Fausto Germanò: chi è?
Sono nato in Calabria, dove ho vissuto fino all'età di 20 anni. Emigrato per motivi di studio, oggi vivo e lavoro a Napoli. Di professione architetto e docente, m'interesso di fotografia fin da ragazzino, "colpa" di un amico sarto che lavorava di fronte casa dei miei. Lo vedevo spesso armeggiare con la sua Rolleiflex, preparare acidi, agitare un tamburo nero, chiudersi in una stanzetta al buio, per poi uscirne sorridente con delle immagini ancora bagnate e sfoggiate come trofei di caccia. Per me tutto questo aveva qualcosa di magico che mi stuzzicava la fantasia. Il primo, vero contatto con la fotografia avvenne però alla fine delle scuole medie, quando ebbi bisogno di una foto tessera per l'abbonamento dell’autobus. L'amico sarto mi disse che potevamo fare da noi e così fu: mi scattò una foto e me la fece sviluppare e stampare.
Questa a fianco è la scansione fatta direttamente dal tesserino di recente ritrovato a casa dei miei genitori. Credo che fu proprio in quel momento che la Fotografia mi si attaccò addosso, come si attacca il raffreddore o il morbillo e il bello è che non mi passa ancora. Fotografo in genere per hobby, nel poco tempo libero, usando quasi esclusivamente fotocamere analogiche. Nel corso degli anni ho prodotto un gran numero di diapositive e di negativi, molti mai stampati. La presenza di forum in rete e la possibilità di scansionare le immagini, evitando il processo di stampa chimica, mi hanno indotto a ripescare quei vecchi scatti e, in un certo senso, "scoprirli", poiché la gran parte di essi era del tutto scomparsa dalla mia memoria. Per me questa cosa è un vero e proprio viaggio nel tempo, nel quale mi piace mettere ordine, stabilire i periodi, annotare il tipo di materiale usato, le ottica, le fotocamera, ecc. Gli scatti che mi sembrano migliori li espongo nel web, per condividerli con gli altri, nella speranza che un po’ della mia emozione possa coinvolgere anche chi li osserva.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ti dirò quale mi sarebbe piaciuto fare, perché ho consapevolezza di non esserci mai riuscito veramente. Mi sarebbe piaciuto poter "raccontare" per immagini ciò che ho visto della mia terra e della mia gente del Sud, del loro lavoro, duro e spesso appena sufficiente al sostentamento, della loro dignitosa povertà, della vita sociale, dei loro usi, costumi, tradizioni. Mi sarebbe piaciuto avere oggi per immagini molti dei ricordi di ragazzo, che ho qui, ben impressi nella memoria: le feste popolari, i volti degli anziani che raccontano del loro passato, i drammi delle alluvioni e dei terremoti e poi le lotte degli operai, degli studenti, di una società antica in cerca di una sua identità in un mondo in profonda trasformazione. Certo ci ho anche provato, ma è poca cosa. Adesso penso che a spendere le proprie energie per tutto questo ne sarebbe di sicuro valsa la pena. A parte ciò, mi piace la fotografia di paesaggi, la fotografia di strada, quella di architettura, il ritratto, ecc. I generi che non ho mai praticato sono invece la fotografia naturalistica e la macro. La prima perché sono un dormiglione e le levatacce non fanno per me; la seconda perché ci vuole molta pazienza e io ne ho pochina. [...]
Che foto magnifiche!
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