
sabato 17 Aprile 2010
La "cantantessa" si è rimessa in gioco tornando alle sue radici rock con "Ventunodieciduemilatrenta", un concerto elettronico che l'ha vista per la prima volta al basso.
Emblematica la scelta di intitolare questo tour come la canzone più sperimentale del disco, “Ventunodieciduemilatrenta”, appunto, nel cui testo si intrecciano fantasie oniriche e futuribili, un’aspra critica al pregiudizio borghese e un immaginario chagalliano, la descrizione di un non-luogo simile ad un aeroporto con “l’atmosfera gioviale” di un qualche festeggiamento.
La canzone, in qualche modo riassume la Carmen di oggi che brinda ed indaga sulle possibili declinazioni dell’amore: l’amore materno, filiale, carnale, promiscuo, fedele e spirituale. In una ricerca che è linguistica ma anche musicale e tematica.
Sul palco, insieme alla Consoli bassista, c'erano Santi Pulvirenti alla chitarra elettrica, Andrea Pesce tastiere e moog e Leif Searcy alla batteria.
Sotto al palco, invece, c'ero anch'io, e questi sono alcuni scatti...

1/160 - F2.8 - ISO640 @ 175 mm.

1/160 - F2.8 - ISO640 @ 159 mm.

1/250 - F2.8 - ISO640 @ 159 mm.
Vuoi vedere la galleria completa del concerto? Clicca sul bottone e buona visione!
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Aggiornamento del 19/04/2010: il reportage è anche su 60019.it
Aggiornamento del 19/04/2010: il reportage è anche su 60019.it


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