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venerdì 4 gennaio 2008

"Il vecchio e il mare" letto ai bambini

Oggi è una giornata dedicata ai libri: dopo aver parlato di Harry Potter, porto l'attenzione su un autore classico, nella fattispecie Ernest Hemingway.
Alzi la mano chi non ha ancora letto "Il vecchio e il mare"!

Ok, potete abbassarle, vedo che non siete in molti... ;-)
Ora, la domanda è: secondo voi "Il vecchio e il mare" è un romanzo adatto anche ad essere letto ai bambini?
La mia risposta è si.

Mio figlio ha sei anni, e più o meno da tre anni a questa parte l'ho abituato ad addormentarsi con la lettura (da parte mia) di una storia; ora sta iniziando a leggere da solo, ma voglio continuare ancora un po' con questa abitudine, dopotutto leggere per lui mi ha fatto riscoprire la bellezza di un bel libro prima di addormentarsi, un piacere che ho ritrovato dopo parecchi anni.
Prima di iniziare a leggere direttamente dai libri, gli raccontavo delle favole "a memoria", e a volte mi inventavo anche delle storie al momento (sono nati così i miei racconti brevi "il tonno con il buco nella pancia" e "lo gnomo del divano").

Una sera, non sapendo che storia inventare, mi ritornarono in mente le avventure di un vecchio pescatore che avevo parcheggiato da qualche parte nella memoria parecchi anni prima.
Iniziai così a narrare le vicende di un anziano signore di nome Santiago che viveva in un paesino sull'oceano dell'isola di Cuba, e che usciva in mare con la sua barchetta con la speranza di catturare un pesce enorme, un Marlin.
E dopo tante sofferenze ci riusciva! Il pesce più grosso che avesse mai visto nella sua lunga esistenza, ma che il mare si riprendeva subito, facendolo divorare dagli squali.
Ma il vecchio, nonostante la "sconfitta", ne usciva vincitore una volta ritornato al porto pur trascinando con sé, come unico trofeo della sua pesca, lo scheletro del Marlin, suscitando l'ammirazione e il rispetto di tutti i pescatori del paese.

Per alcune sere mio figlio volle che gli raccontassi le avventure del vecchio pescatore; la storia gli era talmente piaciuta che se, nel raccontarla, cambiavo qualche parola o qualche passaggio, mi correggeva immediatamente.
E così, lo scorso anno, all'età di cinque anni, gli lessi il romanzo: poche pagine per sera, e lui lo seguì appassionatamente.
E appena troverò una serata adatta, conto di vedere insieme a lui anche il film tratto dal romanzo
con Spencer Tracy, quello del 1958 in bianco e nero.

I bei romanzi non hanno età.

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