Carlo Longarini: chi è?
La prima domanda e già sono in difficoltà. Non sono abituato a parlare di me stesso e quindi mi resta un po’ difficile far capire chi sono. Un po’ perché non sono molto bravo a scrivere, ma soprattutto perchè dal punto di vista fotografico è difficile definirmi. Sono poco più di un principiante ma comunque in continua evoluzione. Direi che è più facile farsi un’idea di chi sono dando un’occhiata alle mie gallerie fotografiche (Micromosso, Flickr). Alcune foto riuscite, altre con errori, qualcuna addirittura completamente sbagliata... Ci sono foto scattate solo a scopo didattico, foto concepite con la voglia di comunicare qualcosa ed altre realizzate esclusivamente per dare libero sfogo alla mia vena creativa. Dal punto di vista personale posso dire che il mio carattere ha molte sfaccettature. Sincero, indipendente, a volte spirito libero, a volte scanzonato e goliardico, altre rompi balle, sempre critico con me stesso, con la fotografia ho scoperto una nuova valvola di sfogo per mantenere un equilibrio personale. Resta comunque il fatto che il motivo principale per cui coltivo questo hobby è che con la fotocamera, io mi diverto!! Per il resto devo dire onestamente il termine "fotografo" non è il vocabolo più adatto per descrivermi. Un po’ per rispetto di chi per anni ha faticato per costruire una certa professionalità che non mi appartiene ed un po’ perché trovo limitante il fatto di inquadrarmi in categoria specifica. Ah, ho 37 anni e i miei studi sono prettamente "tecnici".
Quando hai iniziato a fotografare?
Mi sono appassionato alla fotografia da circa 3 anni, non di più. La fotografia per come si vede dall’esterno l’ho sempre odiata. La figura del fotografo che ha uno studio in centro e viene a scuola a fare la foto di classe con un’astronave in mano non mi è mai andata a genio. Con l’occhio che avevo qualche anno fa, i fotografi erano dei tipi strani che si presentavano alle comunioni, ai matrimoni etc., mettendo tutti in fila costringendoti a sorridere. E poi che fame ad aspettare gli sposi che si imboscavano a fare le foto! Due cocomeri, "e mettiti così e mettiti cosà", insomma non amavo la categoria. Per farla breve, io quando vedevo un tipo buffo che si rotolava in terra per fare una foto ad un sasso, ero uno molto tentato di sporgermi dal finestrino dell’auto ed urlare: "fotografami sta m...!!!". E poi 'sti Giapponesi che fotografano di tutto... insomma lo vedevo come un ambiente troppo impostato ed artificiale. Chiaramente, non c’era amore. Per lavoro poi, mi si è presentata la necessità di comprare una reflex con un 8mm Sigma fisheye. In pratica, senza sapere né cosa fosse il tempo di scatto né il diaframma, assemblavo una serie di foto che mi permetteva di realizzare dei "virtual tour" da inserire in vari siti commerciali. Le prime foto le ho scaz...volate proprio, ma ovviamente facendo di necessità virtù, piano piano sono riuscito ad affinare la tecnica. Ovviamente stavo sempre attento a non rotolarmi per terra perché, insomma, sapevo cosa mi sarebbe potuto succedere!! Ero bravo, molto bravo, infatti di lì a poco ho cambiato lavoro e mi sono trovato con questo oggetto tanto odiato tra le mani. Li è cominciato tutto. Con in mente il fotografo con il papillon che passava di locale in locale per venderti una foto che mai nessuno ha voluto, ho iniziato ad uscire di nascosto cercando di creare qualche scatto decente. Cose semplici, magari viste in rete. Da lì ho scoperto un lato della fotografia che non conoscevo ed ho iniziato ad appassionarmi. Un giorno mi è stato chiesto di partecipare a qualche contest in un sito per principianti e la frequenza delle mie battute fotografiche è aumentata. Non solo, competitivo come sono ho iniziato a studiare per non arrivare ultimo. Adesso non faccio più contest ma non ho più smesso di fotografare. Anzi, mi sono rotolato varie volte in terra e qualche screanzato si è permesso di dirmi: "fotografami sta m...!!!". Che gentaccia, non si sa più dove andremo a finire!! [...]
La prima domanda e già sono in difficoltà. Non sono abituato a parlare di me stesso e quindi mi resta un po’ difficile far capire chi sono. Un po’ perché non sono molto bravo a scrivere, ma soprattutto perchè dal punto di vista fotografico è difficile definirmi. Sono poco più di un principiante ma comunque in continua evoluzione. Direi che è più facile farsi un’idea di chi sono dando un’occhiata alle mie gallerie fotografiche (Micromosso, Flickr). Alcune foto riuscite, altre con errori, qualcuna addirittura completamente sbagliata... Ci sono foto scattate solo a scopo didattico, foto concepite con la voglia di comunicare qualcosa ed altre realizzate esclusivamente per dare libero sfogo alla mia vena creativa. Dal punto di vista personale posso dire che il mio carattere ha molte sfaccettature. Sincero, indipendente, a volte spirito libero, a volte scanzonato e goliardico, altre rompi balle, sempre critico con me stesso, con la fotografia ho scoperto una nuova valvola di sfogo per mantenere un equilibrio personale. Resta comunque il fatto che il motivo principale per cui coltivo questo hobby è che con la fotocamera, io mi diverto!! Per il resto devo dire onestamente il termine "fotografo" non è il vocabolo più adatto per descrivermi. Un po’ per rispetto di chi per anni ha faticato per costruire una certa professionalità che non mi appartiene ed un po’ perché trovo limitante il fatto di inquadrarmi in categoria specifica. Ah, ho 37 anni e i miei studi sono prettamente "tecnici".
Quando hai iniziato a fotografare?
Mi sono appassionato alla fotografia da circa 3 anni, non di più. La fotografia per come si vede dall’esterno l’ho sempre odiata. La figura del fotografo che ha uno studio in centro e viene a scuola a fare la foto di classe con un’astronave in mano non mi è mai andata a genio. Con l’occhio che avevo qualche anno fa, i fotografi erano dei tipi strani che si presentavano alle comunioni, ai matrimoni etc., mettendo tutti in fila costringendoti a sorridere. E poi che fame ad aspettare gli sposi che si imboscavano a fare le foto! Due cocomeri, "e mettiti così e mettiti cosà", insomma non amavo la categoria. Per farla breve, io quando vedevo un tipo buffo che si rotolava in terra per fare una foto ad un sasso, ero uno molto tentato di sporgermi dal finestrino dell’auto ed urlare: "fotografami sta m...!!!". E poi 'sti Giapponesi che fotografano di tutto... insomma lo vedevo come un ambiente troppo impostato ed artificiale. Chiaramente, non c’era amore. Per lavoro poi, mi si è presentata la necessità di comprare una reflex con un 8mm Sigma fisheye. In pratica, senza sapere né cosa fosse il tempo di scatto né il diaframma, assemblavo una serie di foto che mi permetteva di realizzare dei "virtual tour" da inserire in vari siti commerciali. Le prime foto le ho scaz...volate proprio, ma ovviamente facendo di necessità virtù, piano piano sono riuscito ad affinare la tecnica. Ovviamente stavo sempre attento a non rotolarmi per terra perché, insomma, sapevo cosa mi sarebbe potuto succedere!! Ero bravo, molto bravo, infatti di lì a poco ho cambiato lavoro e mi sono trovato con questo oggetto tanto odiato tra le mani. Li è cominciato tutto. Con in mente il fotografo con il papillon che passava di locale in locale per venderti una foto che mai nessuno ha voluto, ho iniziato ad uscire di nascosto cercando di creare qualche scatto decente. Cose semplici, magari viste in rete. Da lì ho scoperto un lato della fotografia che non conoscevo ed ho iniziato ad appassionarmi. Un giorno mi è stato chiesto di partecipare a qualche contest in un sito per principianti e la frequenza delle mie battute fotografiche è aumentata. Non solo, competitivo come sono ho iniziato a studiare per non arrivare ultimo. Adesso non faccio più contest ma non ho più smesso di fotografare. Anzi, mi sono rotolato varie volte in terra e qualche screanzato si è permesso di dirmi: "fotografami sta m...!!!". Che gentaccia, non si sa più dove andremo a finire!! [...]
L'intervista continua su Fotografi nel Web
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