Mario Bucolo: chi è?
Da 25 anni faccio l'imprenditore ed il consulente, in particolar modo nel settore della cultura e del turismo. Come consulente mi occupo, a livello internazionale, di marketing e comunicazione per i musei, le arti ed il turismo culturale. L'anno scorso è uscito, negli States, il libro di riferimento per il settore, scritto dai fratelli Kotler e che mi vede tra gli autori ospiti. Da quasi due anni mi sto occupando, a livello professionale, anche di fotografia.
Quando hai iniziato a fotografare?
Da sempre ho avuto questa passione, ma devo dire che ho scattato più per ricordarmi i luoghi dove ero stato e per farli vedere a casa che per uno scopo specifico. Ho sempre prodotto quantità enormi di fotogrammi in ogni mio viaggio, con reflex o compatte a pellicola. Girando spesso da solo, gli scatti mi permettevano di condividere i luoghi visitati con gli amici e con i miei cari. Da 3/4 anni l'occhio è cambiato, non faccio più scatti da cartolina ma cerco di "incontrare" la giusta luce, ho iniziato - in modo naturale e spontaneo - ad accorgermi non solo del soggetto/monumento/paesaggio da fotografare ma anche dell'intorno. Man mano mi sono accorto di crescere, di realizzare degli scatti molto più belli e sensati. Di questa evoluzione si sono accorti i miei amici (alcuni anche fotografi professionisti) che, proiezione dopo proiezione, restavano sempre più affascinati non solo dai luoghi ma dal senso del racconto e dei luoghi reso dai miei scatti. Contemporaneamente la passione è andata aumentando e ad un certo punto ho deciso di scommettere su me stesso affiancando, con modestia ed umiltà, la professione di fotografo alla mia attività imprenditoriale e di consulenza.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Impazzisco per il genere landscape ma non ignoro gli scorci di città e la street photo così come le celebrazioni religiose. In generale mi definirei un travel photographer inserendovi, appunto, anche i settori street-photo, people e sense-of-place, con puntate di reportage (America's Cup, Maratona di New York, feste religiose, storm chasing). L'advertising e la moda non mi dispiacerebbero come settori ma preferirei trattarli a luce naturale, senza dannarmi per il set-up luci di uno studio.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, sono assolutamente autodidatta però divoro letteralmente ogni informazione, consiglio, trucco che trovo, per esempio, sul web e mi sento molto confortato dall'assistenza di Tau Visual. Poi ho comprato, negli USA, diversi libri specialistici, alcuni anche usati come libri di testo per esempio alla NYU. Mi nutro anche delle immagini di altri fotografi, sia sul web che su libri di foto. Adoro leggere libri scritti dagli stessi fotografi, ultimamente ho letto "L'immaginario dal vero" di H.Cartier-Bresson e sto leggendo "Meglio ladro che fotografo" di Ando Gilardi.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
In generale vado pazzo per il gruppo "Magnum", su tutti Bresson, Robert Capa, H. Erwitt ed il nostro Fernando Scianna che recentemente ho avuto modo di incontrare a New York (Erwitt) e Catania (Scianna). Anche Helmut Newton è tra i miei preferiti. Ma rilevante ed importante, Scianna e Seminerio inclusi, è la "scuola" siciliana con la tradizione di Giuseppe Leone ed i reportage di Fabrizio Villa, su tutti.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Varie reflex a pellicola e compatte, poi ho iniziato ad avere le prime digitali compresa la prima Canon a floppy disk nel 1986, poi la macchina digitale della Apple e poi varie compatte o addirittura microcamere. Poi la "rivoluzione" è avvenuta con l'acquisto della prima Sony a 5mpixel una DSC-100 rossa! Appena Sony ha lanciato l'Alpha 100 sono stato tra i primi acquirenti in Italia, comprando poi diversi obiettivi Minolta su Ebay. All'Alpha 100 ha seguito, non appena disponibile, l'Alpha 700 e sto prevedendo l'acquisto dell'Alpha 900 principalmente per il viewfinder "cinematografico" che ha. Uso principalmente la lente 18/200 Sony oppure un 50mm F1.7 ed un 24mm 2.8 Minolta o un 100/300 Sigma, ora sto acquistando il Tamron 70/200 f2.8 ed il 17/50 f2.8, ho acquistato anche una Minolta X300 usata sempre su Ebay. Per il "quotidiano" uso con soddisfazione una Panasonic Lx3 che porto sempre con me. Da qualche mese ho acquistato e fatto restaurare una Ikon Zeiss del 1936, portatile a soffietto, che uso con pellicola 6x9 (120) in B/N, una bella camera anche se complessa per la messa a fuoco (la foto è stata realizzata con questa fotocamera lo scorso febbraio).
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Quello dei tulipani nello spartitraffico di Park Av. a New York per la particolarità dell'effetto di questi tulipani trasparenti in mezzo ai grattacieli, quelli della sezione di storm chasing del maggio 2008 per i contrasti di luce, e le foto realizzate in Virginia nel novembre del 2007 per i colori incredibili dell'autunno. Proprio quando son stato a caccia di Tornado ho scattato Alone che mi dato diverse soddisfazioni a livello di concorsi.
Da 25 anni faccio l'imprenditore ed il consulente, in particolar modo nel settore della cultura e del turismo. Come consulente mi occupo, a livello internazionale, di marketing e comunicazione per i musei, le arti ed il turismo culturale. L'anno scorso è uscito, negli States, il libro di riferimento per il settore, scritto dai fratelli Kotler e che mi vede tra gli autori ospiti. Da quasi due anni mi sto occupando, a livello professionale, anche di fotografia.
Quando hai iniziato a fotografare?
Da sempre ho avuto questa passione, ma devo dire che ho scattato più per ricordarmi i luoghi dove ero stato e per farli vedere a casa che per uno scopo specifico. Ho sempre prodotto quantità enormi di fotogrammi in ogni mio viaggio, con reflex o compatte a pellicola. Girando spesso da solo, gli scatti mi permettevano di condividere i luoghi visitati con gli amici e con i miei cari. Da 3/4 anni l'occhio è cambiato, non faccio più scatti da cartolina ma cerco di "incontrare" la giusta luce, ho iniziato - in modo naturale e spontaneo - ad accorgermi non solo del soggetto/monumento/paesaggio da fotografare ma anche dell'intorno. Man mano mi sono accorto di crescere, di realizzare degli scatti molto più belli e sensati. Di questa evoluzione si sono accorti i miei amici (alcuni anche fotografi professionisti) che, proiezione dopo proiezione, restavano sempre più affascinati non solo dai luoghi ma dal senso del racconto e dei luoghi reso dai miei scatti. Contemporaneamente la passione è andata aumentando e ad un certo punto ho deciso di scommettere su me stesso affiancando, con modestia ed umiltà, la professione di fotografo alla mia attività imprenditoriale e di consulenza.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Impazzisco per il genere landscape ma non ignoro gli scorci di città e la street photo così come le celebrazioni religiose. In generale mi definirei un travel photographer inserendovi, appunto, anche i settori street-photo, people e sense-of-place, con puntate di reportage (America's Cup, Maratona di New York, feste religiose, storm chasing). L'advertising e la moda non mi dispiacerebbero come settori ma preferirei trattarli a luce naturale, senza dannarmi per il set-up luci di uno studio.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, sono assolutamente autodidatta però divoro letteralmente ogni informazione, consiglio, trucco che trovo, per esempio, sul web e mi sento molto confortato dall'assistenza di Tau Visual. Poi ho comprato, negli USA, diversi libri specialistici, alcuni anche usati come libri di testo per esempio alla NYU. Mi nutro anche delle immagini di altri fotografi, sia sul web che su libri di foto. Adoro leggere libri scritti dagli stessi fotografi, ultimamente ho letto "L'immaginario dal vero" di H.Cartier-Bresson e sto leggendo "Meglio ladro che fotografo" di Ando Gilardi.
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
In generale vado pazzo per il gruppo "Magnum", su tutti Bresson, Robert Capa, H. Erwitt ed il nostro Fernando Scianna che recentemente ho avuto modo di incontrare a New York (Erwitt) e Catania (Scianna). Anche Helmut Newton è tra i miei preferiti. Ma rilevante ed importante, Scianna e Seminerio inclusi, è la "scuola" siciliana con la tradizione di Giuseppe Leone ed i reportage di Fabrizio Villa, su tutti.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Varie reflex a pellicola e compatte, poi ho iniziato ad avere le prime digitali compresa la prima Canon a floppy disk nel 1986, poi la macchina digitale della Apple e poi varie compatte o addirittura microcamere. Poi la "rivoluzione" è avvenuta con l'acquisto della prima Sony a 5mpixel una DSC-100 rossa! Appena Sony ha lanciato l'Alpha 100 sono stato tra i primi acquirenti in Italia, comprando poi diversi obiettivi Minolta su Ebay. All'Alpha 100 ha seguito, non appena disponibile, l'Alpha 700 e sto prevedendo l'acquisto dell'Alpha 900 principalmente per il viewfinder "cinematografico" che ha. Uso principalmente la lente 18/200 Sony oppure un 50mm F1.7 ed un 24mm 2.8 Minolta o un 100/300 Sigma, ora sto acquistando il Tamron 70/200 f2.8 ed il 17/50 f2.8, ho acquistato anche una Minolta X300 usata sempre su Ebay. Per il "quotidiano" uso con soddisfazione una Panasonic Lx3 che porto sempre con me. Da qualche mese ho acquistato e fatto restaurare una Ikon Zeiss del 1936, portatile a soffietto, che uso con pellicola 6x9 (120) in B/N, una bella camera anche se complessa per la messa a fuoco (la foto è stata realizzata con questa fotocamera lo scorso febbraio).
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Quello dei tulipani nello spartitraffico di Park Av. a New York per la particolarità dell'effetto di questi tulipani trasparenti in mezzo ai grattacieli, quelli della sezione di storm chasing del maggio 2008 per i contrasti di luce, e le foto realizzate in Virginia nel novembre del 2007 per i colori incredibili dell'autunno. Proprio quando son stato a caccia di Tornado ho scattato Alone che mi dato diverse soddisfazioni a livello di concorsi.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Sto cercando di portare la mostra "Temi dal mondo" in altre location espositive sia italiane che estere. Sto lavorando alla sistemazione di un reportage che riguarda la città di New York sperando di poter fare una mostra a Manhattan. Sto lavorando anche ad un libro fotografico sul venerdì Santo a Pietraperzia, un paese in provincia di Enna dove il Cristo viene portato in processione su una trave di oltre 20mt, retta da oltre 400 strisce di seta tirate dai fedeli, molto suggestivo. Ho vari altri progetti sia per uso editoriale che espositivo che sto cercando di preparare. Poi cerco sempre di migliorarmi, di partecipare a nuovi concorsi ma soprattutto di porre le basi per far della fotografia il mio lavoro principale, da qui a 5 anni.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
L'11 novembre 2008 ho inaugurato, a Catania, la mia prima mostra "Temi dal Mondo", addirittura una personale che ho curato dalla progettazione all'allestimento fin alla cura delle didascalie. 10 quadri per 10 temi, dalle Città del mondo agli alberi, dallo storm chasing alla maratona di New York, da San Francisco alle luci urbane delle città. Dalle foto dal cielo alle persone del mondo. In ogni quadro dalle 9 alle 11 fotografie in formato 20x30. E poi 5 stampe singole, 60x40, di altrettante foto in qualche modo attinenti ai temi. Nelle didascalie dei dieci quadri tematici ho riportato frasi di Ferdinando Scianna e di H.C. Bresson. La mostra, aperta per 15 giorni, è stata ospitata dalla galleria PArtè, uno spazio d'arte ricavato nel piano nobile di un antico palazzo, sopra ad un ristorante molto elegante. Ho scelto questo ristorante-galleria anche per iniziare ad 'educare' il pubblico catanese alla fotografia sperando che i clienti del ristorante sarebbero stati incuriositi ed attratti dalle foto in mostra. E così effettivamente è stato con un gran successo di pubblico, a partire dall'inaugurazione che è stata tra le più partecipate a Catania.
Lo scorso aprile ho inaugurato la mia seconda mostra personale "Onde di Barocco in Festa", una trentina di fotografie divise in 3 temi principali: Mare, Barocco e festa di Sant'Agata. L'intera mostra era "dominata" da una foto, base 150cm, dell'Etna innevato, ripreso in notturna e con l'eruzione che ne squarciava un fianco.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Il riconoscimento di maggior rilievo è anche il più recente, la mia foto Alone (un cane che si aggira tra le rovine della casa dove la sua famiglia ha trovato la morte per un Tornado) ha ricevuto l'Honor Mention all'IPA (International Photographics Awards) di Los Angeles, nella sezione Feature Story Pro. La stessa foto, in coppia con un'altra similare mi è valso invece il riconoscimento di "Autore segnalato" al PremoFotografico 2008 organizzato da Tau Visual, con pubblicazione sul libro del concorso. Altre 4 fotografie, sempre scattate durante la caccia ai Tornado, sono entrate in shortlist nella categoria Joy al Travel Photography of te Year 2008. Altre foto in shortlist nelle edizioni 2007 e 2008 del concorso internazionale bandito dall'Acaf di Catania, e co-promosso dal Parlamento della Regione Sicilia, sui diritti dell'uomo. Sono inoltre rientrato tra gli "autori finalisti" nell'edizione 2009 del premiofotografico.org.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Da settembre 2007 a maggio 2008 ho passato molto tempo sul campo a fotografare all'estero. Negli ultimi mesi mi sono concentrato sull'ambito territoriale della Sicilia e su alcune celebrazioni religiose (sto lavorando ad un libro sul venerdì Santo a Pietraperzia in provincia di Enna). Anche quando, purtroppo, non riesco a stare in giro per fotografare, ogni giorno dedico almeno 90 minuti navigando tra siiti internet e blog attinenti la fotografia.
Raccontaci qualche episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
In primis l'adrenalina al massimo durante la caccia ai Tornado, ogni giorno circa 500miglia in van per spostarci sui "campi di caccia". Le sirene di allarme suonavano, la gente scappava e noi invece ci infilavamo nella tempesta, sempre con occhio vigile al radar di bordo. Ma anche i match di America's cup svoltisi a Trapani, la prima volta che stavo in barca per così tanto tempo e con un mare veramente tempestoso, alla fine dopo aver vomitato anche l'anima mi sono abituato. E poi l'incredibile fortuna che ho sugli aerei di linea, quando passano sopra qualche città ed io riesco a fare fotografie stupende su New York, Parigi, San Francisco, l'Etna, le isole Eolie e lo stretto di Messina.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso soprattutto ai posti dove sono stato, alle emozioni vissute ed a quel che ho fatto prima e dopo le foto realizzate ed alle persone con le quali mi trovavo. Principalmente sono dei bei ricordi.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Sul mio sito www.mariobucolo.info
ho anche un news/blog sulla fotografia
http://moreaboutphotography.blogspot.com/
e naturalmente un profilo ed una pagina su FaceBook, poi sono presente anche su Lightstalkers
Da ora anche su iFolio un'interessante applicazione per iPhone; invito a vedere anche lì il mio portfolio e magari a registrarlo tra i favorites così da incrementare il numero dei miei "fan".
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Fregarsene di tutti quelli che si concentrano solo ed esclusivamente sull'aspetto tecnico della fotografia e non sulle emozioni suscitate e/o sui fatti raccontati. Così come diffidare da chi in uno scatto da strada, senza alcuna posa o studio, poi va a vederci la Z tracciata dalla strada o la Y creata dai personaggi... ma per favore... sono solo esercizi mentali a posteriori. Scianna dice che la fotografia è fatta da un 10% di talento, un 10% di fortuna e l'80% di lavoro. Io rimodulerei il concetto assegnando il 40% al talento, il 20% alla fortuna ed il restante 40% al lavoro ma fortemente contaminato dal marketing. Se mi si permette, con modestia, anche un consiglio sullo sconsiderato uso del bianco e nero, o si scatta in pellicola usandone una proprio in b/n oppure reputo assurdo convertire in b/n una fotografia digitale che, per sua natura, nasce proprio a colori. Toscani dice che si scatta in b/n per ignoranza del problema cromatico. Io non sono così estremo, mi piace il b/n ma quando è originale, non quando si tratta di una mera trasformazione di un'immagine nata a colori o quando si usa solo per seguire la moda o per sentirsi fighi!
Fotografie: © Mario Bucolo Photography
Sto cercando di portare la mostra "Temi dal mondo" in altre location espositive sia italiane che estere. Sto lavorando alla sistemazione di un reportage che riguarda la città di New York sperando di poter fare una mostra a Manhattan. Sto lavorando anche ad un libro fotografico sul venerdì Santo a Pietraperzia, un paese in provincia di Enna dove il Cristo viene portato in processione su una trave di oltre 20mt, retta da oltre 400 strisce di seta tirate dai fedeli, molto suggestivo. Ho vari altri progetti sia per uso editoriale che espositivo che sto cercando di preparare. Poi cerco sempre di migliorarmi, di partecipare a nuovi concorsi ma soprattutto di porre le basi per far della fotografia il mio lavoro principale, da qui a 5 anni.
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
L'11 novembre 2008 ho inaugurato, a Catania, la mia prima mostra "Temi dal Mondo", addirittura una personale che ho curato dalla progettazione all'allestimento fin alla cura delle didascalie. 10 quadri per 10 temi, dalle Città del mondo agli alberi, dallo storm chasing alla maratona di New York, da San Francisco alle luci urbane delle città. Dalle foto dal cielo alle persone del mondo. In ogni quadro dalle 9 alle 11 fotografie in formato 20x30. E poi 5 stampe singole, 60x40, di altrettante foto in qualche modo attinenti ai temi. Nelle didascalie dei dieci quadri tematici ho riportato frasi di Ferdinando Scianna e di H.C. Bresson. La mostra, aperta per 15 giorni, è stata ospitata dalla galleria PArtè, uno spazio d'arte ricavato nel piano nobile di un antico palazzo, sopra ad un ristorante molto elegante. Ho scelto questo ristorante-galleria anche per iniziare ad 'educare' il pubblico catanese alla fotografia sperando che i clienti del ristorante sarebbero stati incuriositi ed attratti dalle foto in mostra. E così effettivamente è stato con un gran successo di pubblico, a partire dall'inaugurazione che è stata tra le più partecipate a Catania.
Lo scorso aprile ho inaugurato la mia seconda mostra personale "Onde di Barocco in Festa", una trentina di fotografie divise in 3 temi principali: Mare, Barocco e festa di Sant'Agata. L'intera mostra era "dominata" da una foto, base 150cm, dell'Etna innevato, ripreso in notturna e con l'eruzione che ne squarciava un fianco.
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Il riconoscimento di maggior rilievo è anche il più recente, la mia foto Alone (un cane che si aggira tra le rovine della casa dove la sua famiglia ha trovato la morte per un Tornado) ha ricevuto l'Honor Mention all'IPA (International Photographics Awards) di Los Angeles, nella sezione Feature Story Pro. La stessa foto, in coppia con un'altra similare mi è valso invece il riconoscimento di "Autore segnalato" al PremoFotografico 2008 organizzato da Tau Visual, con pubblicazione sul libro del concorso. Altre 4 fotografie, sempre scattate durante la caccia ai Tornado, sono entrate in shortlist nella categoria Joy al Travel Photography of te Year 2008. Altre foto in shortlist nelle edizioni 2007 e 2008 del concorso internazionale bandito dall'Acaf di Catania, e co-promosso dal Parlamento della Regione Sicilia, sui diritti dell'uomo. Sono inoltre rientrato tra gli "autori finalisti" nell'edizione 2009 del premiofotografico.org.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Da settembre 2007 a maggio 2008 ho passato molto tempo sul campo a fotografare all'estero. Negli ultimi mesi mi sono concentrato sull'ambito territoriale della Sicilia e su alcune celebrazioni religiose (sto lavorando ad un libro sul venerdì Santo a Pietraperzia in provincia di Enna). Anche quando, purtroppo, non riesco a stare in giro per fotografare, ogni giorno dedico almeno 90 minuti navigando tra siiti internet e blog attinenti la fotografia.
Raccontaci qualche episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
In primis l'adrenalina al massimo durante la caccia ai Tornado, ogni giorno circa 500miglia in van per spostarci sui "campi di caccia". Le sirene di allarme suonavano, la gente scappava e noi invece ci infilavamo nella tempesta, sempre con occhio vigile al radar di bordo. Ma anche i match di America's cup svoltisi a Trapani, la prima volta che stavo in barca per così tanto tempo e con un mare veramente tempestoso, alla fine dopo aver vomitato anche l'anima mi sono abituato. E poi l'incredibile fortuna che ho sugli aerei di linea, quando passano sopra qualche città ed io riesco a fare fotografie stupende su New York, Parigi, San Francisco, l'Etna, le isole Eolie e lo stretto di Messina.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso soprattutto ai posti dove sono stato, alle emozioni vissute ed a quel che ho fatto prima e dopo le foto realizzate ed alle persone con le quali mi trovavo. Principalmente sono dei bei ricordi.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Sul mio sito www.mariobucolo.info
ho anche un news/blog sulla fotografia
http://moreaboutphotography.blogspot.com/
e naturalmente un profilo ed una pagina su FaceBook, poi sono presente anche su Lightstalkers
Da ora anche su iFolio un'interessante applicazione per iPhone; invito a vedere anche lì il mio portfolio e magari a registrarlo tra i favorites così da incrementare il numero dei miei "fan".
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Fregarsene di tutti quelli che si concentrano solo ed esclusivamente sull'aspetto tecnico della fotografia e non sulle emozioni suscitate e/o sui fatti raccontati. Così come diffidare da chi in uno scatto da strada, senza alcuna posa o studio, poi va a vederci la Z tracciata dalla strada o la Y creata dai personaggi... ma per favore... sono solo esercizi mentali a posteriori. Scianna dice che la fotografia è fatta da un 10% di talento, un 10% di fortuna e l'80% di lavoro. Io rimodulerei il concetto assegnando il 40% al talento, il 20% alla fortuna ed il restante 40% al lavoro ma fortemente contaminato dal marketing. Se mi si permette, con modestia, anche un consiglio sullo sconsiderato uso del bianco e nero, o si scatta in pellicola usandone una proprio in b/n oppure reputo assurdo convertire in b/n una fotografia digitale che, per sua natura, nasce proprio a colori. Toscani dice che si scatta in b/n per ignoranza del problema cromatico. Io non sono così estremo, mi piace il b/n ma quando è originale, non quando si tratta di una mera trasformazione di un'immagine nata a colori o quando si usa solo per seguire la moda o per sentirsi fighi!
Fotografie: © Mario Bucolo Photography
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Devo dire che l'impulso principale a far della fotografia qualcosa più che un hobby è venuto dai miei amici, da chi vedeva le foto dei miei viaggi e mi diceva che avevo saputo trasmettergli la stessa emozione dell'esser sul luogo ed anche qualcosa in più. Quindi il ringraziamento va a loro, ma in primis a mio padre che da sempre fa delle belle foto sin dalla sua vecchia Zeiss... distrutta un giorno di tanti anni fa precipitando dalla grande diga olandese... Un ringraziamento anche agli amici fotografi che, con le loro critiche ed i loro suggerimenti mi aiutano a crescere.
Devo dire che l'impulso principale a far della fotografia qualcosa più che un hobby è venuto dai miei amici, da chi vedeva le foto dei miei viaggi e mi diceva che avevo saputo trasmettergli la stessa emozione dell'esser sul luogo ed anche qualcosa in più. Quindi il ringraziamento va a loro, ma in primis a mio padre che da sempre fa delle belle foto sin dalla sua vecchia Zeiss... distrutta un giorno di tanti anni fa precipitando dalla grande diga olandese... Un ringraziamento anche agli amici fotografi che, con le loro critiche ed i loro suggerimenti mi aiutano a crescere.
Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web
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