era una busta di plastica in strada che si spostava nel vento... beh, sembrava quasi che danzasse con me... come un bimbo che mi chiedesse di giocare con lui... continuò a fluttuare per quindici minuti... quello fu il giorno in cui capii che c'è un'intera vita nelle cose... una forza benevola che vuole sappiamo che non c'è motivo di avere paura, mai... I miei video sono delle stupidaggini, lo so... ma mi aiutano a ricordare... ed io ho bisogno di ricordare... alle volte c'è così tanta bellezza al mondo che mi sento come se non riuscissi ad afferrarla tutta, come se il mio cuore stesse per cedere..."
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Quando rivedo i miei vecchi scatti penso in primo luogo alle vicende personali che vivevo mentre li ho realizzati, a cosa provavo nel preciso momento in cui premevo l’otturatore... penso ai difetti che, se il mio occhio "è cresciuto" nel frattempo, sono in grado di distinguervi... questo non significa però che con il senno di poi (...con la vista di poi, anzi! ) avverta la necessità di correggerli... preferisco piuttosto che restino immutati, fedele testimonianza di un mio percorso... C’è poi una categoria particolare di vecchi scatti che sono in grado di "vedere" solo a distanza di mesi... un qualcosa che suppongo sia nell’esperienza di noi tutti "malati di fotografia"... non è la sola difficoltà a trattare al momento tutte le numerose immagini che accade di scattare in certe occasioni quanto piuttosto un "accoglimento emotivo" che solo nel tempo un’immagine può favorire... ovvio che questo dipende dal mutare del nostro stato d’animo... Difatti uno degli aspetti che più mi interessano in fotografia è sicuramente la ricerca di espedienti che carichino di "tono emotivo" l’immagine... credo risultino in tal senso molto efficaci i viraggi, anche nelle tinte che da una certa prospettiva potrebbero risultare "più improbabili"... Chiaro che tutto questo trova una sua ragione d’essere in una concezione della fotografia che non vuole essere riproduzione del reale quanto farsi specchio del filtro che l’autore dell’immagine applica al reale...
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
La mia galleria più completa è presente al link seguente:
http://www.altphotos.com/Gallery.aspx?&a=MemberGallery&memberid=8689
vorrei inoltre segnalare uno spazio di recente dedicatomi da un e-magazine:
http://www.undergroundvoices.com/UVMonicaI.html
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Buon viaggio con la fotografia! In un momento potrai fermare per sempre un colore del mondo che diventerà colore della tua anima... un odore a cui lo associ... una sensazione tattile... la traccia del fluire delle tue emozioni... il volto di uno sconosciuto che ti colpisce per strada e tanto, tanto altro... la fotografia ti ribadirà quanto ogni cosa ed ogni persona sia preziosa e degna di essere guardata...
...la fotografia, attraverso gli occhi ed una lente, nutrirà gli occhi della tua anima... ti sentirai sempre più legato a tutto ciò che esiste... la fotografia potrà conservare il tuo sorriso più pieno, così come quello delle persone che ami...
Se un giorno dovessi smettere di fotografare regalerò la mia macchina ad un bambino proprio con la dedica di queste parole...
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Faccio come è in uso in radio... mando i miei saluti più affettuosi ai miei colleghi-fotografi nel web!! Con alcuni sono nati veri e propri rapporti di amicizia, altri sono contenta di citarli perché ci seguiamo vicendevolmente nelle rispettive pubblicazioni on-line, come manifestazione della stima che nutro nei loro confronti e naturalmente come fan delle loro bellissime foto : Marion Bruckman-Alaya Gadeh, Massimo Junio Durante, Antonio Gabriele Toppi, Barbara Corvino, Ksenjia Spanec, Katia Chauseva, Elinor Scott-Sutter, Stephanie Dalton, Martino Meli, Rosario Puglisi, Luca Bettosini, Aldo Feroce, Enrico De Marinis (Zefram), Ivan Caputo, Enrico Gori, Tino Veneziano, Marco Pavani, Claudio Naboni, Irene Sekulic, Marie-Ancolie Romanet, Giacomo Sardi, Vincenzo Basile... estesi naturalmente anche a chi non è incluso nell’elenco!!!
Quando rivedo i miei vecchi scatti penso in primo luogo alle vicende personali che vivevo mentre li ho realizzati, a cosa provavo nel preciso momento in cui premevo l’otturatore... penso ai difetti che, se il mio occhio "è cresciuto" nel frattempo, sono in grado di distinguervi... questo non significa però che con il senno di poi (...con la vista di poi, anzi! ) avverta la necessità di correggerli... preferisco piuttosto che restino immutati, fedele testimonianza di un mio percorso... C’è poi una categoria particolare di vecchi scatti che sono in grado di "vedere" solo a distanza di mesi... un qualcosa che suppongo sia nell’esperienza di noi tutti "malati di fotografia"... non è la sola difficoltà a trattare al momento tutte le numerose immagini che accade di scattare in certe occasioni quanto piuttosto un "accoglimento emotivo" che solo nel tempo un’immagine può favorire... ovvio che questo dipende dal mutare del nostro stato d’animo... Difatti uno degli aspetti che più mi interessano in fotografia è sicuramente la ricerca di espedienti che carichino di "tono emotivo" l’immagine... credo risultino in tal senso molto efficaci i viraggi, anche nelle tinte che da una certa prospettiva potrebbero risultare "più improbabili"... Chiaro che tutto questo trova una sua ragione d’essere in una concezione della fotografia che non vuole essere riproduzione del reale quanto farsi specchio del filtro che l’autore dell’immagine applica al reale...
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
La mia galleria più completa è presente al link seguente:
http://www.altphotos.com/Gallery.aspx?&a=MemberGallery&memberid=8689
vorrei inoltre segnalare uno spazio di recente dedicatomi da un e-magazine:
http://www.undergroundvoices.com/UVMonicaI.html
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Buon viaggio con la fotografia! In un momento potrai fermare per sempre un colore del mondo che diventerà colore della tua anima... un odore a cui lo associ... una sensazione tattile... la traccia del fluire delle tue emozioni... il volto di uno sconosciuto che ti colpisce per strada e tanto, tanto altro... la fotografia ti ribadirà quanto ogni cosa ed ogni persona sia preziosa e degna di essere guardata...
...la fotografia, attraverso gli occhi ed una lente, nutrirà gli occhi della tua anima... ti sentirai sempre più legato a tutto ciò che esiste... la fotografia potrà conservare il tuo sorriso più pieno, così come quello delle persone che ami...
Se un giorno dovessi smettere di fotografare regalerò la mia macchina ad un bambino proprio con la dedica di queste parole...
Fotografie: © Monica Iorio
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Faccio come è in uso in radio... mando i miei saluti più affettuosi ai miei colleghi-fotografi nel web!! Con alcuni sono nati veri e propri rapporti di amicizia, altri sono contenta di citarli perché ci seguiamo vicendevolmente nelle rispettive pubblicazioni on-line, come manifestazione della stima che nutro nei loro confronti e naturalmente come fan delle loro bellissime foto : Marion Bruckman-Alaya Gadeh, Massimo Junio Durante, Antonio Gabriele Toppi, Barbara Corvino, Ksenjia Spanec, Katia Chauseva, Elinor Scott-Sutter, Stephanie Dalton, Martino Meli, Rosario Puglisi, Luca Bettosini, Aldo Feroce, Enrico De Marinis (Zefram), Ivan Caputo, Enrico Gori, Tino Veneziano, Marco Pavani, Claudio Naboni, Irene Sekulic, Marie-Ancolie Romanet, Giacomo Sardi, Vincenzo Basile... estesi naturalmente anche a chi non è incluso nell’elenco!!!
Un saluto a Monica con la quale condivido da anni un percorso tra le community fotografiche, fino all'attuale collaborazione su OltreLaFoto, ed un'amicizia che prende spunto da affinità e diversità.
RispondiEliminaLa tua sensibilità traspare da immagini e parole che esprimono il tuo personale e coinvolgente modo di vivere la fotografia.
Ti auguro di andare avanti con sempre nuova creatività.
Mi unisco ai complimenti, le foto di Monica denotano una grande sensibilità tutta al femminile
RispondiEliminaMila / Marta
Monica, le tue immagini sono poesia allo stato puro. Tutte, nessuna esclusa, sembra voler rispecchiare il tuo carattere sensibile e, immagino, romanticissimo. Sei una fotopoetessa!
RispondiEliminaTi abbraccio, Sa
Carissima Monica, anche se sono le quattro di notte, non ho potuto fare a meno di leggere tutta la tua intervista, senza perdermene un rigo. Parli come fotografi e chiaramente questo è un complimento.
RispondiEliminaUna delle mie autrici preferite, senza dubbio.
Ciao
Zefram
che creatività! e che femminile delicatezza...
RispondiEliminaComplimenti alla bravissima passionale emozionante Monica :)
RispondiEliminaManuela (Urania)
mbe' non poteva che esere lei!!!!
RispondiEliminadelicata ,amabile e graffiante e tante belle opere!!!
Grazie di cuore a tutti..a Libero per avermi dato la possibilità di questa chiacchierata e ai cari amici che sono passati di qui...
RispondiEliminaun sorriso,
Monica