Le conseguenze dello sversamento di idrocarburi avvenuta lo scorso 4 aprile dalla raffineria Api di Falconara continuano a farsi sentire sulla spiaggia di velluto.
Dopo la pulizia della spiaggia dai residui di catrame portati dalla mareggiata dei giorni scorsi, un nuovo problema, ben più grave e che va oltre il 'semplice' rischio ambientale, si prospetta all'orizzonte.
Sul caso stanno già lavorando i reparti speciali dei Polizia e Carabinieri, ma richieste di assistenza scientifica sono già state inoltrate dalle autorità italiane agli studiosi del CNR e al Centro Mondiale Studi Oceanografici (l'arrivo degli illustri luminari è previsto in settimana).
Il sospetto è che tra le sostanze disperse in mare potrebbe esserci stato qualcos'altro oltre ai semplici idrocarburi grezzi: un dirigente della società dei petroli responsabile dello sversamento (che ha voluto rimanere giustamente nell'anonimato) ha parlato di sostanze modificate con elementi organici di non si sa bene quale derivazione, ma che potrebbero avere conseguenze devastanti a seguito di un contatto prolungato con la fauna marina.
Tra le ipotesi si è accennato anche ad esperimenti realizzati in collaborazione con reparti segreti della NASA su campioni di batteri derivati da alcune rocce di origine spaziale (frammenti di meteoriti residui di esplosioni di supernova raccolti nelle numerosi spedizioni dello Shuttle alle quali ha collaborato anche l'Agenzia Aerospaziale Europea).
Ma alcune fonti ancora più fantasiose tendono a legare la vicenda con i noti fatti di Roswell e dell'Area 51, ma il sospetto è che si tratti di un evidente tentativo di depistaggio delle indagini.
Potrebbe quindi essere questa la causa dell'apparizione del misterioso frutto di mare rinvenuto alcuni giorni or sono sulla spiaggia di Senigallia dal sottoscritto, e del quale ho già dato testimonianza.
Ma ora un nuovo, clamoroso, rinvenimento va ad ampliare la casistica e ad ingrossare la portata del danno ecologico.
Ecco la testimonianza fotografica dell'incontro con una nuova specie nata a seguito dell'ormai triste dell'incidente: un pesce palla OGM.
Dopo la pulizia della spiaggia dai residui di catrame portati dalla mareggiata dei giorni scorsi, un nuovo problema, ben più grave e che va oltre il 'semplice' rischio ambientale, si prospetta all'orizzonte.
Sul caso stanno già lavorando i reparti speciali dei Polizia e Carabinieri, ma richieste di assistenza scientifica sono già state inoltrate dalle autorità italiane agli studiosi del CNR e al Centro Mondiale Studi Oceanografici (l'arrivo degli illustri luminari è previsto in settimana).
Il sospetto è che tra le sostanze disperse in mare potrebbe esserci stato qualcos'altro oltre ai semplici idrocarburi grezzi: un dirigente della società dei petroli responsabile dello sversamento (che ha voluto rimanere giustamente nell'anonimato) ha parlato di sostanze modificate con elementi organici di non si sa bene quale derivazione, ma che potrebbero avere conseguenze devastanti a seguito di un contatto prolungato con la fauna marina.
Tra le ipotesi si è accennato anche ad esperimenti realizzati in collaborazione con reparti segreti della NASA su campioni di batteri derivati da alcune rocce di origine spaziale (frammenti di meteoriti residui di esplosioni di supernova raccolti nelle numerosi spedizioni dello Shuttle alle quali ha collaborato anche l'Agenzia Aerospaziale Europea).
Ma alcune fonti ancora più fantasiose tendono a legare la vicenda con i noti fatti di Roswell e dell'Area 51, ma il sospetto è che si tratti di un evidente tentativo di depistaggio delle indagini.
Potrebbe quindi essere questa la causa dell'apparizione del misterioso frutto di mare rinvenuto alcuni giorni or sono sulla spiaggia di Senigallia dal sottoscritto, e del quale ho già dato testimonianza.
Ma ora un nuovo, clamoroso, rinvenimento va ad ampliare la casistica e ad ingrossare la portata del danno ecologico.
Ecco la testimonianza fotografica dell'incontro con una nuova specie nata a seguito dell'ormai triste dell'incidente: un pesce palla OGM.
Canon EOS400D + Sigma 70-300 F4-5.6 APO DC macro
1/400 - F7.1 - ISO100 @ 300 mm.
(comunicato di servizio: questo non è un blog serio, mai prendere per vero tutto quello che appare su un blog, questa è una vicenda di fantasia e non ho soldi da regalare a un avvocato per difendermi da eventuali cause per calunnia intentate dalla Società Api di Falconara, si fa per scherzare, ecc. ecc...)1/400 - F7.1 - ISO100 @ 300 mm.
Seguirò l'evolversi della vicenda in prima persona e pattuglierò costantemente la spiaggia per testimoniare l'eventuale ritrovamento di nuove forme di vita, in attesa di avere notizie più dettagliate dalle autorità competenti.
State sintonizzati! ;-)
State sintonizzati! ;-)
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