Qualche sera fa, cercando di addormentare i miei figli, ormai preso dal panico perchè sembrava che nemmeno il sonnifero da elefanti potesse avere un benché minimo effetto su quei diavoletti, iniziai ad incastrare mentalmente un po' di frasi a casaccio e venne fuori questa specie di favola.......
Dunque, dicevo... c'era una volta un tonno.
Era un tonno non troppo cresciuto e per questo tutti lo chiamavavo To(n)nino ;-)
Una mattina si svegliò, si stropicciò gli occhi con le pinne, si stiracchiò la coda, si lavò il viso (i pesci lavano il viso quando scendono dal letto? boh!) e, come tutte le mattine, si diresse verso la barriera corallina per fare colazione.
Tornò con la memoria per un attimo allo strano sogno fatto quella notte, ma non riuscendo a ricordarsi da subito tutti i dettagli, non gli diede peso e non ci pensò più.
"Ammazza che fame che ho stamattina, sento un buco allo stomaco..." pensò tra sé e sé mentre nuotava tranquillamente.
Che strana sensazione, oltre ad avere fame il suo stomaco faceva anche degli strani rumori, dei gorgoglii, come se fosse pieno d'acqua...
Il tonno si portò le pinne alla pancia per massaggiarla un po' e... "Omammatonnara! che fine ha fatto la mia pancia???" esclamò sbalordito!!
La pancia non c'era più, c'era solo un buco perfettamente rotondo che lo trapassava da parte a parte, da fianco a fianco, e contorcendosi riuscì a vederci attraverso!
Fece un urlo per lo spavento, non era possibile una cosa del genere, cosa gli era mai successo??
Tremava come una foglia, pensare di rivedere quel buco anche solo per un attimo lo terrorizzava e gli faceva accapponare tutte le squame, brrrrrrr....!!
Mentre tremava ebbe un lampo di memoria... il sogno!!!
Il sogno che fece quella notte, era stranissimo, ma... e se per qualche strana coincidenza non fosse stato tutto un sogno, ma fosse realmente accaduto e fosse lui a pensare di averlo solamente sognato?
Il cervello quasi gli friggeva mentre si sforzava di ricordare, ma infine riuscì a ricostruire ciò che aveva sognato (e forse realmente vissuto), dunque: ricordò il passaggio di una barca, lassù in alto, che mascherò per alcuni attimi i raggi della luna impedendogli di vedere bene all'intorno, poi sentì di essere finito in una rete insieme ad altri tonni, a quel punto si ritrovò sbatacchiato sopra un bancone di legno, si sentì afferrato da due mani forti e nodose, e vide un altro umano che dirigeva verso la sua pancia una cosa più o meno rotonda, forse un cilindro vuoto di metallo, subito dopo sentì un forte dolore al ventre, poi vide quello stesso cilindro che ritornava verso l'alto ma stavolta era pieno di... non vedeva bene, ma sembrava... carne di tonno... la sua carne!!!! e poi le mani che lo trattenevano lo lanciarono fuori dalla barca, si sentì in volo e poi l'impatto con l'acqua gli fece chiudere gli occhi, dopodiché solo un ricordo buio.....
"Mi hanno rubato la pancia!!" esclamò a quel punto "...aiuto, aiuto, mi hanno rubato la pancia!! aiutatemi!" iniziò a gridare in lungo e in largo.
Era disperato, ma lentamente la disperazione cedette il passo alla determinazione di riavere la sua pancia, ed iniziò a studiare un piano.
Quella sera il tonno non si addormentò, ma aspettò pazientemente di rivedere la barca della notte prima e allora, lesto lesto, si intrufolò nella rete portata a strascico e già bella piena di altri pesci che tentavano di sfuggire alla cattura.
Venne sbatacchiato come la sera prima su un bancone di legno, afferrato dalle stesse mani forti e nodose e sentì l'umano che diceva "Hei, questo ha un buco nella pancia, non c'è niente da mettere in scatola! Mettiamolo nella cassetta del pesce che andrà venduto in pescheria..." e così si ritrovò stretto stretto come una sardina immezzo ad altri pesci terrorizzati, ricoperto di ghiaccio, e al buio in un furgone in viaggio verso la pescheria all'ingrosso.
Forse si addormentò, anzi sicuramente dormì perchè quando rivide la luce era bello steso su un bancone del supermercato sotto ai fari, e con la gente che gli passava davanti, lo scrutavano e vedendolo senza pancia chiedevano di acquistare i pesci al suo fianco (era un controsenso, ma si sentì fortunato ad avere un buco nella pancia).
Zitto zitto, quatto quatto, approfittando di un momento senza umani nei paraggi, saltò giù dal bancone e iniziò a saltellare in giro per gli scaffali cercando la sua pancia.
Dove avrebbe mai potuto trovarla? Passò nel reparto casalinghi e non c'era, poi nel reparto detersivi ma anche lì non c'era, fece il giro nel reparto gelati, in quello della biancheria e dei formaggi e salumi, ma anche lì non c'era.
Era quasi in preda allo sconforto quando saltellò nel reparto sottaceti ed alimenti in scatola.
La sua attenzione venne attirata da delle colonne di metallo con strani disegni intorno, tipo... pesci! Sì, quelle erano sardine, e quei disegni su quei cilindri erano dei tonni, evviva!
Aveva trovato delle scatole rotonde uguali uguali a quella che le aveva rubato la pancia, e preso dall'euforia fece un salto e con la coda diede un colpo alla colonna di scatole che rotolarono a terra.
Ora si trattava solo di scegliere, in base al colore e al diametro... questa no, quest'altra nemmeno, questa... "Ecco, questa mi piace!" esclamò felice.
Posò la scatoletta a terra, le si accasciò sopra voltandosi di lato e quando si rialzò la scatoletta occupava perfettamente il buco nella pancia, gli calzava proprio a pennello, era luccicante e (diciamolo) lo faceva sembrare proprio un figurino!
Saltellando si diresse al reparto abbigliamento, dove stette un buon quarto d'ora in camerino a specchiarsi guardandosi da diverse prospettive.
Era soddisfatto, ma... ora il problema era come ritornare al mare.
E già, come poteva fare?
Pensa pensa pensa, vide un bimbo che si dirigeva verso lo scaffale dei giocattoli, lo udì conversare con la mamma e sentì che stava richiedendo un secchiello, una paletta e delle formine per giocare in spiaggia.
Ma sì! Con due saltelli fu sullo scaffale dei giochi, si nascose dentro un secchiello e poco dopo si ritrovò in viaggio verso la spiaggia insieme ad un bimbo felice quanto lui.
Che bello rivedere il mare!
Fece giusto quattro salti, un tuffo in acqua e pochi minuti dopo rivide la sua casa, stanco ma soddisfatto, con la sua bella pancia luccicante.
E quella notte dormì tranquillo perchè grazie al metallo che lo rendeva più pesante facendolo stare ben fermo sul fondo del mare, non correva più il rischio di finire nelle reti dei pescatori. :-)
Fonte foto: dalla rete.
Dunque, dicevo... c'era una volta un tonno.
Era un tonno non troppo cresciuto e per questo tutti lo chiamavavo To(n)nino ;-)
Una mattina si svegliò, si stropicciò gli occhi con le pinne, si stiracchiò la coda, si lavò il viso (i pesci lavano il viso quando scendono dal letto? boh!) e, come tutte le mattine, si diresse verso la barriera corallina per fare colazione.
Tornò con la memoria per un attimo allo strano sogno fatto quella notte, ma non riuscendo a ricordarsi da subito tutti i dettagli, non gli diede peso e non ci pensò più.
"Ammazza che fame che ho stamattina, sento un buco allo stomaco..." pensò tra sé e sé mentre nuotava tranquillamente.
Che strana sensazione, oltre ad avere fame il suo stomaco faceva anche degli strani rumori, dei gorgoglii, come se fosse pieno d'acqua...
Il tonno si portò le pinne alla pancia per massaggiarla un po' e... "Omammatonnara! che fine ha fatto la mia pancia???" esclamò sbalordito!!
La pancia non c'era più, c'era solo un buco perfettamente rotondo che lo trapassava da parte a parte, da fianco a fianco, e contorcendosi riuscì a vederci attraverso!
Fece un urlo per lo spavento, non era possibile una cosa del genere, cosa gli era mai successo??
Tremava come una foglia, pensare di rivedere quel buco anche solo per un attimo lo terrorizzava e gli faceva accapponare tutte le squame, brrrrrrr....!!
Mentre tremava ebbe un lampo di memoria... il sogno!!!
Il sogno che fece quella notte, era stranissimo, ma... e se per qualche strana coincidenza non fosse stato tutto un sogno, ma fosse realmente accaduto e fosse lui a pensare di averlo solamente sognato?
Il cervello quasi gli friggeva mentre si sforzava di ricordare, ma infine riuscì a ricostruire ciò che aveva sognato (e forse realmente vissuto), dunque: ricordò il passaggio di una barca, lassù in alto, che mascherò per alcuni attimi i raggi della luna impedendogli di vedere bene all'intorno, poi sentì di essere finito in una rete insieme ad altri tonni, a quel punto si ritrovò sbatacchiato sopra un bancone di legno, si sentì afferrato da due mani forti e nodose, e vide un altro umano che dirigeva verso la sua pancia una cosa più o meno rotonda, forse un cilindro vuoto di metallo, subito dopo sentì un forte dolore al ventre, poi vide quello stesso cilindro che ritornava verso l'alto ma stavolta era pieno di... non vedeva bene, ma sembrava... carne di tonno... la sua carne!!!! e poi le mani che lo trattenevano lo lanciarono fuori dalla barca, si sentì in volo e poi l'impatto con l'acqua gli fece chiudere gli occhi, dopodiché solo un ricordo buio.....
"Mi hanno rubato la pancia!!" esclamò a quel punto "...aiuto, aiuto, mi hanno rubato la pancia!! aiutatemi!" iniziò a gridare in lungo e in largo.
Era disperato, ma lentamente la disperazione cedette il passo alla determinazione di riavere la sua pancia, ed iniziò a studiare un piano.
Quella sera il tonno non si addormentò, ma aspettò pazientemente di rivedere la barca della notte prima e allora, lesto lesto, si intrufolò nella rete portata a strascico e già bella piena di altri pesci che tentavano di sfuggire alla cattura.
Venne sbatacchiato come la sera prima su un bancone di legno, afferrato dalle stesse mani forti e nodose e sentì l'umano che diceva "Hei, questo ha un buco nella pancia, non c'è niente da mettere in scatola! Mettiamolo nella cassetta del pesce che andrà venduto in pescheria..." e così si ritrovò stretto stretto come una sardina immezzo ad altri pesci terrorizzati, ricoperto di ghiaccio, e al buio in un furgone in viaggio verso la pescheria all'ingrosso.
Forse si addormentò, anzi sicuramente dormì perchè quando rivide la luce era bello steso su un bancone del supermercato sotto ai fari, e con la gente che gli passava davanti, lo scrutavano e vedendolo senza pancia chiedevano di acquistare i pesci al suo fianco (era un controsenso, ma si sentì fortunato ad avere un buco nella pancia).
Zitto zitto, quatto quatto, approfittando di un momento senza umani nei paraggi, saltò giù dal bancone e iniziò a saltellare in giro per gli scaffali cercando la sua pancia.
Dove avrebbe mai potuto trovarla? Passò nel reparto casalinghi e non c'era, poi nel reparto detersivi ma anche lì non c'era, fece il giro nel reparto gelati, in quello della biancheria e dei formaggi e salumi, ma anche lì non c'era.
Era quasi in preda allo sconforto quando saltellò nel reparto sottaceti ed alimenti in scatola.
La sua attenzione venne attirata da delle colonne di metallo con strani disegni intorno, tipo... pesci! Sì, quelle erano sardine, e quei disegni su quei cilindri erano dei tonni, evviva!
Aveva trovato delle scatole rotonde uguali uguali a quella che le aveva rubato la pancia, e preso dall'euforia fece un salto e con la coda diede un colpo alla colonna di scatole che rotolarono a terra.
Ora si trattava solo di scegliere, in base al colore e al diametro... questa no, quest'altra nemmeno, questa... "Ecco, questa mi piace!" esclamò felice.
Posò la scatoletta a terra, le si accasciò sopra voltandosi di lato e quando si rialzò la scatoletta occupava perfettamente il buco nella pancia, gli calzava proprio a pennello, era luccicante e (diciamolo) lo faceva sembrare proprio un figurino!
Saltellando si diresse al reparto abbigliamento, dove stette un buon quarto d'ora in camerino a specchiarsi guardandosi da diverse prospettive.
Era soddisfatto, ma... ora il problema era come ritornare al mare.
E già, come poteva fare?
Pensa pensa pensa, vide un bimbo che si dirigeva verso lo scaffale dei giocattoli, lo udì conversare con la mamma e sentì che stava richiedendo un secchiello, una paletta e delle formine per giocare in spiaggia.
Ma sì! Con due saltelli fu sullo scaffale dei giochi, si nascose dentro un secchiello e poco dopo si ritrovò in viaggio verso la spiaggia insieme ad un bimbo felice quanto lui.
Che bello rivedere il mare!
Fece giusto quattro salti, un tuffo in acqua e pochi minuti dopo rivide la sua casa, stanco ma soddisfatto, con la sua bella pancia luccicante.
E quella notte dormì tranquillo perchè grazie al metallo che lo rendeva più pesante facendolo stare ben fermo sul fondo del mare, non correva più il rischio di finire nelle reti dei pescatori. :-)
Fonte foto: dalla rete.
Carina!!! complimenti!!!!
RispondiEliminaSei proprio bravo. Ma come ci pensi? Un tua amica di Senigallia
l'ho letto per la terza volta e mi sembrava giusto dirtelo:
RispondiEliminaè bellissimo!!! :D
Marta
:-)))
RispondiEliminaBello! lo racconterò ai miei bimbi, poi tonno a leggerne un altro.
RispondiEliminaCiao,
Simone G
Grazie Simone, ciao! :-)
RispondiEliminaFigo! Pensa che avevo letto "BIRRERIA corallina" ah ah ah ah
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