Mi chiamo Giovanni Paolini, sono nato a Monte Porzio (PU) il 22/09/50. Vivo a Milano.
La fotografia è sempre stata il mio hobby e la mia passione. Ho cominciato più seriamente ad interessarmi della tecnica sia di ripresa che di stampa dalla nascita di mia figlia Roberta nel 1978, per migliorare le mie foto ho cominciato a leggere libri fotografici, a frequentare il Circolo Fotografico dell’Alfa Romeo ed il Circolo Filologico Milanese.
Ho conosciuto il "Maestro" Mario Giacomelli, per 15 anni ho sempre fatto le ferie al Camping Summerland di Senigallia, di cui Lui era un proprietario, un'esperienza bellissima, Lui parlava di vita, di morte, di amore con un fervore e una profondità che poi si ritrovava nelle sue foto. Era il periodo che i circoli fotografici erano in piena attività, tutte le grandi aziende avevano il loro cral (circolo ricreativo aziendale lavoratori) e con molto impegno organizzavano corsi, concorsi, mostre, gite, ecc. ecc.
Bei "tempi", grandi sogni, adesso grandi utopie.
La fotografia è sempre stata il mio hobby e la mia passione. Ho cominciato più seriamente ad interessarmi della tecnica sia di ripresa che di stampa dalla nascita di mia figlia Roberta nel 1978, per migliorare le mie foto ho cominciato a leggere libri fotografici, a frequentare il Circolo Fotografico dell’Alfa Romeo ed il Circolo Filologico Milanese.
Ho conosciuto il "Maestro" Mario Giacomelli, per 15 anni ho sempre fatto le ferie al Camping Summerland di Senigallia, di cui Lui era un proprietario, un'esperienza bellissima, Lui parlava di vita, di morte, di amore con un fervore e una profondità che poi si ritrovava nelle sue foto. Era il periodo che i circoli fotografici erano in piena attività, tutte le grandi aziende avevano il loro cral (circolo ricreativo aziendale lavoratori) e con molto impegno organizzavano corsi, concorsi, mostre, gite, ecc. ecc.
Bei "tempi", grandi sogni, adesso grandi utopie.
Stampavo le mie foto in bianco e nero in cantina, e partecipavo con spirito costruttivo a tutte le iniziative, volevo migliorare la qualità sia estetica che tecnica delle mie fotografie.
Penso di essere riuscito a crescere molto ascoltando i consigli degli altri, ma soprattutto andando a vedere quello che già si era fatto andando per mostre, leggendo libri e riviste fotografiche. Ricordo certi bei numeri di Progresso Fotografico, Photò, Fotopratica, Tutti Fotografi, Il Diaframma.
Partecipavo con impegno e anche con bei risultati ai concorsi fotografici nella zona di Milano. Ero insomma il classico fotoamatore.
Ho fatto nel 1984 una bella Mostra personale dal titolo "Pretesti" (la ricordo con molto affetto) con una presentazione di Emilio De Tullio che ancora oggi mi calza a pennello.
Ho fatto poi altre mostre sia personali che collettive assieme ai soci del Circolo Fotografico Alfa Romeo al Circolo Filologico Milanese. Ho avuto anche pubblicato delle foto e un bell’articolo su Fotopratica nel lontano 1986.
Insomma dal '78 al '92 ho lavorato molto per la fotografia.
Sono di quegli anni alcune foto che mi piacciono ancora molto e di cui sono orgoglioso.
Beba
Vecchi miti
DC e padroni...
Alfa Romeo 512
Penso di essere riuscito a crescere molto ascoltando i consigli degli altri, ma soprattutto andando a vedere quello che già si era fatto andando per mostre, leggendo libri e riviste fotografiche. Ricordo certi bei numeri di Progresso Fotografico, Photò, Fotopratica, Tutti Fotografi, Il Diaframma.
Partecipavo con impegno e anche con bei risultati ai concorsi fotografici nella zona di Milano. Ero insomma il classico fotoamatore.
Ho fatto nel 1984 una bella Mostra personale dal titolo "Pretesti" (la ricordo con molto affetto) con una presentazione di Emilio De Tullio che ancora oggi mi calza a pennello.
Ho fatto poi altre mostre sia personali che collettive assieme ai soci del Circolo Fotografico Alfa Romeo al Circolo Filologico Milanese. Ho avuto anche pubblicato delle foto e un bell’articolo su Fotopratica nel lontano 1986.
Insomma dal '78 al '92 ho lavorato molto per la fotografia.
Sono di quegli anni alcune foto che mi piacciono ancora molto e di cui sono orgoglioso.
Beba
Vecchi miti
DC e padroni...
Alfa Romeo 512
E molte altre...
Ho poi cambiato posto di lavoro ed è stata una calamità, lavoro, lavoro, lavoro, poco tempo per i miei interessi. Non ho mai smesso ma ci lavoravo poco. E se non ci si lavora non si fà niente di buono.
La mia attrezzatura era composta da due corpi Canon AT1 con vari obiettivi (28 - 50/300 - zoom 70/150 con vari filtri), stampavo con un ingranditore russo, il mitico UPA a valigetta. Avevo cambiato l’obiettivo e mi dava risultati accettabili, non sono un fanatico della tecnologia. Attualmente uso una Lumix DMC–FZ28, una Fuji Finepix S600zoom un po’ vecchia e un paio di compatte, ma non ho una reflex ad obiettivi intercambiabili. Vedremo, costano un sacco...
Ho poi cambiato posto di lavoro ed è stata una calamità, lavoro, lavoro, lavoro, poco tempo per i miei interessi. Non ho mai smesso ma ci lavoravo poco. E se non ci si lavora non si fà niente di buono.
La mia attrezzatura era composta da due corpi Canon AT1 con vari obiettivi (28 - 50/300 - zoom 70/150 con vari filtri), stampavo con un ingranditore russo, il mitico UPA a valigetta. Avevo cambiato l’obiettivo e mi dava risultati accettabili, non sono un fanatico della tecnologia. Attualmente uso una Lumix DMC–FZ28, una Fuji Finepix S600zoom un po’ vecchia e un paio di compatte, ma non ho una reflex ad obiettivi intercambiabili. Vedremo, costano un sacco...
Il mio fotografo preferito è Mario Giacomelli, ma penso abbiano influenzato il mio modo di fotografare anche Franco Fontana, HCB Henri Cartier–Bresson, Ansel Adams, Robert Mapplethorpe e molti altri. Ultimamente un certo Roberto Cicchiné e una certa Paola Camiciottoli mi piacciono molto.
Da circa 7 anni ho ricominciato con passione uguale a quella degli inizi con il digitale ma è solo dai primi giorni di quest’anno che posto foto su siti web, prima su un sito di cui non faccio il nome, ma il clima era pesante e non costruttivo e pacato come su MicroMosso a cui devo molto.
All’inizio con il digitale mi son sempre posto il problema della fruizione dell’immagine che non era come quella stampata, da portare in giro e far vedere. Con l’avvento di internet questo problema è stato superato, anche se l’immagine stampata ha un fascino che lo schermo non riesce a trasmettere.
Ringrazio sinceramente e con molta stima tutto lo staff di MicroMosso che con il loro lavoro e la loro serietà ci permettono di confrontarci con molta onestà e sincerità. Devo dire inoltre che il sito mi stimola molto a fare cose nuove, le mie foto, tranne alcuni scatti storici, sono frutto di scatti abbastanza recenti e il sito mi incentiva a fare cose nuove e a lavorare di più.
La mia pagina personale su MicroMosso:
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&cat=0&uid=986&page=1
Da circa 7 anni ho ricominciato con passione uguale a quella degli inizi con il digitale ma è solo dai primi giorni di quest’anno che posto foto su siti web, prima su un sito di cui non faccio il nome, ma il clima era pesante e non costruttivo e pacato come su MicroMosso a cui devo molto.
All’inizio con il digitale mi son sempre posto il problema della fruizione dell’immagine che non era come quella stampata, da portare in giro e far vedere. Con l’avvento di internet questo problema è stato superato, anche se l’immagine stampata ha un fascino che lo schermo non riesce a trasmettere.
Ringrazio sinceramente e con molta stima tutto lo staff di MicroMosso che con il loro lavoro e la loro serietà ci permettono di confrontarci con molta onestà e sincerità. Devo dire inoltre che il sito mi stimola molto a fare cose nuove, le mie foto, tranne alcuni scatti storici, sono frutto di scatti abbastanza recenti e il sito mi incentiva a fare cose nuove e a lavorare di più.
La mia pagina personale su MicroMosso:
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&cat=0&uid=986&page=1
Penso di essere un fotografo istintivo, non faccio mai programmi e non so mai cosa fotograferò. Cerco di carpire la luce che emana dai corpi, dai muri, dai segni, da tutto ciò che mi dà un'emozione, mi piace il lavoro del tempo che con il suo lento scorrere, con l’aiuto del sole, della pioggia, della neve, ecc. realizza opere artistiche incredibilmente belle. Non sono un tecnico, cerco di saperne quel tanto che mi permetta di realizzare delle discrete fotografie.
Vorrei dedicare più tempo alla fotografia, molto di più, scattare, andare in giro e fotografare, ma molto di più ne vorrei dedicare a vedere e apprezzare quello che fanno gli altri, purtroppo...
A chi si avvicina alla fotografia dedico questo pensiero dal Manifesto "Passaggio di frontiera" dei fotografi del Centro Studi Marche:
Mi piacciono molto queste parole.
Questo è tutto.
Un ringraziamento particolare a te, Libero, che mi hai proposto quest’opportunità.
Vorrei dedicare più tempo alla fotografia, molto di più, scattare, andare in giro e fotografare, ma molto di più ne vorrei dedicare a vedere e apprezzare quello che fanno gli altri, purtroppo...
A chi si avvicina alla fotografia dedico questo pensiero dal Manifesto "Passaggio di frontiera" dei fotografi del Centro Studi Marche:
La fotografia è la pratica di libertà, la nostra intensa emozione.
E' la parte di noi che ci permette di Essere oltre l’esistenza e le storie dell’uomo
con la forza inarrestabile della civiltà interiore.
Utilizziamo la fotografia come una modalità percettiva del sapere,
per esplorare come veggenti i confini della conoscenza.
Un po’ guerrieri che hanno cercato il passaggio di frontiera,
un po’ poeti che cantano l’immortale,
liberiamo immagini della vita psichica dalla memoria di realtà.
Così come la morte.
Mi piacciono molto queste parole.
Questo è tutto.
Un ringraziamento particolare a te, Libero, che mi hai proposto quest’opportunità.
Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web
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