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martedì 4 settembre 2007

oggi Scamarcio è come l’oro...

E' uscito ormai dal 24 agosto in tutta Italia il film "Prova a volare", opera cinematografica di esordio del senigalliese Lorenzo Cicconi Massi, girata nel 2003.
La pellicola è interpretata da Riccardo Scamarcio, Alessandra Mastronardi, Antonio Catania ed Ennio Fantastichini.
Ne avevo già parlato qua.
Ma ho trovato questo articolo su IlGiornale.it: non è recentissimo, ma fa capire alcune cose riguardo "la star" del film...



«Non mi nascondo la verità. Il film esce solo perché Scamarcio ha successo», ammette il regista, oggi quarantenne. Non sono stati tre anni facili per lui. Prova a volare fu proposto alle maggiori case di distribuzione, ma non se ne fece niente. Solo Paolo Ferrari della Warner Bros si degnò di telefonargli per motivare il rifiuto. Intanto cresceva la fama di Scamarcio, i produttori facevano a gara per assicurarselo, le ragazzine impazzivano. Così il film è stato ripreso in mano, s'è trovato un nuovo titolo, e il 24, dopo un'anteprima a Senigallia, verrà presentato a Roma alla presenza degli attori. Tutti tranne Scamarcio: non disponibile.

«Un po' mi dispiace, certo. Ma continuo a pensare che Riccardo sia un bravo attore, duttile, dotato di uno sguardo accattivante. Ha saputo distaccarsi da un certo cliché che rischiava di imprigionarlo», confessa signorilmente Cicconi Massi. Scelto tra una quindicina di candidati, Scamarcio si impose quasi subito, «per la forza dei suoi occhi», anche «per una certa aria mite, da giovane uomo che subisce gli eventi». Certo, l'Alessandro di Prova a volare sembrerà acerbo, con quei capelli corti, la camicia azzurrina e l'aria da ragazzo perbene, alle sua fan odierne. «Sul set fu complice, attento, disposto a discutere delle sfumature del personaggio. Poi non so che cosa sia successo. Sarà rimasto deluso del film. Peccato. Avrei voluto parlargli, ma non so nemmeno come raggiungerlo», si duole il regista.

Girato in sole sei settimane tra Senigallia, Jesi, Ostra e Irsina, al confine tra Puglia e Basilicata, Prova a volare si propone, nelle intenzioni dell'autore, come «una storia di ribellione nei confronti di chi pretende di scegliere per te», come «una ballata col vento tra i capelli». Certo l'epilogo è zuccheroso, un po' da Mulino bianco, il dilemma della ragazza incinta viene risolto alla svelta, tutto si aggiusta in una chiave di ruspante marchigianità. Però Scamarcio, come sussurra Gloria, ha «gli occhi buoni, anche belli»: e tanto basta.

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