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martedì 31 marzo 2009

Fotografi nel web #77: Walt Mesk



Walt Mesk: chi è?
Sono fondamentalmente un maremmano... e la fotografia... la vivo da fotoamatore quando scatto 'casual', come puro mezzo espressivo (e qui c'è tutta la mia passione) quando si tratta di me, e come rigorosa professionalità nel caso di lavori su commissione. Anche se in linea di massima questi aspetti non sono mai veramente disgiunti... Comunque, sono una persona semplice di sani principii e moralità. Un po' lunatico ed estroverso quanto introverso. Insomma, un tipo da evitare... scherzo naturalmente!

Quando hai iniziato a fotografare?
Alle gite della scuola... e seriamente agli inizi degli anni '90.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Adesso spazio dal ritratto allo still-life, rigorosamente in studio. Tutto con la mia concettualità che non è solo in fotografia ma mi appartiene in ogni momento di una giornata.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Sono un autodidatta da sempre, in ogni cosa. Sono cresciuto fotograficamente a manuali e riviste del settore.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Questa domanda è alquanto difficile... ogni nome che farò ne escluderà a decine. Visto gli anni passati in camera oscura, cito Hansel Adams per tutto lo studio sul sistema zonale. Diane Arbus, che era molto avanti rispetto alla sua epoca... e poi due contemporanei, Erwin Olaf e La Chapelle.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Un po' di tutto, dalle manuali alla Yashica mat 124g 6x6 e poi Canon Eos5 e Leica. Ma con l'arrivo del nuovo millennio sono passato a Nikon. Adesso D2x e Fm3a... con ottiche Nikkor esclusivamente fisse.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Sono un ironico per natura, e non ho mai riso tanto come durante la preparazione e le prove allo specchio di "Oiler of bugs".


Anche se l'idea di fondo è in realtà drammatica trovo l'immagine veramente "demenziale". Ed è questa sorta di contrasto che mi soddisfa molto.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Sempre fotografie ma anche cinema, soprattutto corti... sempre ironico satirici, s'intende!

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si certo. Anche se sono circa due anni che non lo faccio. Generalmente faccio una collettiva annuale con il Photodigital Grosseto. Ma anche personali dove seleziono gli ambienti per l'esposizione.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
L'ultima pubblicazione è stata la prima di copertina di un libro fotografico stampato in Iran, 'Wandering around life'.
Tra l'altro proprio quella foto mi ha fatto vincere uno tra i pochi concorsi cui ho partecipato... ma i concorsi non fanno per me... proprio non ho la pazienza necessaria... insomma, non è esattamente quello che si dice il mio habitat naturale. Invece sono uscito spesso su quotidiani e riviste locali... ma forse il riconoscimento più grande è stato il milione di visite il primo giorno di pubblicazione su Repubblica.it!


Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non c'è un tempo preciso, ci sono periodi in cui non ne posso fare a meno, come un vulcano in eruzione... altri di quiete assoluta, in cui non ricordo nemmeno dove ho posato la macchina... Altri ancora in cui magari mi dedico con calma a studio e sperimentazione. Come ora ad esempio. Sto mettendo a punto alcuni effetti di luce e mi sto divertendo a creare delle specie di miniature ambientali. Ma non aggiungo altro...!

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Mi viene subito in mente "L'enigma di Festos".


Si può pensare ad un fotomontaggio, ma non lo è. Questa foto è una successione di autoscatti e stampe posizionate ed incorniciate in uno specchio dove come sfondo avevo messo un cartoncino nero per coprire tutta la superficie. Un autoscatto reso difficile anche dall'impossibilità di vedere, per via della benda. Avevo posto a fianco a me una sedia dove tenevo il quadro. Facevo partire il temporizzatore
dalla macchina posta sul cavalletto davanti a me, tiravo giù la benda sugli occhi, prendevo il quadro, mi posizionavo, e poi... lo scatto. Tutto in pochi secondi. Alla 25esima immagine, già esasperato, raggiunsi il culmine: si staccò l'immagine dallo specchio e venni fuori io col quadro in mano e la macchina sul cavalletto che si rifletteva. Roba da pazzi. La 26esima però... fu quella definitiva.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
A quanta strada ho percorso... e a quanta ne ho da fare.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.waltmesk.com

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Oggi nel mondo digitale si fa presto a fare buone foto. L'informazione viaggia velocissima ed internet è un grande manuale. Conoscere alla perfezione lo strumento, le basi, gli stili e le tecniche compositive è fondamentale. Imparare ad usare photoshop a livelli avanzati... e poi farne farne il minor uso possibile. A mio avviso si potrà essere sicuri di aver raggiunto un buon livello di esperienza quando si comincerà a scattare senza far uso dell'esposimetro in certe situazioni e aver già chiaro, nella propria testa, l'effetto della luce che avrà nell'immagine. La fotografia è puro divertimento, ma anche passione ed espressione di sè. Quindi, scattate, studiate, divertitivi... e se proprio volete, esprimetevi!








Fotografie: © Walt Mesk

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un abbraccio a Elena... e rimandendo in tema di fotografia, mi auguro che insieme si possa realizzare quel progetto fotografico, pensato recentemente.

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web

2 commenti:

  1. una straodinaria fantasia, una trascinante ironia.

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  2. Eccellente intuito....grande feeling....con la parte reale della fantasia...Grande artista

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