Mi è capitato di imbattermi, ieri pomeriggio, in una mostra fotografica veramente molto interessante, con bellissime foto di bambini cambogiani, della quale non avevo visto in giro nessuna pubblicità né nelle affissioni sui muri né tanto meno sui giornali (ma forse è stata una mia distrazione).
Si trattava di una mostra fotografica itinerante di Gianni Iorio che farà tappa in alcune città della Provincia di Ancona (ieri era l'ultimo giorno per visitarla qui a Senigallia), seguendo questo calendario:
Come dicevo in apertura, la mostra è molto interessante e presenta numerosi ritratti in B&N, davvero intensi, di bambini cambogiani.
La mostra ha come finalità principale la denuncia delle misere condizioni della giovane popolazione cambogiana e la divulgazione dell'azione svolta dall'Unicef per questa martoriata regione del Sud-Est asiatico.
E' anche possibile acquistare un CD contenente le foto in esposizione, notizie e iniziative dell'Unicef per la tutela dei diritti dei bambini e delle donne della Cambogia (il ricavato andrà a sostegno delle attività dell'Unicef per questa causa).
Si trattava di una mostra fotografica itinerante di Gianni Iorio che farà tappa in alcune città della Provincia di Ancona (ieri era l'ultimo giorno per visitarla qui a Senigallia), seguendo questo calendario:
- Ancona - Piazza Roma, 22 - Sala Mostre Rettorato - dal 30 ottobre 2007 all'11 novembre 2007
- Senigallia - Palazzo del Duca - Expo - dal 21 al 25 Novembre 2007
- Loreto - Sala espositiva Palazzo Comunale - Corso Boccalini - dal 5 al 9 dicembre 2007
- Osimo - Chiesa di San Silvestro - dal 15 al 20 gennaio 2008
- Jesi - Palazzo Convegni - dal 23 al 28 gennaio 2008
- Fabriano - Pinacoteca Civica Bruno Maiolati - Complesso Monumentale Buon Gesù - dall'1 al 15 febbraio 2008
- Falconara - Sala Ex Mercato Coperto - Corso Bixio, 53 - dal 19 al 25 febbraio 2008
Come dicevo in apertura, la mostra è molto interessante e presenta numerosi ritratti in B&N, davvero intensi, di bambini cambogiani.
La mostra ha come finalità principale la denuncia delle misere condizioni della giovane popolazione cambogiana e la divulgazione dell'azione svolta dall'Unicef per questa martoriata regione del Sud-Est asiatico.
E' anche possibile acquistare un CD contenente le foto in esposizione, notizie e iniziative dell'Unicef per la tutela dei diritti dei bambini e delle donne della Cambogia (il ricavato andrà a sostegno delle attività dell'Unicef per questa causa).
Consiglio vivamente, a chi ne avesse l'opportunità, di visitare questa mostra nelle prossime tappe nella nostra provincia, ne vale davvero la pena.
L'azione dell'Unicef in Cambogia
Il programma dell'UNICEF in Cambogia intende agire contro quel che più minaccia la realizzazione dei diritti dei bambini e delle donne.
Le priorità su cui lavora mirano a ridurre il tasso elevato di malattia e mortalità neonatale, dei bambini e delle madri; la malnutrizione - migliorando l'accesso ai servizi sanitari e nutrizionali e le conoscenze e competenze dei genitori e di altre persone che si occupano dei bambini.
Garantire il diritto di ogni bambino a un'istruzione di qualità riducendo le disparità e le diseguaglianze tra ragazze e ragazzi.
Rafforzare le capacità a tutti i livelli socio-istituzionali in materia di protezione sociale e giuridica del bambino e aiutare a ristabilire i servizi per i bambini oltre al reinserimento familiare e comunitario di coloro con bisogni particolari.
Bloccare la diffusione dell'HIV/AIDS e ridurre l'impatto socio-economico dell'epidemia sui bambini, gli adolescenti, le famiglie attraverso programmi di prevenzione e iniziative in favore di persone ammalate di HIV/AIDS o di servizi destinati a loro.
Promuovere la sopravvivenza dei bambini, il loro sviluppo, la loro protezione e la loro partecipazione attraverso attività di sensibilizzazione mirate e programmi di mobilitazione sociale.
Il programma di Azione comunitaria per i diritti dei bambini, che coinvolge un migliaio di villaggi e più di un milione di individui, ha per obiettivo di promuovere la partecipazione quotidiana dei cambogiani al loro proprio sviluppo.
Grazie a questo programma, l'UNICEF appoggia piani di azione nei villaggi interessati per migliorare la condizione dei bambini nelle comunità locali garantendo la presenza e la piena utilizzazione dei servizi di base per la salute, l'educazione, l'istruzione, l'acqua e i servizi igienico-sanitari.
Questi interventi regolari nell'ambito sanitario e nutrizionale, che l'UNICEF sostiene, comprendono un programma di vaccinazione estesa, centri di maternità accoglienti per le donne, la promozione dell'allattamento al seno o di pratiche nutrizionali adeguate per i bambini piccoli oltre agli interventi in caso di carenza di oligo-elementi.
Al livello nazionale l'UNICEF ha contribuito alla formulazione di politiche e di regolamenti che intendono migliorare la fornitura di servizi sanitari e nutrizionali, compreso un Piano quinquennale strategico per il settore sanitario (2003-2007) e il Piano cambogiano d'investimento nel settore nutrizionale (2003-2007).
Nel settore dell'istruzione, l'UNICEF incoraggia la scolarizzazione e una maggiore partecipazione delle comunità per offrire un'istruzione di qualità a tutti i bambini in età scolare.
Il programma mette l'accento sulla riduzione delle disuguaglianze nelle opportunità attraverso riforme politiche e interventi specifici.
Nell'ambito della protezione dell'infanzia, l'UNICEF collabora con il governo e altri partner per rivedere le leggi e altri quadri normativi e proporne di nuovi e vegliare alla loro applicazione in accordo con la Convenzione sui diritti dei bambini di cui la Cambogia è firmataria.
L'UNICEF, in partenariato con diverse ONG, si sforza di proteggere i bambini, salvarli e reinserirli quando sono vittime di abusi, sfruttamento e violenze, in particolare nelle zone urbane e di frontiera.
Il tasso di prevalenza dell'HIV/AIDS in Cambogia è passato dal 3,9% del 1997 al 2,6% del 2002, ma si constatata un aumento sostanziale della trasmissione dal marito alla sposa e dalla madre al figlio.
Per lottare contro questa tendenza, l'UNICEF si concentra sull'inserimento del test volontario di routine e il sostegno psicologico, oltre che sulla prevenzione della trasmissione da madre a figlio (PTMF), interessandosi particolarmente ai giovani, agli adolescenti e alle donne.
Si stima che in Cambogia siano 30.000 gli orfani dell'AIDS di età inferiore ai 15 anni, il programma dell'UNICEF agisce anche per aiutare i bambini colpiti da questa malattia.
Gianni Iorio nasce a Roma il 25/09/1959 e appena diciottenne inizia ad avvicinarsi alla fotografia attraverso l'interesse e la passione per i viaggi, passione che non gli verrà mai meno. Dopo un periodo di formazione e apprendistato esordisce professionalmente nell'ambito del fotogiornalismo affiancando giornalisti italiani ed esteri.
Continua ad approfondire le capacità tecniche ed espressive partecipando a varie mostre, seminari e workshop: particolarmente fecondo risulterà quello a Milano con Giovanni Gastel, fotografo tra i grandi della moda e della comunicazione pubblicitaria.
E' di quel periodo il lavoro svolto sulle passerelle delle sfilate - sono gli anni ruggenti della moda "made in Italy" e della pubblicità - anni di grande fervore nei quali Iorio cimenta e trasfonde la propria cifra stilistica.
Intorno alla fine degli anni '80, dal clamore del mondo patinato, vira verso un'elaborazione ed una percezione della realtà più profonda ed intimistica.
In questa prospettiva, il ritratto e lo "still life" assumono un'importanza meglio definita e sempre più si saldano con le esperienze rivelatesi durante i viaggi e i reportages geografici che Iorio non ha mai abbandonato ma che, nel corso degli anni, si sono sempre più sviluppati e dilatati - come nel Sud-Est asiatico - divenendo il motore ed il filo conduttore della sua attività.
Dal reportage sulla spirituale e selvaggia natura del Serengeti e Ngoro-ngoro a quello sui parenti degli esiliati politici del Myanmar, dalla meraviglia del "Taj Mahal" al dramma delle migliaia di bambini abbandonati che vivono sui marciapiedi di Calcutta e New Delhi, dalle suggestioni mistiche del vulcano Bromo nell'isola di Giava alle immagini dolorose e terribili dei bambini mutilati dalle mine anti-uomo di Phnom Penh.
Con le migliaia di immagini raccolte nei viaggi compiuti in tutto il mondo, Iorio, reporter e testimone, documenta la natura, i luoghi, i paesi e le persone. Racconta la commovente bellezza e i mali della nostra Terra, tra animali in libertà e paesaggi spettacolari, tra popolazioni sofferenti e civiltà millenarie, dove il tempo si è fermato o avanza a velocità vorticosa e, spesso, tra drammatiche e stridenti contraddizioni.
Numerose sono le pubblicazioni da riviste nazionali ed internazionali, enti ed istituzioni.
Continua ad approfondire le capacità tecniche ed espressive partecipando a varie mostre, seminari e workshop: particolarmente fecondo risulterà quello a Milano con Giovanni Gastel, fotografo tra i grandi della moda e della comunicazione pubblicitaria.
E' di quel periodo il lavoro svolto sulle passerelle delle sfilate - sono gli anni ruggenti della moda "made in Italy" e della pubblicità - anni di grande fervore nei quali Iorio cimenta e trasfonde la propria cifra stilistica.
Intorno alla fine degli anni '80, dal clamore del mondo patinato, vira verso un'elaborazione ed una percezione della realtà più profonda ed intimistica.
In questa prospettiva, il ritratto e lo "still life" assumono un'importanza meglio definita e sempre più si saldano con le esperienze rivelatesi durante i viaggi e i reportages geografici che Iorio non ha mai abbandonato ma che, nel corso degli anni, si sono sempre più sviluppati e dilatati - come nel Sud-Est asiatico - divenendo il motore ed il filo conduttore della sua attività.
Dal reportage sulla spirituale e selvaggia natura del Serengeti e Ngoro-ngoro a quello sui parenti degli esiliati politici del Myanmar, dalla meraviglia del "Taj Mahal" al dramma delle migliaia di bambini abbandonati che vivono sui marciapiedi di Calcutta e New Delhi, dalle suggestioni mistiche del vulcano Bromo nell'isola di Giava alle immagini dolorose e terribili dei bambini mutilati dalle mine anti-uomo di Phnom Penh.
Con le migliaia di immagini raccolte nei viaggi compiuti in tutto il mondo, Iorio, reporter e testimone, documenta la natura, i luoghi, i paesi e le persone. Racconta la commovente bellezza e i mali della nostra Terra, tra animali in libertà e paesaggi spettacolari, tra popolazioni sofferenti e civiltà millenarie, dove il tempo si è fermato o avanza a velocità vorticosa e, spesso, tra drammatiche e stridenti contraddizioni.
Numerose sono le pubblicazioni da riviste nazionali ed internazionali, enti ed istituzioni.
Ciao, questo intervento e questa mostra mi/ci colpiscono in maniera speciale (siamo in un momento delicato).
RispondiEliminaCi piacerebbe sapere se la mostra girerà anche per altre città oltre la provincia di Ancona.
Grazie
Ciao Mauro,
RispondiEliminanon so se sono previste mostre in altre province oltre quella di Ancona.
Anche su internet, le notizie relative allo Iorio sono poche, i dati che ho riportato nel post li ho copiati dal cd che ho comprato alla mostra.
Ma se vengo a conoscenza di qualcosa ti faccio sapere, ok?
Grazie, poi ti dirò....
RispondiEliminaCiao, casualmente mi sono imbattuto nel sito e mi ha fatto molto piacere leggere le vostre impressioni sulla mostra. Per quanto riguarda ulteriori date, al momento non sono ancora confermate ma sarà mia premura tenervi informati. In questi giorni è uscito on line un articolo sul mio lavoro, chi fosse interessato può trovarlo su: http://www.nital.it/sguardi/56/iorio.php
RispondiEliminaA presto, Gianni Iorio.
Gianni, approfitto del tuo commento (concedimi il "tu") per rinnovare i complimenti per le foto che ho avuto piacere di vedere in mostra a Senigallia.
RispondiEliminaTi ringrazio poi per il link, molto interessante e ben realizzato.
Con stima, ammirazione e... invidia per il tuo lavoro ;-)
Libero Api
l'arte della fotografia arriva con molta più forza nel cuore della gente.
RispondiEliminaspero che questo scuota gli animi, come un terremoto dovrebbe devastare il nostro egoismo,e farci riflettere che un mondo così non lo vogliamo più,sei felice solo se tieni gli occhi a terra,ma quando alzi lo sguardo......cosa abbiamo fatto mio dio.