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lunedì 16 febbraio 2009

10 mm. di felicità

Ingredienti: cinque minuti liberi, una spiaggia deserta, un po' di bora, un bel sole, una barca con delle bandierine rosse, un solo obiettivo (Sigma 10-20), una sola lunghezza focale (10 mm.), un diaframma variabile tra F18 e F22, mani gelate e voglia di scattare a volontà...

Basta poco per essere felici!


Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/250 - F20 - ISO200 @ 10 mm.









sabato 14 febbraio 2009

Mr. G.G. back on the beach! (again)

Pochi giorni fa ho pubblicato alcuni scatti realizzati durante una passeggiata fotografica in spiaggia e per il centro storico di Senigallia con l'amico "fotografo d'altri tempi" Giuliano Guarnieri, che prorio oggi mi ha spedito le scansioni dei negativi usciti dalla sua fida Hasselblad; interessantissimo il parallelismo tra le foto mie e sue, una sorta di doppio backstage fotografico...

Signore e signori, ecco a voi "le foto del Conte Dracula!" :-)





Fotografie: © Giuliano Guarnieri


Notare l'impressionante somiglianza tra il Guarnieri e il Conte Dhraaacula! di Aldo Baglio... separati alla nascita? ;-)

venerdì 13 febbraio 2009

Nuove acquisizioni del Musinf Senigallia: fotografia stenopeica

Si amplia la già ricchissimma raccolta fotografica del Musinf. Una cinquantina sono le nuove acquisizioni di fotografia stenopeica che il Museo comunale d’arte moderna ha ricevuto e catalogato dall’inizio dell’anno.

Le acquisizioni sono il primo risultato della istituzione a Senigallia dell’Osservatorio nazionale di fotografia stenopeica, che di fatto ha proposto la nostra Città anche come capitale italiana di questo tipo di fotografia. Cosa è la fotografia stenopeica? Si tratta di uno storico ed affascinante modo di fotografare attraverso camera obscura, non dotata di obiettivo, ma solo di un minuscolo foro. L’assenza dell’obiettivo conferisce alle riprese stenopeiche carattere e fascino particolari.

Per questo la fotografia stenopeica, internazionalmente conosciuta come Pinhole, sta riscuotendo rinnovato successo e ha acquisito molti cultori in tutto il mondo. Numerose sono in Italia le manifestazioni di fotografia stenopeica ed esiste anche una giornata internazionale della fotografia stenopeica. A coordinare presso il Museo il lavoro di raccolta, informazione e didattica della fotografia stenopeica è Massimo Marchini, che è anche un apprezzato costruttore di macchine stenopeiche in legno. Alcune delle macchine stenopeiche costruite da Marchini sono esposte nella bacheca della sala d’ingresso del Museo senigalliese. La catalogazione delle fotografie del settore stenopeico è stata curata per il Musinf dalla dr. Giada Romano. Le fotografie originali, ora entrate a far parte della raccolta del Musinf, sono state realizzate da autori notissimi nel settore come Alessandra Capodacqua, Luigi Ciparrone, Marco Mandrici, Massimo Marchini, Pierluigi Manzone, Massimo Stefanutti, Sergio Maritato.

Chiunque ami la fotografia conosce “The thousand windows” di Alvin Langdon Coburn, che è un’immagine stenopeica” dice il prof. Stefano Schiavoni, consigliere delegato ai progetti della fotografia aggiungendo che “questa immagine è ancora un punto di riferimento per l’odierna fotografia di paesaggio urbano. Fu scattata all’inizio del Novecento. Già c’era stata la passione per la fotografia senza obiettivo dei pittorialisti. Dal foro stenopeico si può ottenere un tipo di immagine, conforme ad un sentire poetico, che aspiri ad allineare i risultati dell’immagine fotografica su quelli dell’ immagine pittorica”.
I giovani interessati ad apprendere le tecniche della fotografia stenopeica, che tra l’altro si avvale di apparecchiature di costo bassissimo” dice il prof. Bugatti, direttore del Musinf “potranno iscriversi ad un corso specialistico tenuto gratuitamente al Musinf da Massimo Marchini”.

Per le domande di iscrizione al corso di fotografia stenopeica basta compilare la scheda di iscrizione presso il Musinf (per informazioni tel. 07160424 dalle 10 alle 12,30).
Antica tecnica di ripresa, quella stenopeica è oggi usata in campo sperimentale ed artistico, pure in abbinamento con macchine digitali appositamente modificate. Il lavoro iniziato dall’Osservatorio della fotografia stenopeica ha il progetto di condurre ad una raccolta documentativa dell’evoluzione artistica del linguaggio stenopeico in Italia . Senigallia poi è già impegnata nel promuovere una mostra nazionale stenopeica, che nel 2009 giungerà alla seconda edizione.

Fonte: Musinf Senigallia

martedì 10 febbraio 2009

Fotografi nel web #72: Giovanni Paolini



Mi chiamo Giovanni Paolini, sono nato a Monte Porzio (PU) il 22/09/50. Vivo a Milano.
La fotografia è sempre stata il mio hobby e la mia passione. Ho cominciato più seriamente ad interessarmi della tecnica sia di ripresa che di stampa dalla nascita di mia figlia Roberta nel 1978, per migliorare le mie foto ho cominciato a leggere libri fotografici, a frequentare il Circolo Fotografico dell’Alfa Romeo ed il Circolo Filologico Milanese.
Ho conosciuto il "Maestro" Mario Giacomelli, per 15 anni ho sempre fatto le ferie al Camping Summerland di Senigallia, di cui Lui era un proprietario, un'esperienza bellissima, Lui parlava di vita, di morte, di amore con un fervore e una profondità che poi si ritrovava nelle sue foto. Era il periodo che i circoli fotografici erano in piena attività, tutte le grandi aziende avevano il loro cral (circolo ricreativo aziendale lavoratori) e con molto impegno organizzavano corsi, concorsi, mostre, gite, ecc. ecc.
Bei "tempi", grandi sogni, adesso grandi utopie.



Stampavo le mie foto in bianco e nero in cantina, e partecipavo con spirito costruttivo a tutte le iniziative, volevo migliorare la qualità sia estetica che tecnica delle mie fotografie.
Penso di essere riuscito a crescere molto ascoltando i consigli degli altri, ma soprattutto andando a vedere quello che già si era fatto andando per mostre, leggendo libri e riviste fotografiche. Ricordo certi bei numeri di Progresso Fotografico, Photò, Fotopratica, Tutti Fotografi, Il Diaframma.
Partecipavo con impegno e anche con bei risultati ai concorsi fotografici nella zona di Milano. Ero insomma il classico fotoamatore.
Ho fatto nel 1984 una bella Mostra personale dal titolo "Pretesti" (la ricordo con molto affetto) con una presentazione di Emilio De Tullio che ancora oggi mi calza a pennello.

Ho fatto poi altre mostre sia personali che collettive assieme ai soci del Circolo Fotografico Alfa Romeo al Circolo Filologico Milanese. Ho avuto anche pubblicato delle foto e un bell’articolo su Fotopratica nel lontano 1986.
Insomma dal '78 al '92 ho lavorato molto per la fotografia.

Sono di quegli anni alcune foto che mi piacciono ancora molto e di cui sono orgoglioso.

Beba

Vecchi miti

DC e padroni...

Alfa Romeo 512

E molte altre...

Ho poi cambiato posto di lavoro ed è stata una calamità, lavoro, lavoro, lavoro, poco tempo per i miei interessi. Non ho mai smesso ma ci lavoravo poco. E se non ci si lavora non si fà niente di buono.
La mia attrezzatura era composta da due corpi Canon AT1 con vari obiettivi (28 - 50/300 - zoom 70/150 con vari filtri), stampavo con un ingranditore russo, il mitico UPA a valigetta. Avevo cambiato l’obiettivo e mi dava risultati accettabili, non sono un fanatico della tecnologia. Attualmente uso una Lumix DMC–FZ28, una Fuji Finepix S600zoom un po’ vecchia e un paio di compatte, ma non ho una reflex ad obiettivi intercambiabili. Vedremo, costano un sacco...



Il mio fotografo preferito è Mario Giacomelli, ma penso abbiano influenzato il mio modo di fotografare anche Franco Fontana, HCB Henri Cartier–Bresson, Ansel Adams, Robert Mapplethorpe e molti altri. Ultimamente un certo Roberto Cicchiné e una certa Paola Camiciottoli mi piacciono molto.

Da circa 7 anni ho ricominciato con passione uguale a quella degli inizi con il digitale ma è solo dai primi giorni di quest’anno che posto foto su siti web, prima su un sito di cui non faccio il nome, ma il clima era pesante e non costruttivo e pacato come su MicroMosso a cui devo molto.
All’inizio con il digitale mi son sempre posto il problema della fruizione dell’immagine che non era come quella stampata, da portare in giro e far vedere. Con l’avvento di internet questo problema è stato superato, anche se l’immagine stampata ha un fascino che lo schermo non riesce a trasmettere.
Ringrazio sinceramente e con molta stima tutto lo staff di MicroMosso che con il loro lavoro e la loro serietà ci permettono di confrontarci con molta onestà e sincerità. Devo dire inoltre che il sito mi stimola molto a fare cose nuove, le mie foto, tranne alcuni scatti storici, sono frutto di scatti abbastanza recenti e il sito mi incentiva a fare cose nuove e a lavorare di più.
La mia pagina personale su MicroMosso:
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&cat=0&uid=986&page=1



Penso di essere un fotografo istintivo, non faccio mai programmi e non so mai cosa fotograferò. Cerco di carpire la luce che emana dai corpi, dai muri, dai segni, da tutto ciò che mi dà un'emozione, mi piace il lavoro del tempo che con il suo lento scorrere, con l’aiuto del sole, della pioggia, della neve, ecc. realizza opere artistiche incredibilmente belle. Non sono un tecnico, cerco di saperne quel tanto che mi permetta di realizzare delle discrete fotografie.
Vorrei dedicare più tempo alla fotografia, molto di più, scattare, andare in giro e fotografare, ma molto di più ne vorrei dedicare a vedere e apprezzare quello che fanno gli altri, purtroppo...

A chi si avvicina alla fotografia dedico questo pensiero dal Manifesto "Passaggio di frontiera" dei fotografi del Centro Studi Marche:

La fotografia è la pratica di libertà, la nostra intensa emozione.
E' la parte di noi che ci permette di Essere oltre l’esistenza e le storie dell’uomo
con la forza inarrestabile della civiltà interiore.
Utilizziamo la fotografia come una modalità percettiva del sapere,
per esplorare come veggenti i confini della conoscenza.
Un po’ guerrieri che hanno cercato il passaggio di frontiera,
un po’ poeti che cantano l’immortale,
liberiamo immagini della vita psichica dalla memoria di realtà.
Così come la morte.

Mi piacciono molto queste parole.

Questo è tutto.
Un ringraziamento particolare a te, Libero, che mi hai proposto quest’opportunità.








Fotografie: © Giovanni Paolini

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web