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mercoledì 31 gennaio 2007

lasciami andare via

Lasciami andare via non vedi non rido più
lasciamo andare via non senti non parlo più
né terra né vento né un altro momento non vivo più

Lasciami andare via non ho più niente per te
se provi quel che dici non fermarmi
non chiedermi dove o con chi non ho mete né angeli
non sono i tuoi no a non farmi cercare di vivere fuori da te

Lasciami andare via non senti freddo anche tu
lasciami andare via il tuo è un orgoglio che ormai
non porta più a niente non è mica amore cancellalo
non ho più dolore ho soltanto la voglia di vivere fuori da te

Lasciami andare via
di me non hai altro che un corpo
non mi far male tu mi vorresti vivo o morto
non hai capito che più mi tieni più mi allontano
vado a vivere fuori da te

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/400 - F5.6 - ISO80

Lasciami andare via con tutto il poco che ho
ti lascio quello che non ho mai avuto
non sono le gabbie che fermano i voli ricordati
dovresti anche tu imparare a cercare di vivere fuori da me.

(Biagio Antonacci)

martedì 30 gennaio 2007

adotta un fotografo

Partirà a breve, su questo blog, l'operazione "adotta un fotografo".

studio grafico by SiDe

L'adozione a distanza consiste nel farsi carico delle spese di mantenimento e di educazione di un fotografo in un Paese della riviera adriatica.
L'offerta ricevuta dal benefattore adottante viene inviata direttamente alla famiglia per il mantenimento, la cura e per l'istruzione del fotografo.
L'adozione a distanza è quindi una iniziativa di solidarietà concreta, efficace e diretta che permette a un fotografo bisognoso di andare a scuola di fotografia, curare ed incrementare il proprio corredo fotografico nel proprio Paese, accrescendo la possibilità che il suo riscatto personale ricada poi positivamente anche all'interno della propria comunità di fotoamatori.
Il benefattore può incontrare il fotografo assistito nel suo Paese per verificare l’efficacia della nostra attività per il progresso dei fotoamatori bisognosi.
A questo scopo organizziamo dei viaggi collettivi sulla riviera adriatica.
L’incontro con il fotografo viene fatto in presenza dei suoi familiari.

Prossimamente verranno pubblicati i moduli da scaricare per la richiesta di adozione.

:-)))

FZ30 in vendita

E' ufficiale: la Panasonic Lumix FZ30 che dall'ottobre 2005 mi stava facendo compagnia è ormai stata messa in vendita.
Senza rimpianti.
Niente da discutere sulla qualità dell'ottica, lo zoom stabilizzato è un vero cannone ideale per la pratica del "cecchinaggio", i colori e la definizione sono superbi, ma la poca sensibilità in ambienti con scarsa luce (interni o concerti) non l'ho mai digerita: essere costretti a scattare con tempi al limite della soglia del mosso (e dover scartare due foto su tre ai concerti) era veramente frustrante.


Chiunque fosse interessato all'acquisto lasci pure un messaggio su questo blog, sarete contattati quanto prima per definire la transazione.
Si valutano anche scambi con ottiche (luminose) in buono stato.
Gradite donazioni o offerte libere per il sostentamento del presente blog.
;-)

lunedì 29 gennaio 2007

tendendo alla luna...

Altra prova del nuovo obiettivo Sigma 70-300 4-5.6 APO DC macro, alla massima estensione di zoom (300 mm., equivalente a 480 mm. nel formato pieno).
Ho settato la sensibilità a 800
ISO, onde prevenire l'inevitabile mosso, e comunque la quantità di luce disponibile era già abbastanza buona per favorire uno scatto rapido, a 'prova di parkinson'.
Diciamo che me la sono cavata egregiamente, ma non ci voleva una gran maestria...

Canon 400D + Sigma 70-300 F4-5.6 APO DC macro
1/1.250 - F13.0 - ISO800 @ 300 mm.

domenica 28 gennaio 2007

prime prove

Sto prendendo confidenza con la nuova Canon 400D e con l'unico obiettivo disponibile al momento: il Sigma 70-300 4-5.6 APO DC macro.
I primi scatti mi hanno un po' deluso, e sto pensando di aver scelto un obiettivo con lo zoom troppo spinto.
Il difetto: la maggior parte delle foto risulta afflitta da mosso molto accentuato, imputabile comunque al fatto che non ho ancora preso quel feeling necessario col corpo macchina.
Però la mancanza di uno stabilizzatore si sente, con la Lumix ero stato
abituato fin troppo bene; il suo sistema di stabilizzazione Mega OIS funzionava egregiamente e il massimo zoom di 420 mm. equivalenti era molto ben sfruttabile in qualsiasi situazione.

Canon 400D + Sigma 70-300 F4-5.6 APO DC macro
1/250 - F5.0 - ISO200 @ 190 mm.

Col Sigma ho fatto scatti a 300 mm. (equivalenti a 480 mm. nel formato pieno) in condizione di scarsa luce impostando ISO 800 e 1600, ma tutte le foto sono risultate da cestinare; cambia un po' la musica se gli stessi scatti vengono eseguiti alla luce del giorno, con ISO 200 o 400, ma l'immobilità assoluta non è facile da ottenere.
Dovrò lavorare per migliorare la mia postura, oppure... dovrò cambiare l'obiettivo per un altro con lo zoom un po' meno spinto e magari più luminoso (ma costoso!).
Purtroppo bisogna sempre scendere a compromessi...

sabato 27 gennaio 2007

la mia nuova bimba :-)

Oggi, poco prima di mezzogiorno, è arrivata la mia nuova macchina fotografica: una Canon EOS 400D, immediatamente convolata a nozze con quel gran pezzo di obiettivo Sigma 70-300 F4-5.6 APO DG macro che già da qualche giorno aspettava ansioso l'arrivo della sua sposa parcheggiato sul comò in camera.

Vedremo prossimamente se faranno dei bei cuccioletti, o se il matrimonio sarà destinato ad estinguersi presto...



venerdì 26 gennaio 2007

il mostro

Sony DSC-F717 - 1/125 - F2.0 - ISO100 - macro mode


Ecco spuntare da un mondo lontano

l'ultimo mostro peloso e gigante

l'unico esempio rimasto di mostro a sei zampe

Quanto mi piace vederlo passare,

cosa farei per poterlo toccare

io cosa farei...

Dicono che sia capace di uccidere un uomo

non per difendersi, solo perché non è buono

Dicono loro che sono scienziati affermati

classe di uomini scelti e di gente sicura

Ma l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura

il mostro ha paura...

E' alla ricerca di un posto lontano dal male

certo una grotta in un bosco sarebbe ideale

ma l'unico posto tranquillo è quel vecchio cortile

l'unico spazio che c'è per un grande animale

Dicono "Siamo in diretta..." lo scoop è servito

"...questa è la tana del mostro, l'abbiamo seguito"

Dicono loro che sono cronisti d'assalto

classe di uomini scelti di gente sicura

Ma l'unica cosa evidente

l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura

il mostro ha paura...

Basta passare la voce che il mostro è cattivo

poi aspettare un minuto e un esercito arriva

bombe e fucili ci siamo, l'attacco è totale

gruppi speciali circondano il vecchio cortile

Dicono che sono pronti a sparare sul mostro

"Lo prenderemo sia vivo che morto sul posto!"

Dicono loro che sono soldati d'azione

classe di uomini scelti e di gente sicura

ma l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura

il mostro ha paura...

Vorrebbe farsi un letargo e prova a chiudere gli occhi

ma lui sa che il letargo viene solo d'inverno

riapre gli occhi sul mondo, questo mondo di mostri

che hanno solo due zampe ma sono molto più mostri

Gli resta solo una cosa

chiamare il suo mondo lontano

lo fa con tutto il suo fiato, ma sempre più piano...

Vorrei poterlo salvare, portarlo via con un treno

lasciarlo dopo la pioggia, là sotto l'arcobaleno...


(Samuele Bersani)




E oggi a quanti mostri daremo la caccia?

evento sismico magnitudo 3.7

Facciamo finta che questo sia un blog serio, e diamo quindi anche delle notizie utili.

Ierisera, alle ore 21:36 (ora UTC, in Italia le 22:36), una scossa di terremoto ha avuto come epicentro il Monte Conero, intensità magnitudo 3.7.
Al momento non si registrano vittime né feriti, solo un grosso spavento dovuto al movimento sussultorio di sedia e scrivania con conseguente perdita dell'attenzione da parte del sottoscritto nel seguire con precisione le quotazioni su Ebay degli obiettivi Sigma AF 10-20 F4-5.6 EX DC per Canon.

Seguiranno ulteriori eventuali aggiornamenti se necessario, grazie dell'attenzione.

Fonte immagine: www.ingv.it

giovedì 25 gennaio 2007

Doisneau Style

...a proposito di scatti rubati...


Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/1.000 - F3.7 - ISO200


http://www.free-lens.net
submitted on:
2006-09-14, 08:19:33


Note di pubblicazione :
Mi perdoni il Maestro, ma quando ho rivisto questo scatto nel display non ho potuto fare a meno di pensare a lui.
D'accordo, non c'è gente intorno ma solo ombrelloni e confusione varia, ma quel gelato lasciato da parte per baciare il suo amore, quella mano sulla spalla di lei, quell'asciugamano che non vuol saperne di star su...
Sono attimi da cogliere al volo, non c'è tempo di pensare; inquadrare, zoomare, mettere a fuoco e decentrare l'inquadratura, scattare...
il tutto in meno di un secondo, aggiungerne un altro vorrebbe dire perdere tutto e tornare a casa con il paniere vuoto.
Non è facile la vita del cecchino da spiaggia... ;-)




Comment by Marco Brivio [deleted user] written on 2006-09-14, 08:45:06

Ormai non ci stupiamo più Libero.
Capacità di cogliere l'attimo: incredibile.
Potresti specializzarti davvero, in questo genere non hai rivali.
Se poi salterà fuori che questi giovani sognanti sono anche sul tuo libro paga come comparse, evvabbé, chissenefrega, il fine giustifica i mezzi !
Ciao Machiavelli :-)



Comment by Alvaro Poggiani written on 2006-09-14, 09:14:44

Il riferimento quasi d'obbligo a Doisneau rivela cultura (fotografica); il talento, invece, lo dimostrano le linee di costruzione dell'immagine.
Tutto sulle diagonali, contrapposte per bilanciare.
(so che le hai viste senza guardarle... a qualcuno succede)
In questi casi è proprio di talento che si tratta, perché cecchino sì... ma senza appostamento e senza richiamo.
Bianco e nero come divisa d'ordinanza, perfetto.



Comment by Libero Api [eyeinthesky] written on 2006-09-14, 09:38:04 replying to Alvaro Poggiani

Egr. Dott. Poggiani, tutte quelle linee colorate io non le vedevo nel mirino, penso trattasi di culo (mi permetta).
Ma ti ringrazio per l'apprezzamento, il commento è graditissimo!!
Aspetto Gino, se anche a lui piacerà gongolerò per tutta la giornata! :-)




Comment by Alvaro Poggiani written on 2006-09-14, 09:49:26 replying to Libero Api [eyeinthesky]

Comodo comodo signor Cecchino, mai conseguita una laurea in vita mia...

però mi consenta:
non trattasi di culo (per quanto La riguarda) e neanche di piaggeria (per quanto "mi" riguarda).
So bene che ella non ha avuto la percezione di "vederle" quelle linee ma è indubbio che qualcosa le abbia "sentite" per Lei.

Un po' come quando, guidando l'auto (e lo so che è capitato), si è ritrovato ad una marcia inferiore dopo aver affrontato una curva che "qualcosa" di lei (e per lei) aveva visto (e provveduto) mentre lei si trovava in altri pensieri "appensierato".

Istinto signor Cecchino, istinto che per gli umani, in certi casi, può anche definirsi talento.
Ossequi.



Comment by Mauro Camerani written on 2006-09-14, 09:35:57

è stato detto già tutto, in parte da te in parte da chi mi ha preceduto, io aggiungo solo..... chapeau.....
ciao Libero

mauro




Comment by Paolo Arcagni [FL Admin] written on 2006-09-14, 09:59:45

Per me e' bellissima.
Ha il tuo marchio di fabbrica, quello del cecchino!

Io magari tutte le linee che ha disegnato il mister non le avrei viste, ma sicuramente il tuo occhio allenato, in quel lasso temporale inferiore al secondo, ha fatto tutto da solo, posizionando come meglio non si poteva gli elementi in gioco.

Ottima, davvero. Unico appunto, ma credo dipenda dal mio LCD: ci sono i bianchi un po' sparati e mi si perde via un po' il gelato :-D
...solo un dettaglio

ciao Libero

Buon cecchinaggio.

p.



Comment by Marco Brivio [deleted user] written on 2006-09-14, 10:03:52 replying to Paolo Arcagni [FL Admin]

Il gelato é chiaramente un Magnum Algida alla vaniglia, é ovvio che sia sovraesposto !
:-)



Comment by Libero Api [eyeinthesky] written on 2006-09-14, 10:12:52 replying to Marco Brivio [deleted user]

Marco, pensi che potrei proporla all'Algida per la prossima campagna pubblicitaria del Magnum? ;-)

(white passion)




Comment by Marco Brivio [deleted user] written on 2006-09-14, 10:15:53 replying to Libero Api [eyeinthesky]

Assolutamente si.

Vedo benissimo le accoppiate:

Libero-Algida

Figus-Chicco

Beati voi che avete una specializzazione futura garantita!




Comment by Libero Api [eyeinthesky] written on 2006-09-14, 10:10:41 replying to Paolo Arcagni [FL Admin]

Grazie Paolo,
c'è un'altra cosa che non ho detto riguardo questo scatto.
Accetto i vostri giudizi che elogiano la mia capacità ultraveloce di posizionare l'inquadratura, ma in quanto a 'tecnica' vera e propria ho ancora tanto da imparare e oltretutto sono anche distratto.

Se vedi i parametri di scatto noterai che avevo impostato la sensibilità a ISO200, che bisogno c'era?
Nessuna, c'era anche un bel sole, però la sera prima avevo fatto delle foto in notturno e mi ero dimenticato di reimpostare gli ISO al minimo.

In post ho lavorato un po' sui contrasti e luminosità per bilanciare la foto, e il gelato... si è quasi squagliato, peccato! ;-)




Comment by Federico Pari [Str0nzo] written on 2006-09-15, 00:17:35

Dai dai poche storie, questa e' una signora composizione e lo si vedeva anche senza i graffiti di Alvaro :)

L'hai vista tu nel mirino, mica qualche santo!




Comment by Gino Quattrocchi written on 2006-09-15, 00:34:38

Se qualcosa del genere ogni tanto mi è venuto lo devo a te
ho imparato dai tuoi scatti e guardare con attenzione intorno a me
Rubare.....?? no solo evidenziare la potenza e la bellezza di gesti comuni che diventano sublimi perchè fissati per sempre in quella immobilità spietata... pecuiliare in una fotografia

Così abbiamo tutto il tempo di godere di dettagli pose gesti pieghe.....
con calma e per lungo tempo

Tutto quello che ti è mancato quando tra il vedere ed agire hai solo avuto il tempo di mettere in fila quelle tre cose che sai benissimo....:)

Tu di solito componi e realizzi d'istinto...
è dentro di te il senso della prospettiva la profondità la linea di fuga

Non ti serve tecnica.... per quella che ti permetterà di avere sempre i parametri giusti i bianchi perfetti etc...., hai tempo.....
già mi pare hai smontato il pola... vedi? piano piano!!

Ma il manico...... te lo ha regalato il patrimonio genetico vedi un pò tu chi devi ringraziare

La foto ovviamente è sublime
complimenti

Gino

lo sguardo

Se ne stava tranquilla tranquilla on the Velvet Beach, sdraiata sul suo lettino a godersi il sole dopo essersi rinfrescata con un bel tuffo nelle acque azzurre e calme dell'Adriatic Sea.
Di tanto in tanto faceva capolino sollevando con la mano l'asciugamano steso sopra il parasole, osservando chissà chi sulla spiaggia, forse qualche bel ragazzo, chissà...

Sicuramente non guardava me, che me ne stavo
tranquillo tranquillo on the Velvet Beach, seduto sul mio lettino all'ombra dell'ombrellone (a quello serve l'ombrellone, è una ripetizione voluta) ma non dopo aver fatto un tuffo nelle acque azzurre e calme dell'Adriatic Sea, bensì inquadrando la preda con la mia Lumix appoggiata sulle gambe, facendo finta di guardare le foto scattate nel display orientabile.

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/200 - F5.6 - ISO80

Lezione:

1) dicesi "cecchinaggio" l'arte di scattare foto alle persone senza che quest'ultime si accorgano di essere finite nel mirino;
2) dicesi "scatto rubato" un'immagine ottenuta con la tecnica di cui sopra:
3) dicesi "cecchino" colui che pratica l'arte di cui al punto 1).

Inutile dire che la tecnica precedentemente illustrata sia molto gradita dal sottoscritto... :-)

martedì 23 gennaio 2007

Biagio Antonacci live!

Sony DSC-F717 - 1/40 - F2.4 - ISO160

Ho assistito in passato a due concerti di Biagio Antonacci; il primo ad Ancona (al PalaRossini) il 14 ottobre 2004, e il secondo a Pesaro (BPA Palas) il 19 marzo 2005.
Sono stati una vera goduria fotograficamente parlando (ma anche molto godibili sia per quanto riguarda la musica che lo spettacolo) grazie alla particolare conformazione del palco che si allunga a forma di "omino"
tra il pubblico (anzi, "amorino": così sono denominati i due pupazzetti dai fan di Biagio, sono il suo logo), rendendo molto facile circumnavigare senza disturbi il palco stesso, immediatamente a ridosso dei fan più scatenati appiccicati alle transenne.

Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.1 - ISO120

Al tempo avevo al Sony DSC-F717, e scattare tenendo la fotocamera in alto sopra le teste del pubblico era un gioco da ragazzi grazie al suo corpo snodato.
Ricordo che un tipo della security me la voleva sequestrare pensando fosse una videocamera, gli ho dovuto far vedere parecchi scatti che avevo già fatto per convincerlo (bah, sarà stato il corpo cromato della macchina a fargli pensare il contrario? di solito le macchine fotografiche sono nere...).

Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.3 - ISO320

Insomma, al contrario di altri concerti dove è impossibile alzarsi dal posto in platea, con Biagio non sono stato fermo un momento nello stesso posto, ho potuto scattare da tutte le direzioni intorno al palco, su e giù in platea ed ho anche "rischiato" di poter andare come ospite nel suo camerino a fine concerto insieme ai ragazzi del forum di Antonacci.
Praticamente la differenza di postazione tra me e i fotografi accreditati era giusto di 2-3 metri, non di più.
Forse la differenza maggiore tra me e loro era... che io avevo pagato il biglietto e fatto la fila per entrare, ma posso dire che ne era valsa la pena!


Sony DSC-F717 - 1/40 - F2.4 - ISO200

Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.4 - ISO320

Sony DSC-F717 - 1/60 - F2.4 - ISO100

Sony DSC-F717 - 1/30 - F2.0 - ISO120

la prima tessera...

...del puzzle è stata posizionata.
Ieri ho comprato il mio primo obiettivo intercambiabile per fotocamera reflex!
E' un Sigma 70-300 mm f/4-5.6 DG APO Macro, un po' plasticoso e leggero, ma per le mie finanze è al momento il compromesso ideale per un medio tele da abbinare al futuri obiettivi, probabilmente un 50 mm. e un grandangolare ancora da stabilire (dipenderà molto dal prezzo).

E così sono ora in attesa di ricevere le altre tesserine del puzzle:
la Canon 400D da Roma, la batteria di scorta dalla Germania, le schede di memoria Compact Flash da Hong Kong, l'adattatore SD-->CF sempre da Hong Kong e l'obiettivo 50 mm. F1.8 chissà da quale paese (forse San Marino, forse Germania, o forse Francia o -perchè no?- dagli USA...)

Insomma, un polpettone internazionale...

Fonte foto: www.pixmania.com

lunedì 22 gennaio 2007

la migliore della settimana

...e forse anche del mese.

Sabato sera, cena con amici a casa mia.
Commento di un'invitata riferito a me, a mia moglie e ai nostri bambini:

"Sembrate la famiglia del Mulino Bianco"

Io e mia moglie ci siamo guardati stupiti e siamo scoppiati a ridere! :-)
(beata ingenuità...)

venerdì 19 gennaio 2007

artista io??

Poche sere fa, ora di cena, squilla il telefono:


- Ciao Libero, sono Gianni Guerra, ti disturbo?
- Ciao Gianni, non disturbi, dimmi!
- Senti Libero, sto preparando un cartellone da affiggere all'esterno del Bar del Corso per ringraziare tutti quelli che hanno collaborato alla buona riuscita del Premio Penelope di Senigallia. Metterò anche il tuo nome, posso?
- Certo che puoi, grazie!
- Non devi ringraziare me, sono io che sono sempre in debito con te e ti ringrazio.
- Va bene, Gianni, grazie
comunque!
- Ciao Libero ci si risente.
- Ciao Gianni.


Passano 30 secondi, squilla di nuovo il telefono:


- Scusa Libero, sono sempre io. Sai com'è, sono un po' pignolo. Di fianco al tuo nome cosa metto? Fotografo?
- Come vuoi, ma puoi anche non mettere niente dopotutto io non sono fotografo...
- E no, una qualifica devo dartela, mica sei uno qualunque!
- Metti fotoamatore, allora.
- No, fotoamatore non mi piace. Però anche fotografo... insomma, tu il fotografo non lo fai per professione e, visto che tra i ringraziamenti ci sono anche fotografi professionisti, vorrei identificarti diversamente da loro... cosa ci scrivo?
- Non saprei Gianni... boh, vedi tu.
- Ecco, ci metto ARTISTA!
- Artista??? Io?? Ma io mica sono un artista...
- Artista, artista, tanto lo scrivo io, ciao!
- Ok grazie, ciao.... bah!


giovedì 18 gennaio 2007

foto in vetrina

Sono ormai alcuni giorni che il mio amico Alberto tiene esposta, fuori dal suo negozio, una composizione con alcuni scatti che ho realizzato alla serata del 5 gennaio 2007 alla Rotonda a Mare (le altre foto sono visibili sulla mia galleria su pbase seguendo questo link: Winter Jamboree 2007), con l'attrezzatura da lui incoscientemente prestatami.

Che dire... è sempre un piacere vedere le proprie foto esposte al pubblico! :-)


martedì 16 gennaio 2007

lo gnomo del divano

Anche questo racconto, come quello del tonno con il buco nella pancia, è nato per caso; lo spunto è venuto osservando mio figlio Giovanni che guardava la tv sul divano, la trama è stata poi sviluppata sempre con la sua consulenza...



Panasonic DMC-FZ30 - 1/320 - F2.8 - ISO80 - macro


C'era una volta una bambina...

...anzi, "c'era oggi una bambina" che viveva in una casa normale (che non era come quelle delle favole, quindi non era fatta né di marzapane, né con i rami del boschetto o di paglia e fieno, ma costruita con mattoni e cemento armato, bella robusta,
mica come nelle fiabe!) e, come tutti i bambini, aveva un papà e una mamma che le volevano bene (niente matrigne cattive o orchi che la costringessero a vivere con loro e a lavorare dalla mattina alla sera, mica come nelle fiabe!) e aveva anche un fratellino affettuoso con il quale si divertita moltissimo a giocare un po' con le bambole e un po' con le costruzioni, con i soldatini e con le macchinine.
Insomma, era una bambina normalissima, che ascoltava con attenzione e passione le favolette che gli leggeva il suo papà alla sera prima di addormentarsi, ma che credeva che queste storie non potessero mai realizzarsi nella realtà altrimenti,
pensava lei, "non sarebbero favole, no?"
Il suo nome era Camilla, aveva 10 anni e adorava andare in bicicletta, mangiare i gelati e guardare i cartoni alla tv.
E proprio quest'ultima passione, guardare i cartoni, era tra tutte quella che preferiva di più: quando il suo fratellino dormiva e quindi non c'era nessuno per giocare, si sdraiava sul suo divano preferito davanti alla tv e
tutto intorno non esisteva più niente, poteva cascare il mondo che lei non si sarebbe smossa da lì.

Quanto adorava quel divano!
Era un divano antico, rivestito in pelle di un bel colore rosso scuro, come non se ne facevano più, cimelio ereditato dai nonni che forse lo avevano a loro volta ereditato dai loro genitori e chissà che prima non fosse forse appartenuto a una nobile famiglia, tanto era bello, elegante e finemente lavorato.
Quando Camilla si sdraiava su quei cuscini morbidi si sentiva sprofondare in un caldo abbraccio che la cullava e la faceva viaggiare con la fantasia verso mondi lontani.
Era insomma diventato un amico fidato per lei, e godersi i cartoni in tv gustando un bel bicchiere
tiepido di latte al cioccolato era il momento più bello della giornata.
Su quel divano rosso Camilla svolgeva anche tante altre attività: ci giocava col fratellino, ci si appoggiava per fare la merenda con un bel panino con la Nutella, ci si sedeva a gambe incrociate per studiare storia e letteratura, ci si riposava e a volte ci si addormentava pure, insomma... ogni sua attività che facesse in casa, ruotava sempre intorno a quel divano sistemato nel bel mezzo del soggiorno.

Capitò che un giorno che faceva brutto tempo, ma brutto davvero con pioggia fitta e vento forte, uno di quei giorni in cui non vorresti mettere il naso fuori di casa neanche per tutto l'oro del mondo, Camilla finì presto tutti i compiti assegnati a scuola e, stranamente per lei, non le andò di passare il tempo libero a guardare i cartoni, ma preferì dedicarsi alla lettura di un vecchio libro che aveva ritrovato in soffitta in fondo ad un baule contenente vecchi oggetti del nonno: un libro con tante storie di fate, cavalieri, castelli, elfi, folletti, gnomi, draghi e orchi, il tutto impreziosito da bellissime illustrazioni.
Si sdraiò quindi sul suo divano preferito con la testa posata sul bracciolo e il libro sul petto, e iniziò a leggere la storia appassionandosi sempre più allo svolgimento della vicenda narrata e sprofondando mentalmente in quel mondo di fiaba popolato da tanti strani personaggi.
"Sono veramente strani i personaggi delle fiabe" pensò Camilla mentre continuava a leggere "ma sarebbe bello se esistessero anche nella realtà...".
Ma
le favole sono solo favole, lei sapeva bene che queste storie non avrebbero potuto mai realizzarsi nella realtà "altrimenti" pensava sempre lei "non sarebbero state favole, no?"
Leggeva e veniva coinvolta sempre di più dalla narrazione, tanto che la sua attenzione fu catturata in modo particolare da un curioso personaggio protagonista della storia: un povero gnomo deforme costretto a vivere, per colpa di un incantesimo di una fata cattiva, in un buco all'interno di una quercia secolare e che sopravviveva in quel buio e scomodo spazio grazie ad una bimba buona che gli portava quotidianamente da mangiare e da bere.
Questa bimba buona,
nel tempo libero, gli stava vicino per tenergli compagnia, gli parlava del mondo fuori dall'albero e gli raccontava favole e storielle per farlo stare un po' allegro e fargli pesare un po' meno la sua condizione di recluso all'interno dell'albero.

Camilla si fermò un istante, tolse gli occhi dal libro e pensò tra sé e sé che ciò che stava leggendo era veramente fantastico ma al tempo stesso assurdo; "è proprio vero" mormorò "che certe cose accadono solo nelle favole!"

Però la storia l'aveva affascinata e riprese, con profonda curiosità, a leggere le vicende di quella strana coppia di amici, provando un profondo senso di ammirazione nei confronti di quella bimba così buona, generosa e altruista; dentro di sé sentì il desiderio di somigliarle almeno un po'...
Presa dalla lettura non notò che il suo piede destro era sprofondato nella fessura tra la seduta e lo schienale: quella fessura che hanno tutti i divani e dove puntualmente finiscono per incastrarsi il telecomando della tv, i mattoncini delle costruzioni, i tappi dei pennarelli e sono rifugio naturale delle briciole dei panini e dei biscotti sgranocchiati guardando la televisione.
Camilla non sentì niente di strano nemmeno quando oltre al piede si infilò lentamente nella fessura anche la gamba fino al ginocchio e poi, piano piano piano, venne risucchiata fino alla coscia...
Sembrava assurdo, ma presa dalla lettura la bambina non sentì niente nemmeno quando fu il piede sinistro che iniziò a scivolare sempre in quella fessura tra i cuscini... poi il polpaccio, quindi il ginocchio, infine la coscia... in men che non si dica il divano l'aveva risucchiata al suo interno fino alla vita, e a quel punto qualcosa di strano Camilla iniziò a notarlo... a cominciare da una fastidiosa sensazione di fresco alle gambe...

Quando si rese conto di cosa le stava accadendo fu troppo tardi: con un ultimo violento risucchio, il divano se la inghiottì, e la bimba sparì così in fretta da non riuscire nemmeno a lanciare un grido di aiuto, lasciando sul cuscino il libro ancora aperto sull'ultima pagina letta.....
Lo spostamento d'aria provocato dal risucchio fece spaginare il libro fino a farlo rimanere aperto qualche pagina più avanti, dove si notava un'illustrazione che Camilla non aveva ancora visto: nel disegno erano raffigurati lo gnomo e la bambina, entrambi stretti prigionieri all'interno della quercia.



Faceva buio in quel posto, ma che posto era?
Ma era tutto vero?
Era davvero stata risucchiata dal divano?

No no... Camilla pensò che tutto ciò era assurdo, probabilmente stava sognando, era impossibile che si trovasse imprigionata all'interno del suo divano preferito!
Aveva la sensazione di trovarsi in una grotta fresca, umida, buia, e stava già iniziando a sentire i brividi di freddo quando vide, in lontananza, una debole luce tremolante.
Aveva una gran paura, ma cercava di rimanere comunque lucida e di riordinare le idee per trovare il modo di uscire da quella brutta situazione, mentre quella luce tremolante si faceva sempre meno debole e
sempre più terribilmente vicina.
Camilla scoprì che quel bagliore proveniva dalla fiamma di una torcia portata da un esserino molto piccolo, che non riusciva a distinguere bene ma che aveva un'aria
stranamente familiare...

Ma no, era impossibile!!
Non poteva credere a ciò che i suoi occhi vedevano:
lì, fermo in piedi davanti a lei, c'era ora uno gnomo simile a quello della storia che stava leggendo qualche momento prima, che la fissava con il suo unico occhio buono, stupito lui quanto lei di vedere un altro essere in carne ed ossa all'interno di quella grotta.
Camilla trovò il coraggio di dire alcune parole, seppur con tono tremolante:
"C-c-chi sei tu?" disse con un filo di voce.
Quell'essere arcigno e deforme le rispose con una voce da brivido, mettendole addosso ancora più paura di quanta non ne avesse già:
"Se qua c'è QUALCUNO che può fare domande, quello sono IOOO! Piuttosto, dimmi, chi sei TUUU?"
La bimba, intimorita dal tono della voce e dalle orribili sembianze di quell'essere
che ora aveva ripreso, a piccoli passi, ad avvicinarsi a lei, replicò alla richiesta dello gnomo:
"M-m-mi chiamo Camilla, e fino a pochi minuti fa ero sdraiata sul m-m-mio divano, poi all'improvviso mi sono sentita risucchiare e m-m-mi sono ritrovata in questo posto buio e freddo, e... ho tanta p-p-paura....." e rapidamente portò le manine sul viso per cercare di nascondere ai suoi occhi quella visione terribile.
Lo gnomo fece una strana espressione con la faccia, un misto di stupore e curiosità, e avvicinando la torcia al viso della bambina, si allungò sulla punta dei suoi tozzi piedi per guardarla bene da vicino.
La scrutò e la fiutò, la esaminò per benino, servendosi sempre della luce della torcia, ma Camilla era sempre più spaventata; per tranquillizzarla lo gnomo addolcì l'espressione del viso e le mormorò con voce calma e dal tono finalmente amichevole:
"Seguimi, bambina, ora ti porto in un posto un po' più accogliente..."
E così, percorrendo un breve corridoio buio, giunsero all'antro ove egli dimorava, si sedettero davanti ad un tiepido focherello ed iniziarono a parlare.
E parlarono, e parlarono, e parlarono...


Ora Camilla non aveva più paura di quell'essere deforme, che anzi si era rivelato molto gentile ed ospitale; lo gnomo le aveva anche offerto una ciotola di tè caldo e le aveva raccontato la sua storia.
Egli viveva in quella grotta ormai da tanti anni che ne aveva perso il conto; tutta
colpa di un incantesimo di una fata cattiva che lo aveva costretto a vivere, fino alla fine dei suoi giorni, all'interno di quell'antico divano.
Il poveretto era ridotto a nutrirsi solo delle briciole che si infilavano nella fessura tra i cuscini della seduta e dello schienale, proprio quella che aveva risucchiato Camilla, ed aveva organizzato la sua dimora
costruendo i mobili e gli oggetti utili per la vita quotidiana, raccogliendo quei pochi oggetti che da quella fessura si erano infilati e persi nel corso di tanti tanti anni.
Camilla, guardandosi un po' intorno nella stanza, vide illuminati dalla fioca luce del focolare tanti minuscoli
oggettini: matite, penne, tappi di plastica dei pennarelli, chiavi, tante monetine, piccoli giocattoli, sorprese degli ovetti di cioccolato, stuzzicadenti, cucchiaini, fiammiferi e accendini, mattoncini delle costruzioni, soldatini di plastica, pupazzetti di gomma, macchinine...
Tra queste ultime riconobbe l'automobilina rossa di metallo che il suo fratellino cercava da tanti giorni e che in famiglia davano ormai per irrimediabilmente persa.
Non poté resistere alla tentazione di afferrarla: fece un balzo dalla minuscola sedia dove si era accomodata e prese la macchinina in mano, felice di averla ritrovata dopo aver tanto cercato in giro per casa.
"Chissà quanto sarà felice il mio fratellino quando la rivedrà!!" esclamò contenta rivolgendosi al suo amico.
Lo gnomo cambiò espressione di colpo, si fece serio e triste, con il capo chino che dondolava sconsolato.
"Scusa tanto, ho detto qualcosa che ti ha ferito?" chiese Camilla dispiaciuta.
"No, cara bambina, non hai detto niente di male, è solo che... vedi, tu puoi uscire da questa grotta e ritornare dai tuoi genitori e dal tuo fratellino, alla tua vita allegra e spensierata là fuori... puoi tornare a vedere il sole, la natura... le stelle! Io invece..... io sarò costretto a rimanere dentro questo divano fatato, ancora per anni e anni... da solo, senza nessuno col quale scambiare due chiacchiere... sperando di trovare quelle poche bricioline di pane che mi permettano di tirare avanti, così come ho ormai
vissuto da tanti e tanti anni......."
Il povero gnomo tratteneva a stento le lacrime, e anche Camilla sentiva un pizzicore al naso e una lacrimuccia si fece strada sulle sue gote paffute.

Rimasero lì in silenzio alcuni istanti, immobili e con lo sguardo basso.
Poi Camilla si fece coraggio e ruppe il silenzio:
"Non piangere più, ti prego! Se sei d'accordo, rimarrò
in questa grotta con te a farti compagnia. Finché tu lo vorrai!"
Lo gnomo, stupito per le parole della bambina, alzò gli occhi e la fissò mentre sul suo viso, lentamente, un sorriso rubava il posto all'espressione triste.
"Queste parole dimostrano che sei molto generosa e buona, davvero lo faresti per me?"
"Lo farei! Eccome!!" esclamò Camilla con aria solenne!
Allora lo gnomo, prendendo le mani della bambina tra le sue, la guardò amorevolmente e le disse:
"Cara piccola Camilla, sei una bimba molto brava e ti ringrazio per il gesto di amicizia nei miei confronti, ma non voglio trattenerti troppo a lungo lontana da chi ti vuole bene. Ti farò ritornare nel mondo di sopra, nel TUO mondo. In cambio voglio solo che tu esaudisca un mio piccolo desiderio......" e le bisbigliò in un orecchio quale fosse la sua richiesta.

Stettero ancora un po' insieme, a gustarsi un'altra tazza di tè e a parlare, a parlare, a parlare... finché la stanchezza non prese il sopravvento e la piccola Camilla si addormentò lì sulla sedia.



"Camilla, sveglia! E' quasi ora di cena, vai in bagno a lavare la mani!"

La voce della mamma la svegliò, si alzò di scatto, si sedette sul divano e si guardò intorno, stralunata.
Dov'era? Non era più in quella grotta, non c'era più lo gnomo, ma... cos'era mai successo?
Si sentiva frastornata, cercava di ricordare quello che aveva vissuto poco prima...
Il libro che stava leggendo, il divano che l'aveva risucchiata, il buio, il suo amico gnomo, la grotta, la chiacchierata gustando il tè, la macchinina del fratellino... tutto sparito!

Arrivò alla conclusione che si era trattato solamente di un sogno, un fantastico stranissimo sogno.
"Già, dopotutto queste cose succedono solo nelle favole, altrimenti non sarebbero favole..." pensò mentre si alzava dal divano per raggiungere il bagno e lavarsi le mani per la cena.
Ma un rumore secco attirò la sua attenzione: si girò di scatto e vide che dal divano era caduto qualcosa...
Raccolse quell'oggetto, lo osservò per bene, ma...
ancora una volta non poteva credere ai suoi occhi!!
Le spuntò una lacrimuccia: le sue mani stringevano
l'automobilina rossa di metallo che aveva perso il suo fratellino!
Ma allora questo voleva dire... che il suo amico gnomo esisteva davvero, non era un sogno quello che aveva vissuto!!
Felice come non mai
si avvicinò alla fessura del divano e scrutò al suo interno nella speranza di vedere qualcosa o qualcuno, ma vide solo un buio pesto.
Però avvicinando l'orecchio sentì, seppur debolmente, qualcuno che fischiettava spensierato, forse per la prima volta nella sua vita!


Da quel giorno tante cose cambiarono nella vita di Camilla e anche in quella dello gnomo del divano.
Anche la mamma notò la bambina cambiata: quando stava sul divano non guardava quasi mai la televisione, ma leggeva ad alta voce storie fantastiche, libri di narrativa, riviste di attualità... e naturalmente lo gnomo, dall'altra parte del cuscino, stava in ascolto!
E poi faceva merenda due volte al giorno, e non con le solite merendine dolci che piacciono tanto ai bambini, ma chiedeva un po' di tutto: frutta, pane e prosciutto, ciambelle, pizza, verdure crude... tanto che la mamma si chiedeva dove mettesse tutta quella roba senza ingrassare!
Ma Camilla lo sapeva dove finiva gran parte di quel cibo: nella fessura del divano, era tutta per il suo amico gnomo, al quale non faceva mancare nemmeno quegli oggetti di uso quotidiano che lui stesso le richiedeva.
Era questo il desiderio che lo gnomo del divano le aveva sussurrato nell'orecchio prima di salutarsi: rimanere sempre amici e aiutarlo a vivere il mondo esterno anche senza poterlo vedere.

E poi... chi l'ha mai detto che certe cose possano accadere solo nelle favole?

sabato 13 gennaio 2007

missione impossibile...

...per un comune mortale, ma niente è impossibile per Superman!

Canon 10D - Canon EF 27-70 2.8 L USM @ 45 mm. - 1/500 - F2.8 - ISO400

Sono stato informato che ieri era il compleanno di una persona cara all'autore di questo blog, una persona che ha sempre dimostrato stima e amicizia nei confronti di quel personaggio pseudo-fotografo-scrittore-vaneggiante
(bah! de gustibus...) che si è dimenticato di spedire almeno un sms... tipico dei terrestri, noi del pianeta Krypto non ci saremmo mai dimenticati!
Sono stato incaricato oggi di portare gli auguri di compleanno per ieri: una missione impossibile.
Non per me che posso volare contromano
rispetto alla rotazione terrestre alla velocità della luce!
Non per niente sono un supereroe, per giunta anche bonazzo e col mascellone, mica sono quello sfigato di Spiderman, io!

E allora... VIAAAA, PIU' VELOCI DELLA LUCEEEE!!!!

Zac!! quasi non me ne sono accorto ma in questo momento è il 12 gennaio, giusto in tempo per porgere i migliori auguri di buon compleanno a te, Alessandra!

E ora, fatta la consegna, riprendiamo a girare nel verso giusto rispetto alla rotazione della terra, e sempre a velocità fotonica; è meglio riportare al più presto il mondo al 13 gennaio, non vorrei che i terrestri si incazzassero (sempre che si accorgano...)

Ciao giovane ragazza terrestre, ci si rivede alla prossima missione impossibile (per voi comuni mortali, ma non per me che sò bonazzo e ho pure il mascellone!!)

;-)

il fantomatico Sig. Giovanni

Terza e (forse) ultima puntata della saga dedicata al fantomatico Sig. Giovanni Del Chiaro (che poi Giovanni non è).

Ricordando gli episodi n°1 e n°2 (cliccare sul numero dell'episodio per rileggere), chiudo forse qui la storia riportando un commento trovato questa mattina sulla mia ormai famosa foto (cagata) delle margherite.
Ecco quanto scritto dal personaggio in oggetto:



Giovanni Del Chiaro
G.delchiaro@alice.it
12-Jan-2007 22:50

Sig. Libero, La ringrazio per aver "stoicamente" sopportato le mie stronzate. (Scusi la grettezza, ma è insita in me...) Preferisco però rimanere nell' anonimato e chiudere qua questo episodio, tutto sommato, divertente per entrambi.(almeno...)
Deve sapere che la nostra redazione, proibisce tassativamente una eventuale frequentazione sul web, da parte di noi fotogiornalisti. E' una direttiva che personalmente poco condivido, ma mi adeguo. Viaggio moltissimo fuori Italia e posso considerarmi un uomo fortunato, perchè al di là di un soddisfacente aspetto economico, amo questo mestiere che sognavo sin da ragazzo.
D' altra parte, adoro tutto quello che riguarda la fotografia. Il rammarico della mia vita?... Di tre figli, nessuno si è appassionato di fotografia; anzi, noto in loro una certa repulsione... Forse è colpa mia, devo averli stressati troppo... Succede sempre così, nella vita...

Per concludere, sappi che non sono affatto un tradizionalista, lavoro solo con il digitale, sia per praticità che per qualità. Il mondo avanza ed io lo seguo. Le nostalgie le lascio agli altri. I 16,7 milioni di pixel, (e purtroppo anche di... vecchie lire...) della mia Canon, non lasciano scampo neppure alla qualità Hasselblad. (parlo di definizione)
Prove di laboratorio precise, e non di percezioni visive...

Signor Libero, da questo momento, lascio lei ed i suoi amici di questa comunità, al sano divertimento che solo la fotografia saprà regalarvi. Siate più costruttivi con i pareri che esprimete, e non abbiate paura stritolare una fotografia che fa pena!! Sarà utile per chi riceve la critica, e più credibile chi la formula. La credibilità non si ottiene lodando una foto che non merita elogi...

Addio, Sig. Libero, Mi saluti la buona Pat e considerate questo episopdio come un simpatico diversivo.....

Buona fortuna!!

Il fotografo faceto.

PS

Guardi che quelle margherite non sono buone neppure per fare la famosa previsione..
"M'ama, non m'ama... M'ama, non m'ama...)
Perchè la sovraesposizione ha fuso i loro petali, e non potrà mai staccarne uno alla volta... :-)



Arrivederci, Sig. Giovanni!!
(al prossimo massacro)
;-)

venerdì 12 gennaio 2007

il ritorno del Sig. Giovanni :-)

Il Sig. Giovanni è tornato a farmi visita! :-)

Faccio seguito al mio post di tre giorni fa dedicato al Sig. Giovanni e alla sua stroncatura alla mia foto delle margherite.
La discussione è proseguita nei giorni seguenti ed ha avuto una svolta inattesa.
Riporto di seguito i vari passaggi, e,
per completezza dell'informazione, anche quelli già pubblicati su queste pagine.




Giovanni Del Chiaro
G.delchiaro@alice.it
08-Jan-2007 22:08
A me questa foto pare una vera stronzata. Sovraesposta e banale. Non hai occhio fotografico.
dovresti cambiare hobby, oppure spendere il tuo tempo per fare del volontariato.
Smetti di fotografare, dai ascolto a chi capisce di fotografia. Spero che i miei suggeriminti possano esserti utili.
Buona serata.



Mia risposta via mail del 09-Jan-2007

Spett. Sig. Giovanni,
la ringrazio per essere passato sulla mia galleria su pbase e per aver speso un po' del suo prezioso tempo ammirando le mie foto.
La ringrazio per il suo commento sincero ma, dal momento che ho tutto da imparare, la pregherei, se possibile e se disponibile, di darmi consigli per migliorare la mia tecnica fotografica dal momento che il solo suggerimento a smettere non mi sembra molto costruttivo e che la fotografia è il mio unico hobby e non ho intenzione di dedicarmi né al ricamo né alla collezione di francobolli o di farfalle.
La invito a fare lei un po' di volontariato, magari non per aiutare qualche tossicodipendente a smettere di bucarsi ma per insegnare a chi non ha occhio fotografico (quindi a me) a vedere il mondo nella giusta maniera (fotograficamente parlando).
Ha per caso una galleria su internet dove io possa ammirare le sue fotografie così da imparare qualcosa da chi capisce di fotografia? Gentilmente, potrebbe indicarmi il link dove io possa raggiungerla?
Cordialmente e umilmente, Le auguro una buona giornata.



Appena
spedita la mail ricevo la seguente notifica:

- These recipients of your message have been processed by the mail server:
G.delchiaro@alice.it; Failed; 5.1.1 (bad destination mailbox address)
Remote MTA smtp.aliceposta.it: SMTP diagnostic: 550 5.1.1 User unknown


L'indirizzo e-mail del Sig. Giovanni Del Chiaro è fasullo!!



Pat
10-Jan-2007
08:12:05

Uhm...non posso non intromettermi anche qui...sig. giovanni, abbiamo capito che lei prova un'avversione per questa foto del sig. Api e questo ci può stare...ora posso una domanda? In tutto il sito, possibile che non ha trovato una foto degna di ammirazione?

Non metto in dubbio che questa foto possa anche non piacere...ma resto sempre dell'idea di rispettare il lavoro altrui, magari facendo un commento o una critica costruttiva. Lei da come parla sembra sia esperto del settore, vero? Quindi saprà che immortalando un soggetto, in quel momento il fotografo vuole trasmettere qualcosa a chi osserverà il suo lavoro o, semplicemente gli piaceva quel soggetto in quel determinato momento...abbiamo capito che a lei la foto in oggetto non trasemtte nulla...allora perché non dà prova di intelligenza e umiltà, dando qualche consiglio su come si fotografa, invece di sfoderare tanta boria e arroganza decisamente fuori luogo? Lei ad esempio, come avrebbe proposto queste margherite? Anzi, magari potrebbe mostrarci qualcuno dei suoi lavori!!!

Sa, io non sono una fotografa, ma amo le cose belle...tra queste, le fotografie che riescono a trasmettere emozioni che non sempre si riesce a fare con le parole...

Premetto che non sono l'avvocato di nessuno (anzi, ho postato all'insaputa del proprietario del sito, il quale spero lasci visibile questo commento affinché lei possa leggerlo!), semplicemcente conosco Libero da un po' di tempo e posso assicurarle che lei avrebbe tanto da imparare da una persona come lui, magari non fotograficamente (e anche su questo avrei dei dubbi), ma per ciò che concerne educazione, umiltà, simpatia potrebbe farle da maestro!

Cordiali saluti.



Giovanni Del Chiaro
G.delchiaro@alice.it
11-Jan-2007 13:26:01

Signorina, Pat.....
Certo che ho trovato foto belle, in tutto il sito!! Però mi sia consentito......
A che serve visitarle?... Per mettermi in coda a slinguare l' autore che ha fatto una bella foto?.... Che se ne fa, l' autore di un commento come "Bella!!!" oppure.. "Amazing shot!!!!!!" od ancora... "Very nice!!!"...
Che miglioramento potrà avere quel pirlone di autore che riceverà quelle emerite stronzate inutili?.... Già vengono elogiate ingannevolmente per l' autore, fotografie che fanno vomitare, figuriamoci quelle belle.....
Il fatto è che siete tutti esibizionisti, voi che girate nel web. Non importa la fotografia, importa solo il mettervi in mostra, il farvi conoscere, il ricevere elogi sperticati, ecco quello che vedo nel web... Tanto narcisismo. Si salvano in pochi. In pochi adorano la fotografia.
Signorina Pat, lei mi chiede come Libero Api (Un fotografo scelto a caso fra tanti, che non conosco) avrebbe dovuto proporre questa fotografia.
Ebbene, io non l' avrei proposta per niente. Quando si fotografa un soggetto banale come due margherite in un prato, dobbiamo inventarci qualcosa per toglierle dalla banalità. Non basta inclinare la macchina fotografica per dire "Ho fatto una foto diversa!" Si, l' hai fatta diversa, ma fa anche schifo! Tutti sanno che inclinare una fotografia, vuol dire "dare dinamicità ad un' immagine"
Ma che cazzo di dinamicità si deve dare a due incolpevoli margheritine, tranquille e ferme, che hanno avuto la sventura di essere rappresentate in una così orrenda fotografia?
Inclinare la macchina fotografica, si può, ma con cognizione di causa e con soggetti e situazioni adeguate, non a caso...
Dunque, esaminiamola un po', questa (chiamiamola) fotografia...
In basso sulla destra, c' è un filo d' erba sfocato che disturba. Troppo poco per costituire una "quinta", (Non costituisce nemmeno una "quarta") disturba e basta. Per un effetto quinta, ci vuol ben altro e qualcosa di più consistente di un peletto sfocato.
Verso l' orizzonte del prato, maldestramente inclinato, spunta un altro filo d' erba che va ad inquinare lo sfondo scuro e uniforme. (anche quello disturba)
La luce è oscena, Pat, ma lei la vede?... E' fredda, piatta e sembra quella di un flash.
L' esposizione, non va bene. E' talmente sovraesposta che i petali "ustionati" di quelle povere margherite, veramente maltrattate in questa immagine, risultano confusi tra loro, e amalgamati in un bianco che non fa emergere dettagli. Sui petali stessi,inoltre, c'è un altro filo d' erba (questo, quasi a fuoco) che li sormonta. In fotografia, non c'è cosa peggiore di un elemento di disturbo quando attraversa il soggetto principale.
Basta così?...
Ecco, signorina Pat. Se al sig. Libero non avessi detto queste cose, avrebbe pensato di aver fatto una bella fotografia. Lui non accetterà mai quello che ho scritto, ma dentro di se, ne prenderà atto.
Forse era meglio un fuorviante... "Ma che belle margherintine!!! Bravo!!!!"
Forse era meglio se gli elogiavo una fotografia bella? (ne ha pure lui, le ho viste tutte)
Che utilità danno quei "pirlacommenti" da leccaculo?
Gentile Pat, Non ho bisogno di lezioni di buone maniere da parte del signor Libero, perchè non saprei come servirmene dopo averle imparate.
Sono nato grezzo, ignorante e stronzo.
Quando avrò tempo, verrò a farle visita al suo portfolio.
Si ricordi però che non sarò così buono, leggero ed educato, come lo sono stato con il sig. Libero Api.
Buona sera
Giovanni




Libero Api
11-Jan-2007

Caro Sig. Giovanni,
premetto che scrivo con tono sereno e senza inutile sarcasmo.

Questa foto è una cagata, lei ha ragione, e sicuramente non è l’unica presente nelle mie gallerie.
Lo dico convinto, non tanto per dire.
Non so lei da quanti anni sia innamorato della fotografia, sicuramente da parecchi, e immagino che venga dall’analogico e forse nemmeno l’avrà mai abbandonato.
La critica che ha fatto alla mia fotografia è giustissima, io stesso potrei fare le stesse osservazioni a questa foto.
Si chiederà allora perchè l’ho pubblicata? Perché appena scattata mi è piaciuta, e non l’ho realizzata sapendo di doverla spedire a qualche concorso o su ordinazione di una ricca signora amante dell’arte, ma solo per condividerla con alcuni amici e senza nessuna pretesa di elogio.
Non sono stato a guardare né il filo d’erba, né l’esposizione, né la dinamicità.
L’ho pubblicata su uno spazio web per il quale pago un regolare affitto in dollari, non ho quindi rubato il posto a nessun’altra foto (tante) più meritevole di questa di stare in vetrina.
Riguardo agli elogi mielosi e non meritati lei ha pienamente ragione, il web è pieno di esibizionisti narcisisti che pubblicano le loro croste per ricevere leccamenti da chi non ne capisce un fico secco di vera fotografia.
Deve sapere che (purtroppo) io mi sono appassionato alla fotografia grazie all’avvento del digitale e della condivisione delle proprie foto su internet.
Ho anni di frequentazione di forum fotografici e siti di critica fotografica e le assicuro che, soprattutto per un principiante, sono di grande utilità perché consentono di ammirare i lavori di chi ci sa fare e apprendere le tecniche principali, ma sono dannosissimi per il proprio ego se malauguratamente iniziano ad arrivare elogi e applausi non meritati invece che critiche costruttive.
Sentirsi stroncare una propria foto non dà piacere, e penso che questo lei lo sappia.
“Lui non accetterà mai quello che ho scritto” dice.
Non è così, anzi, la ringrazio di essersi soffermato sulle mie foto e la ringrazio per aver scritto che qualche immagine decente l’ha trovata nel mucchio.
Sinceramente, mi piacerebbe vedere qualche suo lavoro, e lo dico in maniera costruttiva, per imparare qualcosa da una persona che sicuramente ha più esperienza di me.

Cordialmente, le auguro buona serata.



Giovanni Del Chiaro
G.delchiaro@alice.it
11-Jan-2007 21:07:16

Gentile signor Libero
Prendo atto che la sua ultima risposta, collima perfettamente con il mio pensiero, per cui termino qui la mia voluta (e volgare) provocazione.
Non sono iscritto presso nessuna photo community, nè penso di farlo in seguito, ma seguo con interesse le fotografie amatoriali che circolano nel web. Per la verità, raramente scopro immagini altamente interessanti che meriterebbero ben altro successo che cadere in pasto a una folla di intenditori improvvisati su internet. Però quando ne vedo una, mi soffermo su di essa, l' ammiro e non nascondo che ne traggo pure utilità per la mia professione.
Amo la fotografia ed ho profondo rispetto di lei. La amo al punto tale, che detesto la superficialità che gira intorno ad essa, nei siti specializzati. Purtroppo in queste comunità, noto solo un grande spirito di aggregazione fine a se stessa, come se la fotografia fosse solo un mezzo per farci quattro chiacchere e quattro risate dopo cena.
Le discussioni "vere", latitano e quando leggo "sbrodolature" e lusinghe varie su scatti insignificanti, m' inorridisco. Molte volte, quasi si profana, la fotografia sul web.
Da qui nasce la mia provocazione volgare che termina fin d' ora.
Sono un professionista e vivo di fotografia. Da dodici anni collaboro in pianta stabile in una conosciutissima rivista fotografica e saltuariamente anche in una nel settore informatico, sempre con servizi inerenti la fotografia. Logicamente non mi chiamo Giovanni Del Chiaro...
Non conosco lei, sono entrato nel suo porfolio, come avrei potuto entrare in un altro qualsiasi.
(Buona la sua foto "Viaggi" pubblicata pure su una rivista concorrente alla mia.)
Lei, chissà... potrebbe invece aver sentito parlare di me.
Bene, come ho già detto sopra, tolgo il disturbo. Scusandomi, le porgo i miei cordiali saluti e le auguro un buon anno, pieno di soddisfazioni fotografiche. (senza margherite, però!!)

Ps
Un saluto alla simpaticissima Pat.

Un fotografo provocatore :)



Fine della discussione (per ora)

Che dire...
il Sig. Giovanni (che poi Giovanni non è) si è rivelato un simpatico ma competente "burlone", quanto al suo definirsi "grezzo, ignorante e stronzo"... beh, credo che forse la terza definizione possa calzargli a pennello ;-) ma si è rivelata una persona davvero in gamba e profondamente innamorato della fotografia.
Forse un po' troppo fondamentalista, ma ce ne vorrebbero di più di personaggi come lui per ridimensionare un po' la miriade di fotofanatici che girano per il web!

Questo Sig. Giovanni mi ricorda vagamente un personaggio che conosco bene...
vero Marco B.? ;-)

Chiudo il post pregando il Sig. Giovanni con tutto il cuore a scrivermi in privato rivelandomi la sua vera identità e la sua storia fotografica (di questo non pubblicherò nulla a meno di una sua autorizzazione, giuro!) e ricordandogli che ogni suo passaggio sulle mie gallerie sarà sempre gradito.

Una sincera e calda stretta di mano!