Quando si assiste a un concerto, lo spettacolo non è solo sul palco: è anche davanti al palco e sulle gradinate.
I concerti si fanno per il pubblico, ma è il pubblico che fa grande il concerto.
Non era la prima volta che assistevo a un concerto di Biagio Antonacci, quindi non ero all'oscuro dell'atmosfera che il cantautore milanese riesce a creare una volta salito sul palco.
Sapevo che "il suo popolo", il suo "Mucchio" (riprendendo il termine da una sua vecchia canzone) sarebbe stato bello caldo fin da subito.
Sapevo che avrebbero cantato ogni canzone insieme a lui, che si sarebbero cullati abbracciandosi sulle ballate più nostalgiche, che si sarebbero baciati sentendolo cantare l'amore, che avrebbero sollevato sopra le teste i telefonini per far ascoltare il concerto agli amici lontani, che avrebbero iniziato a saltare a ritmo di musica sui pezzi più rockeggianti, che sarebbero usciti dal palazzetto senza più voce a forza di gridare, che avrebbero alzato alte le mani al cielo...
Già, le mani.
Ero praparato a vedere quelle mani tese verso il palco, ma questa volta sono rimasto spiazzato.
Giuro che durante l'esecuzione di "Pazzo di lei" mi sono bloccato e ho smesso di fare foto, immerso in un mare di mani ondeggianti, come una campo di grano maturo sotto una brezza estiva.
Mi sono fermato ad ammirarle, ero circondato da migliaia di braccia alzate al cielo: sulla platea, sulle gradinate, ovunque intorno a me... è stata un'emozione.
Non mi vergogno a confessarlo: sono stato a parecchi concerti, ma quel momento me lo terrò nel cuore.
Il Biagio Antonacci cantante può essere amato o odiato, ma una cosa è certa: quando sale sul palco è emozione pura.
Applausi per Biagio.
Applausi al suo pubblico.
I concerti si fanno per il pubblico, ma è il pubblico che fa grande il concerto.
Non era la prima volta che assistevo a un concerto di Biagio Antonacci, quindi non ero all'oscuro dell'atmosfera che il cantautore milanese riesce a creare una volta salito sul palco.
Sapevo che "il suo popolo", il suo "Mucchio" (riprendendo il termine da una sua vecchia canzone) sarebbe stato bello caldo fin da subito.
Sapevo che avrebbero cantato ogni canzone insieme a lui, che si sarebbero cullati abbracciandosi sulle ballate più nostalgiche, che si sarebbero baciati sentendolo cantare l'amore, che avrebbero sollevato sopra le teste i telefonini per far ascoltare il concerto agli amici lontani, che avrebbero iniziato a saltare a ritmo di musica sui pezzi più rockeggianti, che sarebbero usciti dal palazzetto senza più voce a forza di gridare, che avrebbero alzato alte le mani al cielo...
Già, le mani.
Ero praparato a vedere quelle mani tese verso il palco, ma questa volta sono rimasto spiazzato.
Giuro che durante l'esecuzione di "Pazzo di lei" mi sono bloccato e ho smesso di fare foto, immerso in un mare di mani ondeggianti, come una campo di grano maturo sotto una brezza estiva.
Mi sono fermato ad ammirarle, ero circondato da migliaia di braccia alzate al cielo: sulla platea, sulle gradinate, ovunque intorno a me... è stata un'emozione.
Non mi vergogno a confessarlo: sono stato a parecchi concerti, ma quel momento me lo terrò nel cuore.
Il Biagio Antonacci cantante può essere amato o odiato, ma una cosa è certa: quando sale sul palco è emozione pura.
Applausi per Biagio.
Applausi al suo pubblico.
ottimo l'ultimo scatto!
RispondiEliminaApplausi al fotografo!!! ;-)
RispondiEliminaConfermo: quando il Mitico sale sul palco è emozione pura...ricordo ancora le belle emozioni provate a San Siro...emozioni che rimangono indelebili...
@ Upupa: le foto migliori di Biagio sono quelle dove... non c'è Biagio! ;-)
RispondiElimina@ Wildspirit: grazie dell'applauso! :-)
(esco un attimo dalla pelliccia dell'orso e me lo godo...)