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venerdì 31 ottobre 2008

Halloween e l'arte del riciclo

L'arte del riciclo applicato alla blogsfera, ovvero: come riciclare un post sulla festa di Halloween di due anni fa e vivere felici.

Da "Dentro al Replay" del 24/11/2006

NO FEAR!
La curiosità vince la paura... sempre!

Panasonic Lumix DMC-FZ30 - 1/8 - F3.6 -ISO200

Premetto che non sono un amante della notte di Halloween, la considero una festa stupida, oltretutto, con tante feste inutili che abbiamo in Italia (oddio, sarebbero anche belle, ma visto che ormai le feste servono solo a far spendere denari in cose inutili...), c'era proprio bisogno di importare una festa idiota dall'America?
Andrà a finire che tra qualche anno mangeremo anche noi il tacchino per il giorno del ringraziamento!
Comunque, dal momento che i bambini sono fortemente affascinati da tutta l'atmosfera che si respira in quei giorni, non si può ignorarla, ed io, da buon papà, l'ultima sera di ottobre l'ho passata ad intagliare un'enorme zucca, seguito a vista dai loro occhietti curiosi.
E così, una volta tolto il tappo sulla sommità della zucca, opportunamente sagomato a zig-zag, si è scoperto cosa nascondesse quest'oggetto misterioso: tantissimi semi attaccati a lunghi filamenti umidicci che sembrano ragnatele, e poi tanto spazio vuoto.
E già, chissà come mai si dice che quando qualcuno non è tanto sveglio è una zucca vuota...
Una volta tolti i semi e data una ripulita si passa al taglio degli occhi, del naso e della bocca sdentata, opportunamente disegnati in precedenza col pennarello.
Poi si inserisce all'interno un lumino da processione, si rimette il tappo, si posiziona la zucca sul piano del camino e... si spegne la luce!

Brrrrrrrrr!!!!
Tutte quelle ombre tremolanti che si formano sulle pareti della stanza, quegli occhi di fuoco e quella bocca maligna creano veramente un'atmosfera da brivido!

Ma la curiosità dei bimbi vince la paura, dentro la zucca non c'è niente che faccia veramente timore, e tutto sommato, anche se la festa è stupida, è una buona occasione per passare allegramente una serata insieme a papà, no? ;-)

Halloween!!

Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/40 - F5.0 - ISO800 @ 14 mm.

giovedì 30 ottobre 2008

"La cucina di Don Camillo", il nuovo libro di Luisa Vassallo

"LA CUCINA DI DON CAMILLO"
di Luisa Vassallo

Sottotitolo: Ricette menu e vini dal mondo di Guareschi
Editore: Àncora
Collana: A tavola con...
208 pagine - € 16,00


A Tavola con... Don Camillo e Peppone.

Si sono seduti tutti su comode poltrone l’autrice, Giovannino, Don Camillo e... Peppone. Hanno gustato strozzapreti e spongata di Brescello e poi stracotti, stufatini... non è mancato il culatello. Fra i ricordi della Bassa e di Lambrusco un bicchierino hanno scritto un ricettario che è proprio un gioiellino.

E per voi, lettori buongustai, qualcosa in più: abbinamenti con vini, ristoranti scelti e ottimi menu.



E' uscito il 15 ottobre 2008 in libreria l'ultima fatica dell'amica fotografa/scrittrice/cuoca, nonché mamma felice, Luisa Vassallo dal titolo: "La cucina di Don Camillo".
Dopo aver pubblicato diversi libri a tema culinario con l'intenzione di unire il sapore dei piatti al gusto della letteratura, dopo averci fatto conoscere la cucina del mondo fantasy degli Hobbit e di Narnia, e poi quella del mondo magico di Harry Potter, ora Luisa posa la sua attenzione sul mondo del cinema, cominciando dall'opera del Guareschi e dalle gustose vicende di Don Camillo e Peppone.

Così ne parla Carlo De blasi su Riviera24.it:

All'interno delle celebrazioni per il centenario della nascita dello scrittore Giovannino Guareschi, da oggi, nelle librerie, è possibile trovare un
gustosissimo ricettario dal titolo: "La cucina di don Camillo" di Luisa Vassallo (edizioni Ancora - Milano).
Guareschi, a cento anni dalla sua nascita e a quaranta dalla morte è più vivo e presente che mai nel cuore di milioni di lettori e spettatori.
Con una periodicità pressoché stagionale, le televisioni pubbliche e private ripropongono da anni i film ispirati ai racconti di Giovannino Guareschi. Il favore presso il pubblico, o -se si preferisce- l'audience, è sempre di grado elevato, e ciò ha consentito da una parte il perpetuarsi della popolarità delle "maschere" di Don Camillo e Peppone a più generazioni, ma non sempre ha reso pienamente merito al loro creatore, allo scrittore Guareschi, autore italiano tra i più letti e conosciuti anche fuori dal nostro Paese.
Con "La cucina di don Camillo" l’imperiese Luisa Vassallo ha ritratto un “profilo gastronomico” dell’opera di Guareschi riscoprendo il "gusto" che egli eveva per le cose semplici e piccole, e facendo emergere tutta la grandezza di questo autore, ricordato spesso semplicemente come un umorista, e che è stato invece un grande scrittore, nella cui opere si dipanano due grandi saghe del novecento italiano: quella di don Camillo e Peppone, ovvero quella realtà, quel microcosmo di Mondo Piccolo, in cui si riflettono i profondi drammi civili e politici del secolo.
Il libro, intervallato da alcuni passaggi introduttivi, è diviso in due grandi sezioni: "la cucina di Giovannino Guareschi" e "la cucina di don Camillo e Peppone" e raccoglie in più di 200 pagine le gustosissime ricette citate dallo scrittore nel corso dei suoi racconti.
Frizzantino come una bottiglia di Lambrusco, appetitoso come un bel piatto di culatello, questo ricettario svela i segreti della buona cucina ma, soprattutto, ricorda che ... la vita è "buona" e val la pena gustarla!


Luisa Vassallo è nata nel 1965 ad Imperia dove vive e lavora; poetessa e scrittrice, collabora con alcuni giornali locali e quotidiani.
Ha diverse pubblicazioni al suo attivo: Grani d'alghe (1987, poesie con G.B. Gandolfo e C. Lantieri); Maria nella poesia italiana del 900 (1987, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), Nostalgia di cielo (1990, poesie); Lo sport nei documenti pontifici (1994, raccolta di discorsi pontifici sullo sport in collaborazione con G.B. Gandolfo), Natale dei poeti (2001, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), Il canto del cielo (2002, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), Pasqua dei poeti (2003, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), A tavola con gli hobbit (2003, ricette e menù della Terra di Mezzo di Tolkien, vincitore del premio internazionale "Gourmand Award 2003", in coll. con C. Gregorutti), L'ombra della luce (2003, poesie in coll. con G.B. Gandolfo), Donna di terra e di luce (2004, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), L’erbario di Tolkien (2004, ricette e rimedi naturali, in coll. con C. Gregorutti, vincitore del premio internazionale “Gourmand Award 2004”), Icona dell’Invisibile (2005, antologia di poesie in coll. con G.B. Gandolfo), Giochi da hobbit (2005, feste e divertimenti della Terra di Mezzo, in coll. con P. Gulisano), Ucai: quando l'arte si incontra con la fede (2006, cronistoria in coll. con G.B. Gandolfo), La cucina di Narnia (2006, ricettario in coll. con P. Gulisano), A tavola con Harry Potter (2007, ricettario in coll. con B. Paoletti), La falena e la candela (2007, fiaba illustrata), Hogwarts, un mondo realmente fantastico (2007, manuale di giochi e curiosità sul mondo di Harry Potter), Al mattino ti cerco (2008, poesie), ABC Donna (2008, antologia di brani dedicati alla donna), George MacDonald, il maestro della fantasia (2008, biografia in coll. con P. Gulisano).

Leggi anche: Luisa Vassallo: fotografa, scrittrice e... cuoca
...e guarda le foto di Luisa su Usefilm

mercoledì 29 ottobre 2008

II° concorso fotografico "Cityper per Telethon"


Torna per il secondo anno il concorso fotografico per stampe in B&N e Colore a tema libero su iniziativa del supermercato Cityper di Senigallia in collaborazione con Telethon.
E' un'occasione per divertirsi mettendosi in gara (in palio ci sono buoni spesa da spendere all'interno del supermercato) e, cosa che non guasta, anche per fare della beneficenza e aiutare la ricerca scientifica contro la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche: il ricavato delle quote di partecipazione al concorso andrà infatti interamente devoluto a Telethon 2008.

I premi in palio sono:
1° di ogni sezione: Buono spesa valore € 120,00
2° di ogni sezione: Buono spesa valore € 80,00
3° di ogni sezione: Buono spesa valore € 50,00

La scheda di partecipazione e di accettazione del regolamento può essere ritirata presso il Punto d'Ascolto del supermercato Cityper in Via Abbagnano, 7 - 60019 Senigallia (AN) (vedi la mappa) oppure si può scaricare qui.
Per ulteriori informazioni:
Punto d'Ascolto CITYPER
tel. 071.79051 e-mail: arkitas@libero.it



Cityper
a favore della ricerca scientifica
"II° concorso fotografico" a tema LIBERO

Regolamento:
1) Il concorso fotografico è aperto a tutti.
2) Il concorso è suddiviso in due sezioni stampe B/N e stampe a colori.
3) Ogni partecipante può presentare una sequenza di un numero massimo di quattro opere per sezione.
4) Le stampe dovranno avere il formato di 20x30 centimetri oppure, se più piccole, dovranno essere montate su cartoncino leggero che abbia sempre il formato 20x30. Ogni stampa dovrà recare sul retro: nome, cognome, indirizzo, numero telefonico dell’autore e titolo dell’opera.
5) Ogni autore è personalmente responsabile di quanto costituisce oggetto delle opere presentate. Inoltre l'autore delle fotografie riproducenti l'immagine di persone riconoscibili dovrà esonerare l'Organizzazione e Cityper da qualsiasi responsabilità e/o richiesta avanzata dai soggetti ritratti o dai soggetti esercenti la podestà legale nel caso d'immagini di minori.
6) La quota di partecipazione, fissata a € 10,00 per sezione, sarà totalmente devoluta a TELETHON.
7) CONSEGNA foto / VERSAMENTO quota
Le fotografie unitamente alla scheda di partecipazione, potranno essere:
consegnate a mano e il versamento quota presso: il Punto d’Ascolto del Supermercato CITYPER via Nicola Abbagnano, 7 - Senigallia (AN) entro le ore 21:00 del giorno 29 novembre 2008;
spedite per mezzo posta all'indirizzo sopra citato e il versamento quota da effettuare tramite bollettino postale ccp 260000 (causale donazione) intestato a Comitato Telethon Fondazione Onlus via G. Saliceto, 5 - 00161 Roma. Il plico dovrà contenere: ricevuta o fotocopia di versamento quota, busta pre-indirizzata e pre-affrancata per la restituzione delle stesse.
8) Gli organizzatori riserveranno la massima cura per la conservazione delle opere, ma declinano ogni responsabilità per eventuali danni, smarrimenti o furti.
9) Le fotografie saranno giudicate da una giuria di esperti del settore.
10) Il giudizio della giuria è inappellabile.
11) I premiati e i segnalati saranno avvisati telefonicamente o via e-mail.
12) I premi corrispondono in Buoni spesa da utilizzare presso CITYPER Senigallia (An)
13). Le foto premiate resteranno di proprietà CITYPER
14) In occasione della premiazione oltre alle opere vincitrici, segnalate o ritenute meritevoli verrà esposta anche una foto per ciascun fotografo partecipante al concorso. L’esposizione avrà luogo all’interno dello spazio espositivo CITYPER dal 10/12/2008 al 31/12/2008.
15. Il ritiro delle fotografie avrà luogo presso: il Punto d'Ascolto del Supermercato CITYPER dal
10 gennaio al 10 aprile 2009 negli orari d’apertura. Decorso questo termine non si potrà esigere la restituzione.
16) La partecipazione al concorso impegna all’accettazione del presente regolamento.


Si ringrazia Arkitas photogallery.

Per conoscere i vincitori della scorsa edizione, vai qui:
concorso fotografico Cityper per Telethon: i vincitori

La fotografia di Giorgio Pegoli a Roma

Una mostra dal titolo "Per non dimenticare mai"

La fotografia senigalliese è ogni giorno agli onori della cronaca. Ora in primo piano è la notizia di una prossima mostra di Giorgio Pegoli a Roma.
Dalle parole dette, nel recente incontro al Palazzo del Duca, da Charles-Henri Favrod, fondatore del museo della fotografia di Losanna, si è capito che risulta molto cresciuta l’attenzione della critica intorno all'opera del reporter senigalliese.

Nei giorni scorsi anche Ruggero Passeri, autore della suite di ritratti dei maggiori artisti italiani del '900, era tornato appositamente a Senigallia per invitare Giorgio Pegoli a tenere una mostra a Roma. Ad allestire l'esposizione nella capitale sarà la libreria Odradek, che ha sede in via dei Banchi vecchi.
L’apertura della mostra , cui ha assicurato la presenza anche il prof. Bugatti, direttore del Museo dell'Informazione e Arte Moderna di Senigallia, è stata fissata per il 15 novembre prossimo.
Pegoli ha scelto per l’occasione una suite delle sue bellissime foto, scattate sui campi delle varie drammatiche guerre del nostro tempo, dal Vietnam 1978 all’Afghanistan 2006. Si tratta di fotografie rese famose dalla pubblicazione in parecchi libri.

"Continuamente ricevo tante telefonate dagli studenti del corso di fotogiornalismo, coordinato da Giorgio Pegoli" dice Alfonso Napolitano "perché si stanno interessando di questa mostra e perché si stanno organizzando per poter essere presenti all’apertura. Anch’io, Governatori ed il prof. Gianfranceschi, insieme ad altri collaboratori del Musinf stiamo vedendo come muoverci per essere a Roma per applaudire Giorgio Pegoli in questa sua nuova esperienza espositiva".
Per il Museo Comunale dell'Informazione e Arte Moderna Alfonso Napolitano, insieme a Giada Romano, ha iniziato a catalogare le migliaia di fotografie scattate da Giorgio Pegoli.
"Se i reportage di guerra di Pegoli sono ben conosciuti" conclude Alfonso Napolitano "una scoperta recente sono le serie di fotografie di Pegoli dedicate a Scanno, alla campagna marchigiana e soprattutto le ricerche alla Man Ray, di cui alcune sono state recentemente esposte a Cartacanta, negli spazi espositivi del Musinf".

Giorgio Pegoli con Charles-Henri Favrod nel suo negozio a Senigallia

Notissimo a Senigallia per il suo negozio di fotografia, nel quale sembra essere quotidianamente presente, in effetti Giorgio Pegoli ha girato tutti i teatri di guerra del mondo, alternando la routine quotidiana del negozio con il brivido dei campi di battaglia. Campi che ha frequentato armato solo della sua macchina fotografica, catturando immagini di una umanità sofferente.
"Sono proprio le immagini della guerra" ama dire Giorgio Pegoli "che fanno capire a tutti con immediatezza quanto sia preziosa la pace".

Fonte testo e immagini: 60019.it del 27/10/2008

Leggi anche:
Giorgio Pegoli: una vita da fotoreporter in prima linea


martedì 28 ottobre 2008

Fotografi nel web #55: Attilia Franchi



Attilia Franchi: chi è?
Fotografa per passione. 40 anni, vagabonda dentro. Da 6 anni lavoro, nella città di Trento, in una cooperativa sociale per l’accoglienza di persone senza dimora, praticamente giornalmente il mondo entra in me ed io, in tutta la mia fragilità, mi lascio travolgere.

Quando hai iniziato a fotografare?
In realtà da sempre, prendendo in prestito la macchina fotografica di mio padre, ma la vera passione è nata casualmente 4 anni fa.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho iniziato con la paesaggistica e le macro. Poi l’occhio, in sintonia con il cuore, mi ha aperto la vista sulla street ed indubbiamente questa è la realtà fotografica dove credo di riuscire ad esprimere ciò che spesso nascondo anche a me stessa, sensibilità e fragilità.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non ho mai frequentato nessun corso. Acquisto regolarmente alcune riviste fotografiche ma soprattutto cerco di imparare provando, sbagliando, osservando le foto di amici che condividono la stessa passione e, facendo i conti con la mia permalosità, cerco di avvalermi delle critiche e degli insegnamenti degli amici fotografi, siano essi amatori o professionisti.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Amo sopra tutti Sebastião Salgado, a seguire Gianni Berengo Gardin e Gilles Peress.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con la classica compatta, per passare poi alla Canon EOS 400D e, da circa 5 mesi, ho la EOS 4OD. Come obiettivi, tutti Canon: EFS 17-85mm f/4-5.6 IS USM;
EF 70-200mm f/2.8L IS USM;EF 50mm f/1.8. Ho scoperto poi la bellezza della pellicola, quindi non ho perso l’occasione per acquistarmi ed innamorarmi di una Pentax K1000 con obiettivi: 135mm f/2.8, 28mm f/2.8, 50mm f/2.8.


Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?

le mani raccontano, trasmettono e narrano ciò che spesso con gli occhi non sappiamo cogliere

indifferenza, pregiudizio, umanità calpestata che ci è solo di impedimento nel nostro cammino

la musica, attraverso i suoi artisti di strada, mi regala una magia indescrivibile

amo giocare con le ombre, compagnie veritiere della nostra anima

i volti, in particolare degli anziani, mi narrano nelle pieghe della pelle la storia di una vita.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Il progetto sul quale sto lavorando è un lavoro tra fotografia e parole. Con due ragazzi che vivono sulla strada da più di 10 anni cercheremo di raccontare cosa significa vivere per strada.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Nel 2007 ho partecipato a 30 scatti dal Web, mostra collettiva organizzata dal sito fotografico MicroMosso, nella città di Lucca dal 25 novembre al 16 dicembre, con questa foto:

Non nascondo che non mi dispiacerebbe fare una mia personale nella mia città.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
2006 Concorso indetto dall’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Trento "Lui e Lei"
2007 Concorso di Meteo Trentino vincitrice a pari merito con altri 10 fotografi con la foto intitolata Caos. Esposta in una mostra collettiva.

La stessa è stata foto di copertina della rivista della Provincia Autonoma di Trento "Il Trentino" del novembre 2007
2007 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Sotto Voce" edito da Montedit
2008 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Elogio alla tenerezza" edito da Montedit
2008 Foto di copertina del libro di Piergiorgio Bortolotti "Una famiglia bislacca" edito da Lampi di Stampa.
2008 Concorso Nazionale indetto dalla Regione Umbria con tema "Donne e lavoro - scatta la sicurezza"

...presentata in B/N. Selezionata tra le foto esposte poi in una mostra collettiva a Perugia e Terni.
2008 calendario delle librerie Ancora con tiratura nazionale.


Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Agli inizi ogni momento libero lo dedicavo alla fotografia. Ora quando esco ho quasi sempre con me la macchina fotografica. Sempre più mi accorgo di portarla con me se in testa mi frulla un’idea che cerco di realizzare.

Raccontaci qualche episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
L’episodio che ricordo con gioia è stato una mattina di domenica. Esco di casa e in un vicoletto vedo Paul, ragazzo sordomuto che per sbarcare il lunario faceva la statua vivente per le vie del centro. Lo saluto con un cenno della mano e con un sorriso gli chiedo se posso fotografarlo mentre si prepara. Il suo assenso mi ha regalato uno dei portfoli ai quali sono maggiormente legata. E’ visibile su www.micromosso.com nella sessione portfoli, si intitola ovviamente Paul.
Un episodio meno piacevole è accaduto invece sabato 4 ottobre 2008. A Trento si è tenuta una manifestazione contro la costruzione di una base militare in un sobborgo della città. Stavo seguendo il corteo e all’improvviso sento gli uomini della celere che urlano "tapparsi le orecchie". Subito dopo uno scoppio e per 5 minuti non ho sentito più nulla. Ho perso l’attimo dello scatto ma la paura ha avuto il sopravvento.


Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Quanta strada ho fatto e quanta ne ho da percorrere ancora con la mia macchina fotografica. Quanto, grazie ad un clic, ho conosciuto, svelato, prima di tutto a me stessa, parti di me che tenevo celate.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Agli inizi ho girovagato su alcune community fotografiche, poi su invito di Fiorella Lamnidis, con la quale condividevamo lo stesso sito, ho conosciuto www.micromosso.com. Da lì è nato un grande amore, delle splendide amicizie, altre ne nasceranno ed essendo fondamentalmente monogama, posto solo ed esclusivamente su MicroMosso.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Agli inizi non preoccuparti dei megapixel, delle regole, semplicemente lascia che i tuoi occhi guardino in maniera nuova il mondo che ti circonda. Se ti lasci travolgere allora inizia ad imparare la tecnica, le regole della composizione, della corretta esposizione, conosci la macchina fotografica che hai, le sue funzioni. Accetta con umiltà le critiche che ti vengono fatte, cerca di applicare le correzioni che ti vengono suggerite. Ma soprattutto non scordare che la passione per la fotografia può essere una via per non perdere la bellezza del bambino che è in noi.








Fotografie: © Attilia Franchi

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento speciale va a Fiorella Lamnidis, che mi ha fatto conoscere Micromosso, Assieme a lei poi Giovanni Guido Marchi. Hanno fatto le prime critiche ed espresso i primi giudizi negativi alle mie foto. Hanno accettato la mia permalosità, mi hanno seguito ed insegnato le prime regole basi della fotografia.
Antonio Perrone per il grande lavoro che, dietro le quinte, coadiuvato da splendidi amici, fa quotidianamente per rendere MicroMosso una community libera, dove convivono dal più acerbo al fotografo professionista. La lista sarebbe veramente lunga quindi il ringraziamento va a tutti gli amici di MicroMosso, che giornalmente mi aiutano a crescere, prima di tutto come persona, e poi come fotografa.

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web

lunedì 27 ottobre 2008

"Come si fa un blog 2.0": Julius regala 15 libri... e io ne ho vinto uno!

Alberto D’Ottavi
Tommaso Sorchiotti

COME SI FA UN BLOG 2.0
II edizione

Pagine: 192
Formato: 11 x 18 cm
Rilegatura: Brossura
Pubblicazione: 09/2008
Editore: Tecniche Nuove
Collana: Come si fa


Julius Design, in questo post sul suo blog, metteva in palio 15 copie del libro "Come si fa un blog 2.0" scritto da Alberto D’Ottavi e dall'amico Tommaso Sorchiotti che parla di cos’è e come creare un Blog 2.0, come gestire ed aumentare le visite sul proprio blog, e tante altre informazioni utili sia per chi inizia a bloggare o per chi è già esperto del settore.

Ebbene, io ho partecipato e... ne ho vinto uno! :-)

P.S. ultimamente vinco solo libri...

domenica 26 ottobre 2008

la "cittadinanza fattiva" di Senigallia ridipinge il sottopasso di Via Perilli

Il giorno: domenica 26 ottobre 2008

l'ora dell'appuntamento: ore 8:00

il luogo: il sottopasso pedonale di Via Perilli a Senigallia,
che collega il centro storico della cittadina con il lungomare, molto frequentato nella stagione estiva soprattutto dai turisti

l'antefatto: questo articolo di Franco Giannini su Vivere Senigallia del 13/10/2008

l'idea della Piaga di Velluto: "una domenica prendiamo il sottopassaggio di Franco e lo rivoltiamo come un guanto"


i protagonisti: un nutrito gruppo di normali cittadini, commentatori di Vivere Senigallia, bloggers ed esponenti politici locali (leggi qui chi c'era)

l'organizzazione: Maddeché (alias Piaga) con il contributo tecnico di Daniele Sole, Patrizia Tardelli e Franco Giannini

il costo: 400 euro per la vernice e varia attrezzatura

gli sponsors: il Matt Bar, l'Hotel Patrizia, l'Hotel Duchi della Rovere e Vivere Senigallia, ai quali si è aggiunta una raccolta di fondi da parte dei volontari (euro 5,00 cadauno)

lo scopo:
pulire, grattar via vecchi murales e manifesti, pitturare e ancora pulire il sottopasso di Via Perilli restituendolo alla città tirato a lucido

tempo impiegato: cinque ore

la morale: non solo chiacchiere, ma anche tanta voglia di fare, insieme, per il bene di tutti e della città nella quale si vive con un'iniziativa, denominata Cittadinanza Fattiva, che è scevra da qualsiasi paternità politica o spirito polemico

il video: http://www.inforegioni.rai.it/marche.htm (al sesto minuto del TG)

le immagini: eccole!

Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/100 - F7.1 - ISO400 @ 10 mm.


Canon EOS450D - Sigma 10-20 F4-5.6 EX DC HSM
1/125 - F4.0 - ISO400 @ 10 mm.








sabato 25 ottobre 2008

ho provato Facebook e...

Facebook è il social-network del momento; se ne parla dappertutto, dalla rete, ai giornali fino alla TV .
In Italia, nel 2008, c'è stato un vero e proprio boom: nel mese di agosto si sono registrate oltre un milione e trecentomila visite, con un incremento annuo del 961%; il terzo trimestre ha poi visto il nostro paese in testa alla lista dei paesi con il maggiore incremento del numero di utenti (+135%).
Ma qual è il motivo di questo successo?

La caratteristica principale di Facebook è l'estrema facilità con la quale è possibile rintracciare amici di vecchia data, compagni di scuola, amici dell’università che non vedete da tempo, insomma molte persone che non avete trovato in altri social network.
E' forse fin troppo facile trovarsi.

Ed è per questo motivo che l'ho provato e... dopo soli 4 giorni mi sono cancellato!
La mia casella di posta, in questi quattro giorni nei quali la mia faccia è rimasta esposta nel "faccia-libro", è stata invasa da numerose richieste di amicizia, non solo da chi conosco già ma anche da amici di amici.
Troppo per me!
Ho già il mio tempo occupato da vari blogs e forum, ho già un mio spazio "social" su MySpace, e per il momento non mi sento pronto per lasciarmi travolgere da un altro strumento di socializzazione.

Chiedo quindi scusa agli amici che mi avevano già aggiunto nella loro rete di contatti se, venendomi a cercare nel pub di Facebook, non riusciranno a visualizzarmi: non è il vostro pc che fa le bizze... sono io che ho preferito rimanere fuori dal locale! :-)

venerdì 24 ottobre 2008

Ford e i bloggers: "This is now"!


This is Now è un unico progetto artistico collaborativo che mira ad incoraggiare le persone a partecipare e a mostrare una selezione delle immagini al più ampio pubblico europeo: gli utenti sono invitati a prendere delle foto che definiscono il tema "now" e inviarle al gruppo This is Now Flickr Group.
L'iniziativa è resa possibile con il generoso aiuto di Ford, che ha fornito i fondi per tutte le fasi del progetto, come parte della loro campagna pubblicitaria per la nuova Ford Fiesta.
Dopo solo 3 settimane, più di 1.900 immagini sono state aggiunte al Gruppo Flickr.

La casa automobilistica sta offrendo a dei blogger selezionati la possibilità di diventare dei guest-editor del blog This is Now per qualche giorno, così da avere la possibilità di condividere la propria visione del "now" con un ampio pubblico.
Per il momento Kai, un blogger e fotografo londinese, sta editando il blog prendendo il meglio del gruppo ed intervistando gli utenti che hanno contribuito; qui ci sono altre informazioni.

Se sei un bravo fotografo e blogger, se sei interessato a questo progetto e a contribuire parlando di questa iniziativa o partecipando al gruppo Flickr, dài un'occhiata al blog (in inglese, ma con il bottone Google Translate in basso a destra si può accedere alla versione tradotta preferita) o, per informazioni al riguardo più dettagliate, contatta il referente di "We Are Social": Andrea Colaianni.

Ford e i bloggers: "This is now"!

martedì 21 ottobre 2008

"Handicappato e carogna": il libro di David Anzalone da oggi in libreria

HANDICAPPATO E CAROGNA
di David Anzalone e Alessandro Castriota

Editore: Mondadori
Collana: Biblioteca umoristica Mondadori
105 pagine - € 13.00

Ha aperto una società con la quale affitta handicappati per parcheggiare nei posti riservati senza rischiare multe. Ce l'ha con quelli in carrozzina perché dice che hanno tutti i privilegi, sono i "borghesi dell'handicap". Confessa che quando va in giro con gli amici il fumo lo porta lui, che tanto non lo perquisiscono mai.
David Anzalone detto "Zanza" è il primo comico handicappato d'Italia. Una forza della natura, un talento travolgente che sta conquistando il pubblico teatrale (Ciak e Ambra Jovinelli compresi) e fa innamorare la critica. Perché riesce, come mai nessuno finora, a scherzare con spietata ironia sui luoghi comuni e gli stereotipi più pelosi che girano attorno al mondo della disabilità.



Esce oggi, martedì 21 ottobre 2008, in tutte le librerie d’Italia il libro "Handicappato e carogna" di David Anzalone, edito da Mondadori per la collezione Biblioteca Umoristica Mondadori e scritto a quattro mani con Alessandro Castriota. Irresistibile ironia e autoironia sull’handicap.

David Anzalone, il comico senigalliese che negli ultimi 2 anni ha rivoluzionato i luoghi comuni sull’handicap a teatro, in televisione e su internet, infila la sua autoironia e la sua vis comica anche tra le pagine di un libro irresistibile.
Nato nel 1976 a Senigallia dove risiede, David Anzalone in arte Zanza deve la sua formazione artistica a maestri del calibro di Naira Gonzales, Yvès Lebreton, Leo Bassi.
Spastico dalla nascita, con le gambe a ics e le braccia che salutano l’uomo invisibile, David "Zanza" Anzalone è il vero giullare contemporaneo, una marionetta anarchica che si è ribellata al suo burattinaio.
Non è normale, e non ci tiene a esserlo. E da questa sua inevitabile diversità sprigiona una forza umoristica travolgente.
Dopo diverse apparizioni nel piccolo schermo in particolare ospite di Enrico Bertolino su "Glob – l’osceno del villaggio", nel 2007 ha sorpreso l’Italia con uno spettacolo teatrale dal titolo "Targato H" da lui interpretato e scritto con Alessandro Castriota che ne ha curato la regia, richiestissimo anche come recital in forma di monologo.
Un lavoro divertente e ironico di chi l’handicap ce l’ha e lo vive prendendosene gioco. Ribaltando continuamente il punto di vista, riportando l’handicap per ciò che è, senza giri di parole e pregiudizi.
Entrare a teatro se sul palco c’è Zanza è uscire dai luoghi comuni sull’handicap. Con quel lavoro ha conquistato il pubblico del Ciak di Milano e aperto la Stagione 2007-08 del Piccolo Jovinelli di Roma diretto da Serena Dandini, risvegliando rapidamente l’interesse di pubblico, critica e stampa nazionale.
Da lì, il passo nell’editoria è stato breve e ora Zanza firma a quattro mani con il suo regista Castriota anche uno spassoso libro per la collezione Biblioteca Umoristica Mondadori, da leggere tutto d’un fiato. Perché "dopo tanti comici handicappati, finalmente un handicappato che fa il comico!" esulta Zanza.

"Ci chiamano diversamente abili! Che tu stai tutta la vita a guardarti e a chiederti: 'Ma a che cazzo sarò abile io?'".
Un viaggio alla scoperta delle peripezie di un handicappato a scuola, al cinema, all’oratorio della parrocchia o al bar con l’immancabile cannuccia. E poi ci sono la maestra, la fisioterapista, le suore, Moana Pozzi...
Insomma ci sono le donne, che per Zanza "sono come le olimpiadi: ce n’è una ogni quattro anni!".
Per fortuna, ci sono i cellulari! Anche se "solo per mandare un semplice: 'Buonanotte' mi toccava cominciare a scrivere all’alba".
Oltre 100 pagine di battute e aneddoti, racconti biografici e acuta ironia su cosa e chi sia normale oggi.

Il libro "Handicappato e carogna" (così come lo spettacolo "Targato H") sono un progetto CAPA produzioni a cura di Alessandro Castriota e Alessandro Piccinini.

Fotografi nel web #54: Tino Veneziano



Tino Veneziano: chi è?
A volte il termine Fotografo mi sembra una parola grossa... diciamo il classico "Fotografo della domenica" mosso dalla curiosità e dall'emozione del "vedere", sicuramente per passione.

Quando hai iniziato a fotografare?
Intorno ai 18 anni, saltuariamente, poi dal 2001 dopo il mio primo viaggio in Mozambico con passione crescente.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Beh, il Reportage è per me la massima espressione; in questo genere rientra un po' tutto come per esempio i ritratti, genere a cui sono molto affezionato, in fondo un volto racconta, spesso racconta una situazione, un disagio, una gioia e un dolore, racconta la vita, racconta il Mondo... è sempre una porta, a volte aperta o semplicemente dischiusa di una umanità che vale sempre la pena di conoscere.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, e a volte penso che sia necessario poiché la tecnica serve e me ne rendo conto quando faccio dei Reportage e scopro con amarezza di non essere stato all'altezza tecnicamente, di non aver fissato una situazione in modo leggibile, ma è anche vero che molto ho imparato nel confronto diretto con altri fotografi, una seria fotocommunty vale cento volte un buon corso di fotografia, un corso è ristretto nel tempo, un confronto con una fotocommunty è diluito nel tempo, si ha più tempo per metabolizzare e interiorizzare.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho particolari punti di riferimento, certo fa tanto fico citare questo o quello... potrei dire Salgado perché effettivamente è un grande, o un Tano D'Amico per ciò che ha saputo comunicare... pensandoci bene, un fotografo che stimo tantissimo è Francesco Zizola, ecco se potessi arrivare solo ad un decimo di ciò che è in grado di esprimere Zizola nei suoi Reportage sarei ampiamente felice. Ma rimanendo con i piedi per terra i miei punti di riferimento più vicini sono i miei amici fotografi: Marco Pavani, Aldo Feroce, Giacomo Sardi, Mario Gabbarini... Ah! Di recente ho scoperto un fotografo Israeliano che mi piace molto, Harel Stanton.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La mia prima fotocamera è stata la CM4 della Chinon, poi sono passato alle Canon (e stiamo ancora parlando di analogiche), la mia prima digitale è stata una Panasonic, poi alcune Olympus di cui ho apprezzato la nitidezza delle ottiche, ma poi sono passato stabilmente alla Canon a iniziare dalla 10D e poi di seguito sino alla attuale 40D... la Canon mi dovrebbe dare un premio fedeltà!!!

Qual è lo scatto (o gli scatti) al quale sei particolarmente legato?
Sicuramente lo scatto "il Futuro del Mozambico".


Ero a Goba, in Mozambico, avevamo allestito un ambulatorio da campo, il luogo era il nulla in mezzo al niente, la gente inizialmente era diffidente, alcuni giorni prima si erano trovati alcuni bambini senza testa, si era diffusa la voce che i bianchi sudafricani uccidevano i bambini per prelevargli gli organi... poi conquistammo la fiducia e cominciai a fotografare... questa foto per me è molto importante, è stata scelta e stampata in diverse centinaia di migliaia di copie in cartoline, manifesti, libri e riviste, è stata per molto tempo il Logo di DREAM, il programma di cura contro l'Aids della Comunità di Sant'Egidio di cui faccio parte. Questa fotografia fu scelta nel decennale della fine della guerra civile che provocò un milione di morti, i bambini avevano appunto 10 anni, i primi frutti della Pace.


Poi sicuramente "Il Silenzio degli Innocenti" sempre scattata a Goba, uno scatto che tecnicamente ha molti problemi ma che secondo me (e a detta di molti altri) ha una potenza nella comunicazione non comune.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Fotograficamente parlando sto realizzando il mio nuovo sito poiché quello attuale www.tinoveneziano.com non mi soddisfa, e difatti è in rete da tempo ma non l'ho né finito né aggiornato. Credo di essere in grado di pubblicare il nuovo entro un mesetto..... (spero).
A novembre sarò a Cipro per un servizio fotografico al Meeting "Uomini e Religioni" organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e dalla Chiesa Ortodossa di Cipro, sarà un reportage sull'Ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Vorrei tornare in Africa e in Israele, sono i due luoghi in cui vivo le mie grandi passioni, in Africa per continuare i miei reportage su DREAM e visitare i nuovi centri che abbiamo aperto, in Israele perché per me è un riferimento spirituale molto importante, la complessità di Gerusalemme mi attira fortemente, è un luogo unico la cui attrazione non è solamente turistica (che da sola già vale) ma profondamente spirituale, è il luogo dove si incontrano le domande fondamentali dell'Uomo. Poi ho un debole per Tel Aviv, una città che pulsa di voglia di vivere nonostante tutto, è una città moderna, l'anno prossimo compie 100 anni ma racchiude in se l'acciaio e il vetro insieme ai vicoli antichi di Jaffa legati insieme dalle storie umane che solo una città cosmopolita può avere.


Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Qualche volta, a due mostre dedicati agli anziani... a dire il vero, le mie fotografie girano in diversi parti del Mondo e non saprei con precisione dove sono state esposte, dico questo perché specialmente le fotografie fatte in Africa sono totalmente a servizio della Comunità di Sant'Egidio che le utilizza per convegni, mostre, conferenze, pubblicazioni o altro.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho avuto due menzioni speciali ai concorsi su citati, ho all'attivo diverse copertine di libri, e una quarantina di scatti per la rivista "Conoscersi e Convivere" del Comune di Roma.
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico_DE.htm
http://www.santegidio.org/archivio/libri/mozambico2002_IT.htm http://www.santegidio.org/archivio/libri/eurafrica_IT.htm
http://www.fides.org/ita/recensioni/2008/salvati_0108.html
http://www.maitreya.it/mountpoint/rivista-comune-roma.gif
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=608
http://www.micromosso.com/forum/viewtopic.php?t=576


Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non quanto vorrei purtroppo, fosse per me viaggerei continuamente per fotografare, ma ho una presenza costante su alcune fotocommunty.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
A gennaio ero a Tel Aviv e fotografavo il complesso delle Azrieli Tower Center, sono tre grattacieli di 55 piani, sono affiancati, la particolarità che ognuno ha una forma geometrica, un parallelepipedo, un cilidro, un prisma, le reputo affascinati queste torri, si stagliano nel cielo blu di Israele in modo unico, sono collegate da un ponte ad arcata unica in acciaio che collega l'altra parte della città sorvolando su una superstrada. Stavo sul ponte facendo dei controluce delle torri quando sono arrivati degli agenti in borghese che gentilmente mi hanno chiesto i documenti, erano dello Shin Bet i servizi interni israeliani. Mi chiesero chi ero e perché fotografavo, dissi in un ebraico stentato che le torri erano bellissime e io ero un fotografo, perché non potevo fotografare? I tre iniziarono a parlare con la centrale e capii che comunicavano i miei dati e stavano facendo un controllo nel mio albergo, la cosa non mi turbava, in fondo che stavo facendo di male? Però la cosa stava durando troppo, il sole calava e mi stavo perdendo i controluce, alché spazientito gli ho detto, guardate qui (facendo vedere il display della Canon) ecco cosa sto facendo. Questi mi prendono la Canon si mettono a guardare le foto, e la cosa era ridicola poiché fanno capanello lasciandomi fuori, la gente che passava mi guardava alcuni come se fossi un terrorista alcuni divertiti da questi agenti che dicevano, bellissma! Stupenda! Ma guarda come è bella questa! Deve essere successo qualcosa perché ho sentito strillare dai loro auricolari, evidentemente eravamo osservati, mi riconsegnarono la Canon facendomi i complimenti, uno mi chiese pure se avevo un sito, poi mi dissero che potevo continuare a fotografare le torri ma non quello che avevamo alle spalle.... è lì che scoprii che eravamo di fronte al quartier generale delle forze armate di Israele!!!!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Spesso mi mangio le mani...

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
www.tinoveneziano.com
www.micromosso.com
www.fotocommunity.it
www.oltrelafoto.com

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
La tecnica è importante, non sottovalutatela mai ma non è tutto, anzi, spesso si cerca la perfezione a discapito dell'anima, la fotografia è luce, luce con cui si dipinge o si ferma la realtà, e la luce non la puoi squadrare, la luce diviene un modo di "vedere" il mondo, questo "vedere" è personalissimo, si possono avere punti di riferimento, certo, ma il proprio modo di "vedere" è unico. In fondo ogni fotografo è una spugna, assorbe, assorbe le immagini e il "vedere" dell'altro, è la somma del bello degli altri. Quindi un consiglio spassionato: guardate i lavori degli altri, leggete e leggete ancora il modo di "vedere" degli altri, c'è sempre da imparare.







Fotografie: © Tino Veneziano

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio Marco Pavani che ha creduto alla mia passione e mi ha insegnato la differenza tra fare clic e comporre, Aldo Feroce che ha saputo valorizzare il mio "vedere" con pazienza e determinazione, a Micromosso in particolare ad Antonio Perrone che ha creato uno spazio libero per fotografi liberi dove si può raccontare il mondo con le sue emozioni.

Leggi l'intervista anche su: Fotografi nel Web